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1 Giugno 2023 18:12

“Niente cappuccino dopo mezzogiorno”: ma cosa bevono i turisti a pranzo, nei loro Paesi?

"Niente cappuccino dopo mezzogiorno", il messaggio su Instagram è diventato virale e dà voce a tanti ristoratori italiani. Ma cosa bevono i turisti a casa loro?

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"Per favore, niente cappuccino dopo mezzogiorno": questo il cartello semplice e di impatto che la la creatrice della pagina Rome Italy Travel mostra in un video girato nel centro della nostra Capitale tra gli applausi della folla presente. L'ironico appello fa da ramanzina ai tantissimi turisti che bevono il cappuccino a pranzo, a Roma così come in tutte le città italiane più visitate dagli stranieri. In realtà l'abbinamento tra il pranzo salato e il cappuccino è un'antica tradizione in Liguria ma non ha mai convinto le persone che abitano fuori regione. La cosa che sorprende ancora di più è in realtà un'altra: il cappuccino a pranzo non è un'usanza all'estero in nessuna nazione, è come se i turisti giunti in Italia pensassero che noi mangiamo accompagnando latte e caffè alla pasta. Però a questo punto la domanda sorge spontanea: cosa bevono nelle altre parti del mondo? Vediamo insieme le usanze più famose.

Tè, succhi di frutta e fiumi di bevande zuccherate

La premessa è che quasi tutto il mondo si fa bastare l'acqua a pranzo, anche per esigenze lavorative: solitamente si pranza a lavoro, con la schiscetta o al ristorante cambia poco. La semplice acqua è seguita a ruota dal vino, particolarmente diffuso in Italia, Spagna, Francia e Austria, e dalle bevande zuccherate come la cola. Quest'ultima in particolare è una vera e propria mania in tutto il pianeta: Coca-Cola e Pepsi, le due aziende leader mondiali, vendono oltre 3 miliardi di bottiglie ogni giorno. In pratica ogni giorno un terrestre su due beve una bevanda zuccherata di questo tipo. Un dato davvero incredibile.

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Gli esempi che abbiamo fatto rappresentano però il mercato globale e della globalizzazione: fortunatamente nel mondo ci sono tanti esempi più tipici che resistono del tempo. Alcuni di questi esempi sono però inquinati dalla stessa globalizzazione: in Messico, Venezuela, Repubblica Dominicana e a Cuba ormai è usanza per giovani e meno giovani accompagnare i pasti con bevande zuccherate, che siano cola, aranciata o gazzosa. Il dato è elevatissimo: ogni giorno in questi Paesi, con i cittadini messicani in pole position, si consumano circa 600 grammi di bevande zuccherate al giorno, quasi il doppio rispetto agli Stati Uniti. Esempi molto belli, invece, li troviamo in Colombia, nel Mar dei Caraibi e a New Orleans (che si discosta sempre dalle statistiche sulle altre città USA), che accomuna in particolar modo la cultura creola: il pranzo si comincia con un succo di frutta. Solitamente si tratta di estratti frullati, rigorosamente senza zucchero, a base di mango, papaya, lulo, maracuyà, tomate de arbol, curuba, feijoa, guyaba, guanabana o banano; c'è anche la possibilità di allungare la bevanda col latte. I menu dei ristoranti sono molto interessanti perché funzionano un po' come la nostra carta dei vini: i frutti sono accompagnati dalle descrizioni delle proprietà nutritive e delle sensazioni organolettiche che dovremmo provare bevendole. Negli ultimi anni, per venire incontro ai tanti turisti, sono arrivati anche i succhi di fragola e soprattutto la spremuta d'arancia. Un buon compromesso tra il poco "coraggio" degli stranieri e la tradizione della frutta in questi paradisi terrestri. Anche in Costa Rica si pasteggia col succo di frutta ma in questo caso si tratta di un vero e proprio mocktail: li chiamano renfrescos e solitamente si fanno con il melone cantalupo frullato, lo zucchero, un po' di lime e acqua freddissima.

Discorso diametralmente opposto lo troviamo in Romania invece: niente succo nella terra di Dracula, ma ben due tipi di alcolici. Premettiamo che questa usanza è legata soprattutto ai giorni di festa ma non è raro trovare ristoranti che nelle pause pranzo offrono Țuică o Palinca: sono entrambi distillati, il primo si ottiene solitamente dalle prugne, ma può essere preparato anche da ciliegie, pere e mele; il secondo da vari frutti, come la prugna, la pera, l'albicocca, la pesca, la mela, la ciliegia, i frutti di bosco o le mele cotogne. In Romania i pranzi sono solitamente accompagnati dalla birra, così come in Repubblica Ceca dove la tradizione brassicola è secolare.

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In Asia passiamo invece al : sia in Cina sia in Giappone molti pasteggiano con questo tipo di bevanda. Il Sol Levante ha in particolare una tradizione importantissima con gli abbinamenti tra tè e cibo: bevanda nazionale è l'ocha, un tipo di tè verde molto balsamico, e solitamente lo bevono al posto dell'acqua. Ovviamente lo bevono "al naturale", senza aggiunta di latte, limone o zucchero.

Veniamo infine agli Stati Uniti perché le loro usanze sono le più strane: raramente bevono acqua a pranzo, ma bevono ogni altra cosa. Dalle bibite gasate agli energy drink vale tutto, perfino il latte. Molte persone lo bevono proprio al posto dell'acqua perché è molto più salutare rispetto alle altre bevande citate. In realtà questa usanza era anche nostra: fino agli anni '60 non era così assurdo trovare famiglie che, a cena soprattutto, avessero la classica bottiglia di latte in vetro a tavola.

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