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14 Febbraio 2020 12:27

Masterchef Italia 9: pesce di lago, l’esterna a Brera e la sfida sui piatti di Don Alfonso

La sfida fra i 9 concorrenti rimasti in gara si fa sempre più ardua: nelle puntate di ieri il test su "latte e farina", il pesce di lago con Davide Caranchini, l'esterna a Brera e una vera leggenda della cucina italiana, Alfonso Iaccarino, con il figlio Ernesto, del ristorante due Stelle Michelin “Don Alfonso 1890". Ecco cos'è successo nella serata numero 9 di Masterchef.

A cura di Francesca Fiore
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Masterchef Italia 9 entra ancora più nel vivo, con una gara che diventa sempre più serrata: i concorrenti sono 9 adesso ed è proprio la puntata numero 9 a far cadere le prime teste importanti. La Mystery Box li mette già a davanti a una bella sfida, quella di latte e farina. Facile no? Peccato che non si tratti di latte vaccino e farina di grano, ma di altri tipi di prodotti: bevande e farine di riso, farro, soia, cocco e canapa. Ognuna di queste deve essere associata a un tipo di cottura, forno a vapore, sauté e bollitura. I concorrenti possono scegliere il prodotto ma non la tecnica di cottura, che viene sorteggiata: l'accoppiata più gettonata è farina e latte di canapa. A spuntarla in 45 minuti sono Davide, Antonio e Luciano: ma è il primo a vincere la prova, assicurandosi il vantaggio nell'Invention Test.

Il pesce di lago nell'Invention Test

Ed è un Invention Test non da poco, dato che l'ospite è il promettente Davide Caranchini, chef del ristorante stellato Materia, a Cernobbio, sul lago di Como: grand esperto di pesce di lago, il cuoco porta delle creazioni molto particolari, che i concorrenti dovranno riprodurre in un'ora. Trota in carpione, Salmerino, pepe sansho e testina di vitello e, infine, Pesce gatto in crosta d’argilla con riso in cagnone e vermut: è Davide a scegliere a chi assegnare i piatti. Il piatto considerato più "semplice", la trota, va a Nicolò, Antonio e Giulia; quello più complesso, il pesce gatto a Francesca, Luciano e Maria Teresa; infine Davide si auto assegna il salmerino, assegnandolo anche a Marisa e Vincenzo, due concorrenti a cui è affezionato.

Caranchini assaggia i piatti (e non è certo gentile) e, insieme ai tre giudici, discute dei risultati, scegliendo il piatto di Giulia come migliore della prova. Poi, come di consueto, lo chef saluta i concorrenti e lascia lo studio prima che siano decretati i perdenti: Luciano, Vincenzo e Francesca. Grande rischio per Francesca, ma è Vincenzo, concorrente molto legato a Davide, a dover lasciare la gara: l'errore di non aver pulito bene il salmerino dopo la marinatura al sale gli costa il posto nella masterclass, con grande dispiacere di chi lo ha involontariamente condannato.

La seconda puntata: la prova in esterna e il Pressure Test con gli Iaccarino

La prova in esterna si svolge a Milano, per la precisione a Brera, dove ci sono due locali storici del capoluogo meneghino,  il “Santa Virginia” e il ristorante “Da i Gemelli”. I concorrenti, divisi nelle due brigate blu e rossa, devono svolgere un vero e proprio servizio: Giulia può scegliere menu e collaboratori. La concorrente sponsorizzata da chef Locatelli sceglie il pesce e i suoi compagni di brigata –  Davide, Marisa e Francesca – che sarà la blu. A capitanare la rossa – formata da Luciano, Antonio, Maria Teresa e Nicolò – è quest'ultimo, scelto all'unanimità dai compagni. Chef Locatelli supervisionerà il lavoro dei blu  che cucineranno "Dai Gemelli", mentre chef Cannavacciuolo controllerà la squadra rossa al “Santa Virginia”. Le due brigate hanno un’ora per preparare la linea e, dall'arrivo dei clienti, due ore per portare a termine il servizio.

Diversi gli incidenti di percorso per una prova decisamente dura, la prima in una vera cucina che marcia a regime: un assaggio della quotidianità della vita in brigata. Tornati nella masterclass, è il sindaco di Milano, Beppe Sala, ad annunciare il verdetto con un collegamento video. A salvarsi, per 3 voti di differenza, è la brigata rossa: i concorrenti salgono in balconata, mentre i blu si apprestano ad affrontare il Pressure Test.

Il Pressure Test con Alfonso ed Ernesto Iaccarino

Per il Pressure Test nella classe di Masterchef arriva una vera e propria leggenda della cucina italiana e mediterranea in particolare: Alfonso Iaccarino, insieme al figlio Ernesto, del bistellato Don Alfonso 1980, a Sant'Agata sui Due Golfi. Ed è proprio un piatto storico quello che i concorrenti devono riprodurre nella prima parte della prova a step:  “Il Vesuvio di rigatoni". Ma le difficoltà non finiscono qui: i concorrenti sono divisi in coppie dalla scelta del capitano e solo un membro della coppia potrà recarsi in master room per ascoltare il procedimento. Francesca e Davide ascoltano i passaggi della ricetta e tornano a cucinare: finito il loro tempo dovranno lasciare ai compagni i fornelli e l'ultima parte della ricetta.

Una ricetta complessa, che determina chi sale in balconata, in questo caso Marisa e Francesca. Davide e Giulia dovranno invece affrontare il secondo step, cimentandosi nello “Spaghetto alla mediterranea con sgombro in carpione”. In trenta minuti, con la spesa già pronta, dovranno replicare il piatto dello chef: ma nel cestino ci sono anche intrusi, ingredienti che possono rovinare la creazione dei concorrenti. Purtroppo per chef Locatelli è la sua protetta, Giulia, a dover lasciare la masterclass: non ha presentato alcuni elementi fondamentali e saltato dei passaggi, cosa che rende il suo piatto il peggiore, mentre Davide è stato più preciso.

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Quello che i piatti non dicono
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