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18 Dicembre 2022 13:00

Come riciclare gli scarti del cavolfiore: 5 ricette anti spreco

Quattro idee facili, veloci e gustose per riciclare gli scarti del cavolfiore. Non buttare le foglie e i torsoli: con i nostri consigli preparerai dei piatti deliziosi.

A cura di Rossella Croce
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Il cavolfiore è un ortaggio tipicamente invernale, un ingrediente a volte ingiustamente sottovalutato che, usato nel modo giusto, ci permette di portare in tavola piatti golosi e nutrienti. Ricco di vitamine e sali minerali, il cavolfiore può essere gratinato, cotto al forno, in padella, diventare uno sformato, una frittella e perfino una bistecca ma, più di altri ortaggi, ha una buona quantità di scarti: una volta pulito il cavolfiore infatti, restano le foglie esterne e i torsoli che, in modo automatico, buttiamo nella spazzatura. Gli "scarti" del cavolfiore però non sono solo commestibili ma anche incredibilmente nutrienti, fonte di fibre, vitamine e sali minerali. Perché buttarli allora? Se è vero che in cucina non si butta via niente, allora anche con gli "scarti" del cavolfiore possiamo preparare ricette gustose e portare in tavola piatti invitanti e gustosi. Hai mai pensato di trasformare il torsolo del cavolfiore in una croccante polpetta o di riutilizzare le foglie e renderle un cremoso comfort food? Dopo aver provato le nostre ricette, siamo certi che non butterai più gli scarti del cavolfiore.

Come riciclare gli scarti del cavolfiore

Vediamo nel dettaglio come riciclare le foglie e i torsoli del cavolfiore in pietanze sfiziose: ecco quattro ricette, spiegate passo passo, per utilizzare gli scarti e portare in tavola piatti sani, nutrienti e gustosi.

  • Condimento per la pasta: prendiamo le foglie e le parti del torsolo migliori, meglio se fresche, tagliamole a dadini, lasciamole bollire per qualche minuto fino a quando non si saranno ammorbidite, quindi scoliamo e ripassiamo in padella con olio extravergine di oliva, aglio e peperoncino tritato (ottimi anche con qualche filetto di alici). In pochi minuti avremo preparato un delizioso condimento per la pasta.
  • Pesto: la ricetta giusta se vogliamo riciclare degli scarti di cavolfiore non proprio freschissimi. Per preparare il pesto, nono dovremo far altro che sbollentare gli scarti per qualche minuti, scolarli e frullarli con olio extravergine di oliva, un pizzico di sale, due cucchiai di parmigiano (o pecorino), uno spicchio di aglio privato dell'anima e qualche pinolo (o noci a seconda dei gusti e di quello che abbiamo in casa). Con il pesto possiamo condire un primo piatto o servire delle bruschette decisamente alternative.
  • Vellutata: lessiamo gli scarti del cavolfiore insieme a una patata in acqua leggermente salata per 15 minuti e nel frattempo facciamo appassire una cipolla  in padella con un filo di olio extravergine di oliva. Appena gli scarti e la patata saranno teneri, potremo scolarli e frullarli con il mixer insieme alla cipolla fino a ottenere una consistenza cremosa che andremo poi  a cuocere per due minuti, aggiungendo un bicchiere di panna o di latte. Una volta pronta, serviamo la nostra vellutata con un filo di olio extravergine a crudo, un pizzico di pepe e qualche crostino di pane croccante.
  • Polpette: bolliamo per circa 15 minuti le foglie e gli scarti del cavolfiore, scoliamo bene eliminando tutta l'acqua quindi aggiungiamo al composto un uovo, uno o due cucchiai di parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e pepe e della mollica di pane. Lavoriamo il  tutto fino a ottenere un composto morbido, ricaviamo le nostre polpette, passiamole velocemente nel pangrattato e tuffiamole in olio bollente.
  • Brodo vegetale: naturalmente puoi usare tutti gli scarti menzionati per creare un brodo vegetale da usare in diversi modi: per tirare un risotto, per bagnare un arrosto, per cucinare una pastina. Metti gli scarti del cavolfiore insieme a cipolle, sedano, carote e altre verdure che hai a disposizione in una pentola capiente; condisci con un filo di olio e accendi il fuoco: fai rosolare 1-2 minuti le verdure, poi copri con 1 litro e mezzo di acqua fredda; aggiungi il sale (poco, potrai aggiustare in seguito), porta a bollore, abbassa la fiamma e fai cuocere per almeno un'ora.
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Quello che i piatti non dicono
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