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19 Novembre 2019 15:30

Cookist: una storia nuova, tutta da raccontare

Creare un dialogo fra la cucina casalinga e il fine dining, fra chi guarda al cibo come nutrizione e chi lo guarda dal punto di vista culturale e sociale. La nuova testata vuole costruire un network fra il cibo pensato e quello mangiato, due mondi che spesso hanno difficoltà a dialogare. Per questo sarà anche uno “spazio aperto”, un hub di idee e suggestioni che ci piacerebbe ricevere anche dai lettori.

A cura di Francesca Fiore
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Il cibo è motore di mille emozioni: desideri, passioni, gratificazioni. È conoscenza e scoperta, ricordo e intimità, propulsore di paure inaspettate e di slanci incontenibili. Il cibo unisce e fa dialogare mondi in apparenza contrapposti, è capace di far superare differenze e asimmetrie, di creare legami profondi, connessioni fra idee e persone.

È incredibile quanti siano gli aspetti culturali, sociali, psicologici e antropologici a cui la parola cibo è collegata: ma anche gli aspetti politici ed economici, che determinano non poche conseguenze sulla vita delle persone. Per questo di cibo si parla sempre di più: nell’ultimo decennio questo tema è diventato man mano più centrale nelle conversazioni fra persone, online e offline. Sono nati e si sono moltiplicati magazine, blog, riviste, rassegne e festival: tutto ciò che diventa “cultura del cibo”.

Quello della gastronomia è un mondo che cambia velocemente: ogni giorno nascono nuove modalità di fruizione, i modelli descrittivi in voga da sempre diventano obsoleti, i “clienti” evolvono il loro gusto personale, i cuochi e le cuoche aprono le cucine a nuovi target a nuove attività. Allo stesso tempo, si nota una separazione sempre più evidente fra il cibo pensato e quello mangiato, fra chi bada all’aspetto più salutistico e chi a quello più “edonistico”, fra chi cucina nell’intimità della propria casa e chi va alla ricerca dell’ultimo format gastronomico.

Cookist, un punto di vista alternativo

Con Cookist vogliamo raccontare una storia nuova, quella di chi ama il cibo in tutte le sue forme: il cibo pensato, raccontato, cucinato. Una nuova testata che punta a creare un dialogo fra la cucina casalinga e il fine dining, fra chi guarda al cibo come nutrizione e chi lo guarda dal punto di vista culturale e sociale. Il magazine online che ho l’onore di dirigere vuole essere un ponte, un ideale punto di congiuntura fra questi mondi che spesso hanno difficoltà a dialogare, fino a guardarsi con diffidenza. Per questo sarà anche uno “spazio aperto”, un hub di idee e suggestioni che ci piacerebbe ricevere anche dai lettori.

Cosa troverete dunque su Cookist? Da tutto quello che riguarda il cibo “cucinato” nelle case – ricette, guide all’uso e all’acquisto, uno sguardo profondo sulle tradizioni culinarie di casa nostra e non solo – a quello che riguarda la cucina d’autore, che oggi non prescinde più dal concetto di cibo come nutrizione, ma sempre di più lo asseconda. Ci saranno itinerari che valorizzeranno particolari aspetti del nostro patrimonio gastronomico o luoghi in cui si concentrano forze positive, interviste ai protagonisti della scena gastronomica attuale e ma soprattutto di quella futura, e tante storie: racconteremo chi sono i migliori produttori delle eccellenze del nostro paese e perché hanno scelto una strada spesso difficile ma piena di gratificazioni. Tanto spazio sarà dato anche alle news d’attualità, proprio in funzione della velocità con cui questo mondo cambia, e alle inchieste: perché oggi più che mai il cibo è al centro di molteplici interessi che determinano conseguenze importanti sulla vita di tutti noi.

Insomma, uno sguardo sul cibo a 360 gradi che vada anche in profondità: Cookist è tutto questo e molto altro ancora.

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Quello che i piatti non dicono
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