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11 Maggio 2022 11:06

Guida l’Espresso 2022, poche sorprese e tante conferme: i migliori chef secondo la guida

Cinque nuovi ingressi con il massimo punteggio della Guida, ovvero i 5 Cappelli. I premi speciali vanno a tanti giovani cuochi pronti a prendersi la scena della ristorazione italiana.

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La prima "vera" Guida dell'Espresso dopo la pandemia: sfilano a Firenze i più grandi cuochi d'Italia dopo le edizioni online degli anni passati. La selezione che assegna i "Cappelli" (da 1 a 5) ai migliori ristoranti del Paese ha sentenziato, portando nel gotha della ristorazione 5 nuovi ristoranti: Carlo Cracco con il suo ristorante omonimo a Milano, Antonia Klugmann dell’Argine a Vencò, Ana Roš di Hisa Franko in Slovenia, Alessandro Dal Degan della Tana Gourmet ad Asiago e Giuseppe Iannotti del Kresios a Telese Terme.

Edizione importante non soltanto per il ritorno alla socialità persa nelle edizioni passate: questa è la prima uscita dopo l'acquisto da parte di BFC Media avvenuta un paio di mesi fa. Il cambio di rotta non ha segnato alcuna svolta: l'Espresso continua imperterrito nella sua direzione insieme a Enzo Vizzari e infatti anche l'edizione numero 44 non ha segnato alcuna rivoluzione. Non che sia un male, anzi, la Guida dell'Espresso si conferma fedele a se stessa, offrendo ai lettori una propria visione della ristorazione italiana.

I premiati della Guida dell'Espresso 2022

La struttura di questa guida è singolare perché agglomera ristoranti, pizzerie e vini. Particolarità molto apprezzata è quella dell'assegnazione dei Cappelli d'Oro, una sorta di hall of fame in cui vengono inseriti i ristoranti "nuovi classici", ovvero coloro che hanno fatto la storia della cucina italiana negli ultimi decenni. Sono tutti ristoranti dal riconosciuto valore mondiale, vera espressione del made in Italy in ogni dove:

  • Berton Milano
  • Caino Montemerano (GR)
  • Casa Perbellini Verona
  • Casa Vissani Baschi (TR)
  • Colline Ciociare Acuto (FR)
  • Da Vittorio Brusaporto (BG)
  • Dal Pescatore – Santini Canneto Sull'oglio (MN)
  • Don Alfonso 1890 Sant'agata Sui Due Golfi (NA)
  • Enoteca Pinchiorri Firenze
  • Hotel Rome Cavalieri – La Pergola Roma
  • La Peca Lonigo (VI)
  • La Trota Dal '63 Rivodutri (RI)
  • Lorenzo Forte Dei Marmi (LU)
  • Miramonti L'altro Concesio (BS)

Questi sono gli intoccabili, elencati in rigoroso ordine alfabetico, per un omaggio doveroso a chef e indirizzi che hanno fatto da apripista a tutti i grandi cuochi contemporanei e che, a dispetto della storicità, sono ancor oggi dei ristoranti straordinari in cui andare.

Oltre ai Cappelli d'Oro sono stati selezionati anche i migliori ristoranti d'Italia con i 5 Cappelli, il massimo riconoscimento per la Guida dell'Espresso:

  • Casadonna Reale Castel di Sangro (AQ)
  • Cracco Milano
  • D'O Cornaredo (MI)
  • Duomo Ragusa Ibla (RG)
  • Hisa Franko Slovenia
  • Hotel Mandarin Oriental – Seta Milano
  • Hotel Rosa Alpina St. Hubertus Badia (BZ)
  • Kresios Telese Terme (BN)
  • La Madia Licata (AG)
  • La Tana Gourmet Asiago (VI)
  • L'Argine a Vencò Dolegna del Colliio (GO)
  • Le Calandre Rubano (PD)
  • Lido 84 Gardone Riviera (BS)
  • Madonnina del Pescatore Senigallia (AN)
  • Osteria Francescana Modena
  • Piazza Duomo Alba (CN)
  • Uliassi Senigallia (AN)
  • Villa Feltrinelli Gargnano (BS)

Come avrai notato c'è anche un'incursione estera: l'Hiša Franko di Ana Roš, straordinaria cuoca slovena presente anche nella World's 50 Best e detentrice di ben 2 Stelle Michelin. La scelta è data dalla vicinanza al confine italiano.

I premi singoli della Guida Espresso

Non solo Cappelli, la Guida Espresso assegna anche dei premi speciali e qui vediamo le vere novità. Se fino a ora abbiamo raccontato di ristoranti per lo più storici, con cuochi famosissimi e dal comprovato talento, con i premi speciali i colleghi del gruppo BFC Media hanno mostrato grande attenzione alle nuove leve. Il premio di Novità dell'anno è andato a Davide Di Fabio, chef di Dalla Gioconda; un rampollo di Massimo Bottura che negli mesi passati ha deciso di fare il grande salto, lasciare l'Osteria Francescana, e dedicarsi a un progetto proprio. Siamo sicuri che questa sarà solo la prima onorificenza per il cuoco abruzzese.

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Uno dei dolci di Giuseppe Molaro

Discorso simile possiamo farlo per Marco Ambrosino e il suo 28 Posti a Milano: a lui il premio per la cucina creativa. La Guida Espresso ha probabilmente acceso un faro su un cuoco ancora lontano dai riflettori ma che se li prenderà presto. Anche il premio per il Miglior ristorante etnico è milanese: vince il Gong Oriental Attitudine, storico locale cinese del capoluogo meneghino. Il Pranzo dell'anno è alla Tana Gorumet di Asiago con Alessandro Dal Degan e il loro progetto partito nell'estate 2021, impostosi immediatamente come uno dei più interessanti del Bel Paese.

La chef dell'anno è Fabrizia Meroi del Laite di Sappada mentre il Premio alla carriera va a Lionello Cera. Abbiamo detto che ci sono anche le pizzerie nella Guida dell'Espresso e il premio di Giovane pizzaiolo dell'anno va a Luca Doro, di Doro Gourmet a Macerata Campania, in provincia di Caserta.

Infine grandi soddisfazioni per tre chef che hanno aspettato tanto la propria occasione: la Performance dell'anno è di Antonio Biafora, titolare di Hyle a San Giovanni in Fiore, premio condiviso con Errico Recanati di Andreina a Loreto; mentre l'ambito premio di Giovane dell'anno è andato a Giuseppe Molaro e al suo Contaminazioni, ristorante giapponese di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. Una soddisfazione doppia per Biafora e Molaro perché questo premio arriva dopo un 2020 in cui, tra lo stupore generale, sono stati tagliati fuori dalle guide più importanti. Oggi sono in cima alle classifiche: si stanno prendendo tutto con gli interessi.

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Quello che i piatti non dicono
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