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10 Marzo 2022 15:00

La cucina ucraina ha il suo Manifesto: le “regole” per l’identità gastronomica nazionale

Pochi giorni prima dell'invasione russa, in Ucraina 29 chef locali hanno firmato un Manifesto della cucina nazionale. Dei "comandamenti" da seguire per promuovere la cultura gastronomica del Paese.

A cura di Alessandro Creta
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Nei primi giorni di febbraio 29 chef ucraini, col supporto di rappresentanti del Governo, hanno pubblicato un Manifesto dedicato alla cucina nazionale. Delle norme, quasi dei comandamenti, per la promozione della gastronomia del Paese a livello internazionale.

Specialmente in un momento complicato come questo, l'affermazione dell'identità nazionale può passare anche attraverso la cucina e la storia gastronomica di un popolo. Questo il pensiero alla base della pubblicazione del manifesto della cucina ucraina: un documento promosso dallo chef locale Ievgen Klopotenko e firmato da altri 28 professionisti del settore food nazionale di cui, in Italia, per primo ne ha parlato il Gambero Rosso. Il tutto è avvenuto pochi giorni prima dell'invasione da parte dell'esercito russo, e forse oggi come non mai riuscire a rivendicare la propria identità culturale anche attraverso il cibo appare dovuto e attuale.

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Borscht

L'obiettivo della pubblicazione di questo Manifesto gastronomico? "Promuovere la cucina etnica ucraina e plasmare la cultura della gastronomia ucraina", come ha comunicato il ministro della Cultura Oleksandr Tkachenko. Non solo, il documento è stato approvato e firmato anche per sostenere la domanda di inclusione del borscht – una zuppa di barbabietole, tra i piatti nazionali più tipici – nella lista dei Patrimoni culturali immateriali dell'Unesco.

L'obiettivo finale fissato con la promozione del Manifesto è riuscire a ripensare la cucina ucraina in un'ottica di modernità e innovazione. Maryana Oleskiv, capo dell'Agenzia statale per lo sviluppo del turismo, ha osservato come la gastronomia nazionale sia ancora percepita in una dimensione domestica, casereccia. Questo fa sì che nei ristoranti ucraini i clienti ordinino principalmente piatti stranieri, prediligendoli a quelli locali e spesso sconosciuti.

Manifesto della Cucina Ucraina: i comandamenti

L'impegno degli chef firmatari è indirizzato anche alla promozione e valorizzazione delle varie cucine regionali del Paese. Ogni Regione, infatti, ha una propria cultura gastronomica basata su prodotti locali che vanno dalle bacche alle erbe, passando per la selvaggina della Polissya; formaggi, mais e funghi della zona dei Carpazi sino alle verdure, pesce e vino sulle coste del Mar Nero, solo per fare qualche esempio.

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Più in generale sono stati approvati i "comandamenti" della cucina ucraina, simbolo e portavoce dell'identità gastronomica del Paese:

  • Revival e conservazione di ricette, tecniche, tecnologie della cucina ucraina per le generazioni future;
  • Formazione di una nuova generazione di chef e trasmissione della conoscenza della cucina ucraina;
  • Promozione della cucina ucraina tra ristoratori e investitori;
  • Sostegno agli agricoltori locali e assistenza al loro sviluppo;
  • Adesione ai principi di sostenibilità e approccio no waste;
  • Promuovere la creazione di una strategia efficace per lo sviluppo del gastroturismo interno;
  • Partecipazione a convegni gastronomici internazionali e collaborazioni con chef mondiali per promuovere l'Ucraina nel mondo;
  • Far capire come la cucina ucraina si differenzi da quella dell'ex Unione Sovietica, la quale non teneva conto delle caratteristiche culturali e delle tradizioni di un popolo.

"La cucina ucraina è ancora poco studiata – hanno affermato in coro gli chef firmatari – ma ha un grande potenziale per essere tra le migliori cucine del mondo". Durante la cerimonia di presentazione di questo Manifesto è stato anche promosso il libro Ucraina, cibo e storia, contenente ricette firmate da chef provenienti da diverse parti della Nazione.

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Quello che i piatti non dicono
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