Con questo termine si può intendere un liquore specifico o, più in generale, distillati che hanno tutti la stessa caratteristica principale, ovvero l'aroma all'arancia, come per esempio il Cointreau. Dal Cosmopolitan al Sidecar, ecco i drink più famosi con il triple sec.
Il triple sec è un liquore incolore, aromatizzato all’arancia, dal caratteristico sapore dolce-amaro: probabilmente meno conosciuto rispetto ad altri distillati, è in realtà uno degli ingredienti imprescindibili di alcuni dei cocktail più famosi, come il Margarita e il Cosmopolitan. Di cosa si tratta? Effettivamente il termine può generare confusione, perché indica sia un prodotto specifico, nato in Francia nel XIX secolo, sia una categoria più ampia di liquori che differiscono dalla “ricetta” originale, ma che hanno tutti la nota profumata dell’arancia. Il “Triple Sec” è stato realizzato per la prima volta da Jean Baptiste Combier, confettiere, che nel 1834 lo mette a punto ricavandolo dalle scorze di arancia provenienti da Haiti, che venivano prima macerate nell’alcol e poi distillate: triple sec (triplo secco in francese), infatti, indica proprio il processo di distillazione che avviene per tre volte all’interno di alambicchi di rame (il marchio è ancora oggi sul mercato).
Il risultato è un liquore perfetto per la mixology, con una gradazione alcolica che in media si aggira attorno ai 25% vol (con oscillazioni minori e superiori), ma anche per essere usato in pasticceria come bagna per il pan di Spagna: tra le sue declinazioni più note troviamo, infatti, gli eleganti Cointreau (che arriva ai 40% vol) e Grand Marnier (quest’ultimo miscelato con il cognac, con cui si fa la crêpe suzette). Si distingue per la tonalità azzurra che non passa inosservata, invece, il Curaçao, che rientra anch’esso nella tipologia dei triple sec, e che si ottiene da una varietà di arancia amara, la laraha, tipica dell’isola caraibica da cui il liquore prende il nome. Di seguito, ecco 10 cocktail da provare.
Insieme alla tequila e al lime, il terzo componente del Margarita è proprio il triple sec, che conferisce la giusta dolcezza a questo cocktail, tra i più celebri al mondo. Si beve nel classico bicchiere a forma di sombrero messicano, con bordi bagnati di succo di lime e cosparsi di sale.
Il White Lady è un drink raffinato che si prepara con gin, triple sec e succo di limone. Il gusto è pungente e aromatico, regalando una sensazione di freschezza. La storia (romantica) vuole che sia stato inventato all’Harry's Bar di Parigi (un vero e proprio tempio dei cocktail) dal grande bartender Harry MacElhoner in soccorso a una signora vestita di bianco che si era sentita male: i due convolarono a nozze.
Dal bianco al rosa: il Pink Lady è una variante del cocktail precedente, che si prepara mescolando gin, succo di limone, triple sec e granatina, con quest'ultima che conferisce al drink il caratteristico colore. Perfetto da servire per l’aperitivo.
Vodka, rum bianco, tequila, triple sec e gin: basta questa lista di ingredienti per capire che il Long Island Iced Tea è uno dei cocktail con la più alta gradazione alcolica: grazie al succo di limone, alla cola e allo sciroppo di zucchero diventa anche uno tra i più calorici: niente tè all’interno nonostante dall’aspetto possa sembrare proprio un grande bicchiere di tè freddo.
Cocktail ufficiale IBA (International Bartender Association) dal 1961, il Sidecar è un vero e proprio classico che vede di nuovo la comparsa di Harry MacElhoner: nonostante lui stesso ne abbia attribuito la paternità a un altro barman, c’è chi dice che sia una sua creazione composta da cognac, succo di limone e triple sec, che può essere anche Cointreau o Grand Marnier. Si gusta con la coppetta passata nello zucchero semolato.
Entrato nella cultura pop(olare) con la serie tv Sex and the City, il Cosmopolitan è un cocktail statunitense a base di vodka (o vodka citron), Cointreau, succo di lime e mirtillo rosso, per un drink dalle sfumature rosa acceso che si rivela un mix ideale tra dolcezza e acidità.
Elegante, fresco, fruttato: il Singapore Sling, è un cocktail beverino e facile da preparare grazie all’insieme dei suoi ingredienti. La lista comprende: gin, Cointreau, Cherry Brandy, Dom Bénédictine, Angostura, sciroppo di granatina, succo di limone, succo di ananas tutto shakerato e versato in un bicchiere con ghiaccio. Alla fine si decora con una ciliegia al maraschino e una fettina di arancia.
In questo caso il Cointreau (o un triple sec) incontra il Midori, ovvero un tipico liquore giapponese a base di melone, che insieme al succo di limone e una fettina di lime come guarnizione compongono il Japanese Slippers, un cocktail moderatamente alcolico (intorno ai 20% vol: provalo in pairing con piatti del Sol Levante e secondi di pesce, uno su tutti il salmone
Un cocktail made in Italy che non ha bisogno di spiegazioni: era tra i protagonisti dei drink delle discoteche degli anni ‘90 e la sua particolarità risiede proprio nel colore azzurro che lo contraddistingue. Cosa contiene? La “magia” è data dal Blue Curaçao, liquore ricavato da un’arancia caraibica particolarmente amara.
Concludiamo con un drink dalle dimensioni ridotte, ma dalla grande gradazione alcolica: si tratta del B52, un after dinner che viene servito in un bicchierino da shot di vetro, così da mettere in risalto gli strati di Kahlua (un liquore al caffè), Irish Cream (solitamente Bailey's) e Grand Marnier, versati in uguali proporzioni. Un cocktail dal sapore intenso e dall’aspetto scenografico: oltre alla stratificazione, infatti, il Grand Marnier può venire incendiato, con una fiammata d’effetto.