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8 Giugno 2020 13:00

Le principali varietà di miele e come usarle in cucina

Non solo millefiori o acacia, ma anche girasole, eucalipto e castagno: forse non tutti sanno che di miele ne esistono quasi 50 varietà diverse, tra grandi classici e vere e proprie rarità. Abbiamo individuato le 10 tipologie di miele più apprezzate e conosciute, con qualche consiglio per gustarli al meglio in cucina.

A cura di Rossella Croce
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In Italia di miele se ne produce tanto, così tanto che il nostro Paese detiene il primato al mondo per la maggiore varietà. Più o meno zuccherino, profumato e colorato, il miele è un alimento ricco di proprietà benefiche prodotto dalle api, un ingrediente immancabile nelle nostre cucine che cambia in base ai fiori da cui viene raccolto il polline, la zona e la stagione di produzione. Tra più e meno rari, in Italia si contano circa 50 varietà di miele diverse: ecco le 10 più importanti, con i consigli per gustarli nel modo giusto.

1. Miele Millefiori

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Iniziamo con la qualità di miele forse più conosciuta: il millefiori. Ottenuto, proprio come indica il nome, dal polline di fiori diversi (sia coltivati sia spontanei), quello millefiori è un miele dal gusto dolce e delicato, con un colore che va dal giallo al rosso ambra in base alle prevalenze floreali e alla zona di produzione, esistono infatti più varietà: di montagna, di collina e di pianura. E' il "classico" miele da tavola, perfetto per la colazione, spalmato su fette biscottate e biscotti oppure per la preparazione di dolci fatti in casa.

2. Miele di acacia

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Anche detto robinia, il miele di acacia è sicuramente tra le varietà più apprezzate. Un miele monofloreale, prodotto dalle api che attingono dalla pianta di acacia appunto, con un colore giallo paglierino e una consistenza abbastanza liquida perché, contenendo più fruttosio che glucosio, non subisce cristallizzazione. Ha un sapore molto delicato con un retrogusto fruttato e viene principalmente usato come miele da tavola in accompagnamento a formaggi stagionati o per la colazione. Perfetto anche come dolcificante alternativo allo zucchero.

3. Miele di melata

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Un colore scuro tendente al nero e un sapore meno dolce e stucchevole rispetto ai mieli più "classici", quello di melata è un miele prodotto, non dai fiori ma dalla melata degli alberi, per lo più quercia, castagno, abete e tiglio. Ha una cristallizzazione lenta e fine e un odore molto intenso, il miele di melata è fonte di sali minerali, polifenoli e ferro, tanto da essere considerato il "miele degli sportivi".

4. Miele di sulla

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Il miele di sulla è un miele unifloreale ottenuto dall'erba sulla, una pianta leguminosa presenta in tutta la zona mediterranea. È un miele forse poco conosciuto ma che negli ultimi anni si sta facendo spazio e sta conquistando i palati più fini, grazie al suo gusto molto delicato, con note quasi fruttate e il suo profumo paglierino. Quello di sulla è un miele a rapida cristallizzazione e si riconosce per il suo colore bianco, quasi trasparente, quando ancora allo stato liquido. Ottimo per accompagnare formaggi stagionati.

5. Miele di castagno

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Il miele di castagno viene prodotto da castagneti naturali, ha un colore molto scuro che, in base alla zona di produzione, può variare dall'ambra al nero. Con il suo sapore molto forte, quasi amarognolo, il miele di castagno si differenzia dalle varietà di miele più comuni, si presenta inoltre con un profumo molto intenso e un retrogusto persistente. Poco adatto come dolcificante, il miele di castagno si sposa perfettamente con i formaggi, meglio se poco piccanti.

6. Miele di eucalipto

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Colore ambra scuro e sapore deciso con un retrogusto che tende quasi al salato: quello di eucalipto è un miele monofloreale, prodotto soprattutto nelle zone dell'Italia centro-meridionale e caratterizzato da un gusto poco zuccherino, con una cristallizzazione rapida e compatta. Particolarmente indicato nei mesi invernali per le sue proprietà antisettiche e antibatteriche, utile per contrastare raffreddori e sintomi influenzali, il miele di eucalipto viene utilizzato anche per la preparazione di salse agrodolci, oltre che per accompagnare piatti a base di pesce e verdure.

7. Miele di agrumi

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Il miele di agrumi deriva dal nettare raccolto dalla piante di Citrus come arancio, limone, mandarino, bergamotto, cedro e pompelmo. È un miele abbastanza comune e sicuramente tra i più apprezzati, si presenta di colore molto chiaro, bianco nel cristallizzato e un profumo molto intenso che ricorda i fiori di arancio. Grazie al suo gusto dolce con una punta leggermente acidula, il miele di agrumi può essere utilizzato come dolcificante ma anche per arricchire piatti salati, meglio se a base di carne: da provare sull'arrosto.

8. Miele di corbezzolo

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Chiamato anche il "miele amaro", quello di corbezzolo è un miele monofloreale tra i più rari e costosi, prodotto per lo più in Sardegna. Si presenta con un sapore amaro e astringente e un profumo pungente, caratteristiche che lo rendono molto particolare e non amato da tutti i palati. Tra le diverse varietà, il miele di corbezzolo si contraddistingue non solo per il sapore – lontanissimo dal classico miele dolce – ma anche per l'alta concentrazione di antiossidanti e il suo colore ambrato, con sfumature grigio verdi. Inutile dire che non può essere usato come dolcificante, ma su formaggi, lardo e maialino sardo sta benissimo.

9. Miele di tiglio

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Ricavato dai fiori dell'omonima pianta, il miele di tiglio si presenta con una colorazione ambrata tendente al chiaro, una cristallizzazione lenta e un gusto fresco che ricorda quello della menta. Ideale per addolcire tisane depurative e indicate per contrastare raffreddori e sintomi influenzali, il miele di tiglio può avere anche effetti diuretici e digestivi.

10. Miele di girasole

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Ottimo come miele da tavola o in pasticceria, il miele di girasole è una varietà poco conosciuta ma molto apprezzata grazie al suo profumo leggero che ricorda la paglia e il suo sapore zuccherino con una piacevole nota rinfrescante.

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