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28 Giugno 2023 15:29

La guerra della panna gratis sul gelato tra Roma e Milano. Ha ragione Zerocalcare?

La nuova serie di Zerocalcare ha sollevato numerosi temi politici e uno gastronomico. La panna sul gelato: gratis come a Roma o a pagamento come a Milano?

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Finalmente Zerocalcare ha portato l'amico Secco "a pija n'gelato" ma probabilmente non si aspettava di scatenare una guerra civile tra le due città più grandi d'Italia: a Roma la panna è gratis, perché non stanno a Milano nella nuova serie targata Netflix, "Questo mondo non mi renderà cattivo". I gelatai della Città Eterna non si sono lasciati scappare questa occasione e già pochi giorni dopo il caricamento dell'opera hanno mandato frecciatine ai colleghi del Nord. Vediamo i dettagli di questo derby più che mai infuocato.

Il putiferio per una battuta sullo sfondo di una scena

Stando alle interviste rilasciate da Zerocalcare, uno dei suoi obiettivi per questa serie doveva essere "rendere i dialoghi meno tiktokabili possibile". Il celebre fumettista di Rebibbia ha visto crescere la sua popolarità come non mai ma non ha gradito tutti gli omaggi social che gli hanno tributato, spesso estrapolando frasi dal contesto. Proprio in virtù di questa volontà ha voluto mettere fine al tormentone della sua prima opera, "Strappare lungo i bordi": la frase simbolo della prima serie di Zerocalcare è "Annamo a pija n'gelato?" detta dal suo migliore amico, Secco, in qualsiasi tipo di occasione, anche in quelle meno opportune. Michele Rech, il nome di battesimo di "Zero", questa volta ce lo porta sul serio l'amico a prendere il gelato ma fa scoppiare un putiferio.

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Entrati in gelateria sullo sfondo della scena incriminata si intravede una lavagna con su scritto "La panna è gratis perché non stamo a Milano". La battuta c'è solo per una manciata di fotogrammi ma ha acceso i social. Una battuta scherzosa e schietta, con quel fondo di verità tipico dell'autore, che ha però fatto scoppiare la polemica sui due punti di vista così contrastanti: a Milano la panna si paga, a Roma invece no. Proprio su questo fronte c'è chi schiera l'artiglieria pesante perché una gelateria a Testaccio ha scritto un cartellino che rimanda a "Questo mondo non mi renderà cattivo": "La panna è gratis perché non stamo a Milano", una citazione scherzosa che ha invaso le bacheche degli internauti. Fa comunque sorridere che per la seconda volta il protagonista incolpevole delle opere di Zerocalcare sia il gelato. A questo punto vorremmo tutti andà a pija n'gelato con Secco e Zero.

Ma la panna si paga in Italia?

Ok, tutto bello Zerocalcare, l'opera è divertente, fa pensare, è dissacrante. C'è Don Matteo amico degli sbirri al commissariato e ci mette davanti ai nostri dubbi e alle nostre incertezze. Ma in tutto ciò: ha ragione Michele Rech? La panna si paga? Può sorprendere ma in realtà, in linea puramente teorica, regalare la panna è un quasi un reato nel nostro Paese.

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Per regalare la panna bisogna comunque emettere lo scontrino, stando alle leggi in vigore. La normativa richiede, infatti, la tracciabilità della merce e delle operazioni effettuate dagli esercenti, anche se gratuite. Lo sa bene un gelataio di Torino che qualche anno fa si è visto arrivare una multa di ben 500 euro: il commerciante avrebbe dovuto segnare sullo scontrino il costo della panna montata e riportare una voce di sconto di pari importo, 50 centesimi. Tutte le gelaterie di Roma sarebbero quindi passabili di multe salatissime. Sì, perché nella Capitale non è nemmeno più una gentilezza, ma un obbligo. Non si paga mai, nemmeno nelle gelaterie più esclusive, situate nei posti più costosi di Roma. La panna è sacrosanta e il cliente può addirittura chiederla doppia: un po' sul fondo del cono e poi sopra il gelato. Proprio come dice Zerocalcare invece a Milano si paga e si paga un po' ovunque anche a Torino ma ci sono delle sparute eccezioni. Stesso discorso a Firenze, la patria del gelato, dove però la panna non è così comune come nelle altre città e molte gelaterie non ce l'hanno nemmeno. Quelle che ce l'hanno la fanno pagare circa cinquanta centesimi.

A Padova e Verona invece ha un prezzario a parte: viene trattato come un gusto normale, uguale a tutti gli altri. Al Sud le cose si omologano a quelle di Roma: a Napoli c'è qualcuno che "osa" far pagare la panna ma nella stragrande maggioranza delle gelaterie è un omaggio, a Bari è tutto gratis così come a Crotone e Cosenza. Anche dall'altro lato dello stretto si continua con la gratuità: Siracusa, Messina, Catania, è difficile trovare panne a pagamento in queste città. Palermo si uniforma a Napoli invece: la panna è gratis quasi ovunque ma ci sta qualcuno che ha il "coraggio" di farla pagare.

Dispiace rompere l'idillio ma secondo molti imprenditori è Milano ad aver ragione e tutto il resto d'Italia a sbagliare. Simone Bonini, ideatore di Carpina, ha detto alla Stampa che tutto ciò che è accessorio in gelateria "si intende per gratuito in Italia ma altrove i servizi e le aggiunte si pagano, quindi la panna va pagata. In gelateria l’asse dei prezzi alla vendita resta fra 2.50 e 3.50 euro, mediamente è questa la cifra. Un chilo di panna di qualità costa 6 euro, ai quali aggiungere macchinario, lavoro e tempo per montare, zucchero per chi lo mette. La panna ha un’incidenza non sostenibile se gratis ed è emblematica della cattiva comunicazione nel settore della gelateria, come  il detto tanta fila tanta bontà".

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