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18 Novembre 2020 13:00

Cucina antispreco: 10 scarti degli alimenti che non sapevate di poter mangiare

Bucce, torsoli, noccioli, ma anche gambi delle verdure e parti del pollo che non sapevate di poter mangiare: gli ingredienti commestibili e ricchi di benefici in cucina sono molti di più di quelli elencati nei ricettari. Vi raccontiamo come sfruttare al meglio alcuni prodotti, massimizzando le risorse e riducendo gli sprechi al minimo.

A cura di Redazione Cucina
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Sono molti gli scarti della frutta e della verdura – ma anche della carne – che, anziché finire in pattumiera, potrebbero essere mangiati. Abituati a selezionare solo le parti più "celebri" dei prodotti, non ci rendiamo conto di quanto spreco si faccia ogni giorno nella cucina delle nostre case.

Un frutto, ad esempio, è solitamente composto da uno strato più esterno, che può essere duro o morbido, dalla polpa e, in alcuni casi, da un nocciolo. Spesso si pensa che la buccia funga semplicemente da scudo protettivo per la polpa, ragion per cui molti frutti vengono consumati dopo essere stati sbucciati e privati di eventuali semi o nocciolo: in molti casi, però, queste componenti sono in realtà commestibili e ricche di sostanze benefiche per la nostra salute. Non solo la frutta e la verdura: la lista degli alimenti da rivalutare comprende anche altri tipi di cibo, come, ad esempio, parti del pollo che normalmente si buttano via, ma che potrebbero essere utilizzate per creare realizzare piatti squisiti. Ecco 10 parti di prodotti che pensavate di dover buttare e che invece possono essere riutilizzati, per far bene al fisico, alle vostre ricette, o entrambe le cose.

1. Noccioli di avocado

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L’avocado, nutriente e ricco di proteine, è composto da buccia, polpa e un grosso nocciolo che di solito costituisce il 18% dell’intero frutto. Comunemente tolto e buttato via, il nocciolo può in realtà essere macinato e usato per ricavarne olio o farina, con risultati sorprendentemente salutari. Gli scienziati, infatti, ritengono che le sostanze contenute nel nocciolo abbiano notevoli proprietà antiossidanti e che la farina da esso ricavata sia particolarmente indicata per ridurre i livelli di colesterolo.

2. Torsoli di ananas

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Pur essendo duri e meno dolci rispetto al resto del frutto, i torsoli dell’ananas non andrebbero buttati via, poiché sono anch’essi ricchi di sostanze benefiche. Ma come si può usare in cucina? Ci sono diversi modi: si può ad esempio grattugiare per dare un tocco di freschezza alle insalate. In alternativa, si può far bollire qualche minuto, poi schiacciare e, aggiungendo dell'acqua, trasformare in una deliziosa purea da aggiungere a frullati o smoothies.

3. Ciuffi di carota

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Se pensavate che i ciuffi della carota non fossero adatti al consumo, dovete ricredervi: non  solo sono perfettamente commestibili e incredibilmente ricchi di benefici. Per valorizzarli in cucina serve pochissim: basta lavarli, spezzettarli (se gradite) e impiegarli nella preparazione di insalate, spezzatini, sughi e brodi.

4. Creste e zampe di pollo

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Ebbene sì, non solo le zampe, ma anche le creste di pollo, sono commestibili e inaspettatamente saporite. In tanti paesi, compresa l'Italia, vengono usati come base per piatti squisiti e a volte anche come ingrediente protagonista della ricetta: non solo nei Paesi asiatici, ma anche in Giamaica, Perù e in diversi Paesi africani. Se siete dei neofiti degli scarti vi consigliamo di usarli semplicemente per creare un ottimo brodo di pollo: mettendoli a bollire insieme ad altre parti del pollo e alle verdure daranno un tocco in più in termini di consistenze, sapori e benefici.

5. Bucce di banana

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Comunemente considerate scarto, le bucce di banana sono in realtà ricche di potassio, antiossidanti, fibre, grassi polinsaturi e amminoacidi. Potete quindi utilizzarle in abbinamento ad altri frutti per creare deliziosi frullati, essiccarle per realizzare dei gustosi tè alla banana, oppure rosolarle in padella come fareste con il bacon.

6. Bucce di anguria

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L’anguria è interamente commestibile, buccia compresa: questa, infatti, abbonda dell’amminoacido detto citrullina, utile per migliorare l’apporto di ossigeno ai muscoli, ridurre la pressione sanguigna e fornirci fibre. Con le bucce di anguria potete farci diverse cose, come ad esempio bollirla e metterla sottaceto, caramellarla per affiancarla a formaggi e salumi, ma anche preparare una golosissima marmellata.

7. Bucce di agrumi

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Forse fra le bucce più usate in cucina, perché ingrediente di molte ricette tradizionali e creative. Le bucce degli agrumi hanno le stesse proprietà dei loro frutti, spesso anche in quantità maggiore: per usarle potete grattugiarle direttamente sui piatti, ma anche ricavare delle scorzette da essiccare e poi aggiungere alla preparazione di dolci. Infine, potete candirle e mangiarle così come sono: fate attenzione, però, a eliminare la parte più bianca che è anche quella amara.

8. Bucce di mango

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Fonte di vitamina A, C, fibre e sostanze fitonutrienti, le bucce del mango non andrebbero mai buttate via. Ricerche recenti hanno infatti dimostrato come gli estratti ricavati dalla buccia siano più ricchi di proprietà antiossidanti e antitumorali rispetto agli estratti ricavati dalla polpa. Il mango, fra l'altro, si può mangiare così com'è, tutto intero: naturalmente ricordate di scegliere prodotti biologici e di lavare accuratamente il frutto prima di consumarlo.

9. Gambi di broccolo

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Sebbene tendenzialmente più dolci e insipidi rispetto alla testa, anche i gambi dei broccoli possono essere gustosi e regalare ai nostri piatti un apporto extra di fibre e antiossidanti. In questo caso potete scatenare la vostra fantasia: potete usarli come base per i vostri brodi di verdure oppure, dopo averli bolliti, potete farne un pesto o una crema da affiancare a dei crostini, ma anche semplicemente cuocerli in padella e perfino friggerli, dopo averli immersi in una pastella leggera.

10. Bucce di kiwi

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Grazie all’elevato contenuto di fibre e vitamina C, la buccia del kiwi è un toccasana per il benessere dell’intestino, quasi più del frutto stesso. Come mangiarle la buccia dei kiwi? Anche così com'è, lavando bene il frutto e addentandolo semplicemente, come si fa in Nuova Zelanda. Se non siete così inclini a mangiarla al naturale, potete ricavarne delle scorzette da essiccare e usare, poi, sia per i dolci sia per le tisane.

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Quello che i piatti non dicono
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