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23 Marzo 2021 15:00

Il pistacchio di Raffadali conquista la Dop

Dopo un iter complesso che si era arenato qualche tempo fa, il Pistacchio di Raffadali, comune in provincia di Agrigento, ottiene la concessione della Denominazione di origine protetta dalla Comunità Europea. In termini pratici, questo vuol dire maggiore tutela e valorizzazione, più certezze su tracciabilità e produzione, garanzie dalle falsificazione e una crescita della reputazione di questa eccellenza nel mercato europeo.

A cura di Redazione Cucina
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Non solo Bronte: anche Raffadali, in provincia di Agrigento, ha adesso il suo Pistacchio Dop. La Denominazione di origine protetta è stata infatti concessa dall'Unione Europea, che ha iscritto l'eccellenza siciliana nell'elenco dei prodotti tutelati dal marchio e diffuso la notizia tramite l'iscrizione in Gazzetta ufficiale. Un grande passo avanti per il territorio girgentino, che adesso godrà dei numerosi vantaggi della Dop.

Cosa vuol dire la Denominazione di origine protetta

La Dop è un marchio di tutela giuridica concesso dall'Unione europea per quelle specialità le cui caratteristiche dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti. Il concetto di territorio non si riferisce solo agli elementi geografici e naturali che possono intervenire sulla qualità finale del prodotto, come clima e caratteristiche specifiche dell'ambiente, ma anche a fattori umani come tecniche, patrimonio culturale, pratiche quotidiane. L'azione di questi fattori combinati insieme determina un prodotto finale unico, impossibile da riprodurre altrove. Ogni denominazione ha poi un suo disciplinare specifico, dove vengono elencate le caratteristiche di trattamento, produzione e confezionamento che il prodotto deve avere per rientrare nella Dop.

La necessità di tutela di prodotti locali nasce con l'apertura dei confini europei e l'avvio della libera circolazione delle persone e delle merci: l'obiettivo era evitare che le eccellenze frutto di tradizioni antiche e legate a un territorio fossero sopraffatte dai marchi industriali. Naturalmente, con il tempo questa forma di protezione ha subito modifiche e variazioni, frutto anche delle critiche espresse da una parte dei produttori. L'obiettivo di valorizzazione e tutela rimane, però, più vivo che mai.

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Il Pistacchio di Raffadali Dop

Con la registrazione della Dop Pistacchio di Raffadali, l’Italia arriva a 173 Dop, 137 Igp e 3 Stg: a questi si aggiungono 526 prodotti vitivinicoli, per un totale complessivo di 839 denominazioni. L'iscrizione del prodotto nell'elenco delle eccellenze tutelate è avvenuta tramite la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle comunità europee (22 marzo), del regolamento di esecuzione (Ue) 2021/474, contenente la registrazione del prodotto: la nuova denominazione appartiene alla Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati. Nel territorio su cui ricade la Dop operano circa 100 produttori e circa 20 trasformatori sparsi tra 29 comuni della provincia di Agrigento e 2 della provincia di Caltanissetta.

Cosa vuol dire nello specifico avere una Dop? Sicuramente implica una crescita dell'indice reputazionale sul mercato europeo, maggiore tutela, tracciabilità, maggiori garanzie rispetto a falsificazioni, più forza nel collocare il proprio prodotto sul mercato. "Ora il nostro prodotto può sognare di entrare nel panorama europeo, di essere tutelato e valorizzato, con la conseguente crescita economica di un intero territorio" ha spiegato al Sole 24 Ore Carmelo Bruno, del Comitato promotore del Pistacchio di Raffadali. "Solo dopo la costituzione del Consorzio avremo la tracciabilità del prodotto in entrata e in uscita. A oggi ogni ettaro di pistacchio ha un potenziale di 18-19mila euro di produzione lorda vendibile".

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