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25 Marzo 2023 11:00

Mille e una mozzarella in carrozza: le varianti del celebre street food partenopeo

La mozzarella in carrozza, famoso street food partenopeo, annovera alcune varianti, nate grazie alla sua grande popolarità: ecco quali sono.

A cura di Monica Face
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Si tratta di una ricetta del recupero, per sfruttare sia il pane avanzato che la mozzarella non più fresca: ma la mozzarella in carrozza, da piatto povero è diventato uno dei simboli dello street food napoletano che ha trovato nel corso del tempo anche delle variazioni in base alla città in cui viene preparato. Scopriamo tutto quello che c'è da sapere sulla mozzarella in carrozza e sulle sue tante e gustose varianti.

Da piatto della felicità a famoso street food

La storia della mozzarella in carrozza è una molto particolare: ma oggi vogliamo parlare di una chicca cinematografica che ben rappresenta l'anima di questa ricetta. In una scena del film di Vittorio De Sica "Ladri di biciclette", il protagonista e il figlio entrano in un ristorante e ordinano due mozzarelle in carrozza, che gustano lentamente. Per i due, che stanno cercando di consolarsi per le sfortunate vicende, la mozzarella in carrozza gustosa e filante, è il piatto principale, l’unica cosa che possono permettersi, un boccone di felicità; al contrario, per i commensali seduti al tavolo accanto si tratta solo di uno degli antipasti che hanno ordinato prima delle altre portate. Al di là della scena toccante e commovente che De Sica ha saputo riportare, questa scena spiega bene come questo prodotto così economico sia diventato talmente popolare da essere annoverato fra gli street food partenopei più celebri al mondo.

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Lo street food napoletano

La versione napoletana prevede due fette di pane tagliate regolarmente, in modo che combacino, con o senza crosta, bagnate nell’uovo e poi fritte, ma come abbiamo detto è ormai abitudine usare il pane in cassetta, più comodo perché in fette già tutte uguali, che vengono accoppiate a due a due con la mozzarella al centro, infarinate, immerse nell’uovo e poi nel pangrattato, prima di andare in padella. Per un rivestimento più croccante puoi ripetere il passaggio nell’uovo e nel pangrattato due volte, facendo particolare attenzione ai bordi per “sigillare” bene il ripieno. L’olio deve essere ben caldo e il pane va fritto per 4-5 minuti, poi girato per fare in modo che la doratura sia omogenea sopra e sotto.

Esistono poi delle variazioni che riguardano sia la preparazione che la cottura.

Mozzarella in carrozza: le variazioni sul tema

Se per ragioni varie vuoi evitare l’uso di uova puoi preparare una pastella di acqua e farina, in cui immergere il pane prima di passarlo nel pangrattato. Se invece è la frittura che preferisci evitare puoi cuocere la mozzarella in carrozza anche al forno a 180 °C in modalità statica, per circa 15 minuti. Oltre a queste ci sono molte altre variazioni, tra cui le più famose sono quella alla romana, alla veneziana e alla siciliana.

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1. La mozzarella in carrozza alla romana

La prima cosa che salta all’occhio è che nella versione romana non viene usata mozzarella di bufala, ma fiordilatte. Inoltre all’interno è possibile trovare anche delle acciughe. Il pane usato è spesso quello in cassetta che, dopo essere stato passato nell’uovo e nel pangrattato viene fritto e poi tagliato a metà, arrivando a tavola sotto forma di triangolo. Molto conosciuta è anche la versione con prosciutto cotto al posto delle acciughe.

2. La mozzarella in carrozza alla veneziana

Simile per preparazione e ingredienti è la versione veneziana che, come per la romana, prevede l’uso di fiordilatte. Presenti anche le acciughe o il prosciutto cotto. Anche per questa tipologia è possibile realizzare la cottura fritta o al forno.

Ma la differenza principale consiste nel rivestimento che, solitamente, si ottiene immergendo le fette di pane in una pastella lievitata e poi fritta. Non la solita panatura quindi ma una vera e propria pastella che, una volta cotta, diventa gonfia e dorata.

3. La mozzarella in carrozza alla siciliana

Ben più farcita è la versione siciliana che prevede anche la presenza di besciamella. Il pane usato è quello in cassetta privato delle croste, spalmato con abbondante besciamella, farcito con mozzarella e chiuso con un’altra fetta di pane. Il passaggio nell’uovo diluito con un po’ di latte e poi nel pangrattato, che si può ripetere due volte per un effetto più croccante.

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Quello che i piatti non dicono
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