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Delicato, digeribile, versatile e per questo protagonista di moltissime ricette, tra insalate e secondi piatti leggeri o più sostanziosi. Stiamo parlando del pollo: scegliendolo di qualità, difficilmente si sbaglia in cucina. Eppure, nonostante sia un alimento tra i più popolari, è uno tra i più pericolosi: la sua carne, infatti, non va mai consumata cruda, come si può fare invece con il manzo, ma ben cotta (si raccomanda di raggiungere i 75 °C al cuore), perché particolarmente soggetta alle contaminazioni batteriche, soprattutto Salmonella e Campylobacter, responsabili di intossicazioni alimentari, potenzialmente anche gravi. Una volta acquistato, quindi, che si tratti di un pollo intero, a pezzi o macinato, bisogna trattarlo nel migliore dei modi non appena si arriva a casa, per evitare spiacevoli conseguenze.
Come conservare il pollo crudo
Il pollo rientra tra i cibi che dovrebbero essere cucinati nel minor tempo possibile, in quanto velocemente deperibile, visto l’alto contenuto di proteine e di acqua, che crea un habitat ideale per lo sviluppo di microrganismi, compresi quelli patogeni. Come per tanti prodotti di uso comune tendiamo a maneggiarlo con meno attenzione, oltre a legarlo a pratiche che sono generalmente corrette, ma non nel suo caso. Vediamo di seguito qualche regola da seguire, per non fare più errori.
1) Non lavarlo

Che sia prima di conservarlo o di cucinarlo, il pollo non si deve mai lavare. Mettere la sua carne cruda sotto l’acqua corrente non elimina i batteri, ma rischia invece di spargerli sulle superfici vicine attraverso gli schizzi. Ciò che bisogna sanificare, invece, sono le proprie mani, gli utensili e i piani di lavoro dopo che sono entrati in contatto con il pollo crudo.
2) Non lasciarlo a temperatura ambiente

Abbiamo detto che il pollo è sensibile alla proliferazione batterica: per evitarne la contaminazione non dovrebbe mai essere tenuto a temperatura ambiente. I batteri, infatti, crescono maggiormente in quella che è chiamata “zona di pericolo alimentare”, compresa tra i 4 °C e i 60 °C. La carne può resistere per 2 ore al massimo, scendendo a 1 ora in estate o comunque quando le temperature superano i 30 °C. Più tempo resta fuori, più diminuisce la sicurezza.
3) Riponilo in frigorifero

Il luogo migliore per mantenere il pollo fresco è il frigorifero. Il ripiano da scegliere è quello più freddo, con le temperature che non superano i 4 °C. Non per questo, però, te ne puoi “dimenticare”: il consiglio è quello di cuocerlo tra le 24 e le 48 ore dopo averlo comprato.
4) Tienilo lontano dagli altri alimenti

Essendo un alimento che sviluppa facilmente batteri, è necessario prevenire il rischio di contaminazione crociata a discapito degli altri cibi conservati in frigo: per questo il pollo va completamente avvolto nella pellicola alimentare, oppure chiuso in un contenitore ermetico o in sacchetti per il freezer, utili a isolare con maggiore efficacia.
5) Evita i ripiani alti

Oltre a essere quella più calda, la parte superiore del frigorifero non è adatta in quanto i liquidi rilasciati dal pollo potrebbero cadere verso il basso, sporcando o colando su quegli alimenti che non hanno bisogno di cottura, come la frutta e la verdura. Succede più volte di quanto si possa immaginare, soprattutto se stai scongelando la carne adagiata su un piatto senza alcuna protezione.
Come congelare il pollo crudo
Il congelamento è un ottimo metodo per prolungare la durata del pollo crudo senza comprometterne la qualità. Prima di metterlo in freezer è fondamentale assicurarsi che la carne non sia già in stato di deterioramento: per sicurezza, non si congela mai un pollo che ha già superato la data di scadenza. Usa dei sacchetti per freezer ben sigillati o contenitori ermetici anche per il petto, le cosce e le sovracosce comprate in vaschetta al supermercato, eliminando la confezione. Una buona tecnica è quella di suddividerlo in porzioni, per non doverlo scongelare tutto in una volta, dato che non si può ricongelare da crudo. Quanto resiste? Il pollame a pezzi dura fino a 9 mesi, mentre un pollo intero 10-12 mesi. Il suggerimento è però di usarlo entro i 4 mesi, per non perdere le sue proprietà organolettiche.
Come scongelare il pollo crudo
La regola più importante è non lasciarlo mai scongelare a temperatura ambiente, sul lavandino o sul piano cucina, perché abbiamo visto che in una manciata di ore può diventare terreno fertile per i batteri. Il metodo più sicuro è scongelarlo in frigorifero, lasciandolo per almeno 8-12 ore nella parte bassa, dentro al suo involucro o contenitore. Si tratta di rispettare la cosiddetta catena del freddo, che mette al riparo gli alimenti dagli shock termici. Se hai fretta, puoi usare la funzione defrost del microonde, che potrebbe però già cuocere parzialmente alcune parti (quelle esterne) a causa della distribuzione non omogenea delle onde elettromagnetiche all’interno della camera. Infine, ripetiamo: una volta scongelato, il pollo non si può ricongelare da crudo, ma solo da cotto.