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16 Luglio 2021 15:00

Coop diventa “cruelty free” e dice stop all’uccisione dei pulcini maschi

Secondo nuovi accordi Coop acquisterà le uova solo da fornitori che si impegnano a crescere un pulcino maschio per ogni gallina ovaiola allevata e appartenente alla stessa covata: un passo in più verso la tutela e il rispetto della vita di questi animali. Uno step ulteriore nella campagna Alleviamo la salute.

A cura di Alessandro Creta
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Coop ha deciso di salvare il pulcino maschio. La cooperativa italiana di super e ipermercati ha compiuto un altro importante passo verso il rispetto e la salvaguardia di questi animali. Dal prossimo settembre un percorso etico iniziato quasi due decadi fa culminerà con la nascita di una filiera cruelty free. Cosa significa? Che Coop venderà sui propri scaffali uova di allevamenti che si impegnano a salvare pulcini maschi che, altrimenti, verrebbero destinati alla soppressione. È infatti pratica diffusa tra gli allevamenti di galline ovaiole l'uccisione della maggior parte dei pulcini maschi, gli esemplari cioè che non sono destinati a diventare capponi, galletti o polli da carne e considerati quindi improduttivi.

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Per mettere la parola fine a questa pratica cruenta, e per garantire il rispetto del benessere degli animali, Coop ha concordato con i suoi fornitori un’ulteriore garanzia che va a implementare la campagna Alleviamo la salute. In questo modo saranno salvati dalla soppressione, e dunque allevati, fino a 750 mila esemplari maschi all’anno, destinati a una successiva vendita una volta raggiunta l'età adulta. Questo comporterà un aumento di costi di gestione da parte dei fornitori, chiamati a sfamare e curare molti animali in più, ma Coop ha assicurato da parte sua una coerente maggiorazione di prezzo per uovo in fase di acquisto.

Le tappe di una filiera controllata e rispettosa degli animali

Era il 2002 quando Coop decise di commercializzare le prime uova bio, e appena un anno dopo sugli scaffali comparvero uova a marchio di galline esclusivamente italiane e allevate a terra (modalità ancora oggi fin troppo controversa).

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Nel 2010 non solo quelle a marchio Coop (che oggi rappresentano circa il 60% del totale venduto) ma tutte senza distinzione provengono da allevamenti che non fanno più uso di gabbie, mentre dal 2018 la totalità delle uova a marchio provengono da ovaiole cresciute senza uso di antibiotici. Con l’ultimo accordo tra Coop e fornitori, i consumatori troveranno sugli scaffali di super e ipermercati prodotti provenienti da allevamenti che tutelano la vita di un pulcino maschio per ogni gallina ovaiola cresciuta.

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