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21 Febbraio 2022 11:00

Dalla birra ai postumi della sbronza: i santi patroni più strani legati al cibo

Dalla birra al vino, passando per i postumi della sbronza fino ai vegetariani. Il mondo del food è pieno di Santi patroni legati al cibo e noi abbiamo raccolto alcuni di loro. Ce ne sono davvero per tutti i gusti. Letteralmente.

A cura di Alessandro Creta
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Di santi patroni sui generis ne è piena la nostra cultura religiosa. Da Isidoro da Siviglia, protettore della rete web (in quanto fu il primo che tentò di realizzare un'enciclopedia universale, antesignana di internet e, se vogliamo, di Wikipedia), a San Giuseppe, al quale si affidano i venditori delle case. E ancora, giusto per rimanere nella stretta attualità, San Sebastiano è colui che dovrebbe vegliare per proteggerci durante le pandemie, ma anche Sant'Eligio, riferimento per i lavoratori delle stazioni di servizio.

C'è, di fatto, un patrono praticamente per qualsiasi cosa, e da questa realtà non poteva sfuggire il nostro amato cibo. Sarà un caso, dopotutto, che l'affresco forse più famoso legato al cattolicesimo riproduca un momento di condivisione a tavola?

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Bbq, fuoco e vino: i patroni del mondo del food

Di fronte a molti protettori "bizzarri", come i sopra citati, quelli legati al mondo della gastronomia potrebbero dopotutto non sembrarvi così strani. In attesa di un'eventuale canonizzazione di Suor Germana andiamo a scoprire quali sono alcuni dei Santi protettori di cibi e bevande.

 1. San Lorenzo, patrono del fuoco e dei barbecue

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Probabilmente San Lorenzo si aggiudica anche il titolo di patrono più simpatico di tutti. Sembra, infatti, che mentre veniva condannato a morte, bruciato su una graticola gigante, abbia avuto l'ardore di uscirsene con un: "Giratemi, da questo lato sono cotto". Battute a parte, San Lorenzo non poteva non essere legato alla cultura del fuoco e, di riflesso, anche di barbecue, forni, griglie e delle arti culinarie in generale. Anche i cuochi si affidano a quel simpaticone di origini spagnole che fino all'ultimo e nonostante tutto non ha perso il buonumore. Almeno se ne è andato col sorriso…

 2. San Benedetto, patrono della birra

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Il patrono d'Europa, nel suo personale curriculum c'è anche la "protezione" della birra. Non a caso, storicamente, tanti prodotti artigianali a base di luppolo sono stati realizzati all'interno di monasteri (per lo più benedettini) autentici birrifici oltre a importanti luoghi di culto. A Norcia, paese natale di San Benedetto, i monaci locali hanno aperto da una decina di anni il proprio birrificio proprio a due passi dai resti della casa del patrono.

 3. San Vincenzo, patrono del vino e dei vignaioli

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Per pareggiare i conti, e far contenti tutti, dopo la birra parliamo di vino. San Vincenzo da Saragozza ne è il patrono, così come delle vigne e dei vignaioli in generale. Secondo la leggenda, infatti, lui riuscì miracolosamente a salvare alcuni vigneti spagnoli colpiti da peronospora; un fungo parassita che avrebbe potuto distruggere le piante. Ci auguriamo che San Vincenzo possa fare qualcosa per evitare che al vino venga applicata la tanto discussa etichetta nera di Nutriscore

 4. Santa Bibiana, patrona contro i postumi della sbronza

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Dopo aver parlato di vino e di birra, giungiamo agli effetti indesiderati per chi ha esagerato con gli alcolici: uno dei rimedi potrebbe essere l'affidarsi a Santa Bibiana. È lei, infatti, la patrona contro i postumi della sbronza. Se insomma siete in difficoltà dopo aver alzato un po' troppo il gomito provate a chiedere l'intercessione della Santa romana per un recupero più veloce. Per non star sempre a scomodare Bibiana però la prossima volta che vi trovate al bar cercate di fermarvi due o tre drink prima.

 5. Santa Brigida, patrona delle latterie

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Di fronte al miracolo di Gesù del trasformare l'acqua in vino, giustamente gli esponenti del mondo brassicolo (o i semplici amanti della birra) si sono sentiti messi da parte, quasi discriminati. E allora Santa Brigida, da buona irlandese, ha voluto perorare la loro causa, riuscendo a ottenere la bevanda luppolata dall'acqua. Questa impresa sicuramente degna di nota, però, non è stata sufficiente per eleggerla a protettrice della birra (impossibile scalzare un boss come San Benedetto), e per rimediare è stata nominata a salvaguardia del latte e delle latterie.

 6. San Nicola, patron di vegani e vegetariani

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Anche i nostri amici vegani e vegetariani hanno il proprio Santo protettore. Non tanto perché il buon Nicola da Tolentino preferisse le salsicce di tofu a quelle di maiale, oppure bevande di soia al latte di mucca, quanto perché secondo una leggenda durante la sua malattia gli vennero offerte in pasto due quaglie ben cotte. Uccelli che il Santo non decise di mangiare, bensì di far tornare in vita solamente incidendo una croce sul loro corpo. Gli animali riacquistarono le proprie piume e spiccarono il volo.

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Quello che i piatti non dicono
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