Tre giorni per celebrare un'eccellenza storica, ma anche per confrontarsi sul ruolo di una pietanza sempre attuale: è il Bagna Cauda Day, festival che si tiene ad Asti dal 22 al 24 novembre. Oltre 150 i locali che aderiscono proponendo eventi e appuntamenti di vario tipo: quest'anno, inoltre, sono diverse le novità per un festival ormai giunto meritatamente alla settima edizione.
La Bagna Cauda è un vero e proprio patrimonio gastronomico per il Piemonte e, in particolare, per l'Astigiano: ed è per questo che da 7 anni questo territorio festeggia un piatto considerato un pilastro della convivialità con tre giorni di laboratori, incontri, assaggi e live. Bagna Cauda Day 2019 è un festival ricco di eventi interessanti e, quest'anno, anche di tante novità: a partire dal Bagna Cauda Pax, un incontro a tavola tra uomini e donne di fedi diverse, promosso da Astigiani in collaborazione con l’associazione Italia-Israele e la comunità di musulmani Oasis. L’iniziativa, che fa parte del calendario “Asti profuma d’autunno”, si aprirà venerdì 22 novembre alle 19.30, in piazza Statuto, nel cuore della città: sarà l’accensione del fujot gigante a dare il via alla “maratona” più saporita dell’anno.
Una ricetta antica e profumatissima, che ancora oggi riunisce i piemontesi nelle cucine e attorno alla tavola: la Bagna Cauda è considerato un piatto simbolo della zona dell'Astigiano, delle Langhe e Roero, del Monferrato ma anche delle aree meridionali della città metropolitana di Torino e delle province di Cuneo e Alessandria. Tipico piatto autunnale e invernale, è una preparazione a base di acciughe dissalate e aglio, che vengono fatte cuocere a fuoco lento in modo da ottenere una salsa. In questa salsa si intingono verdure di stagione sia crude che cotte, come i cardi, le cipolle, foglie di cavolo, cavolfiore, patate, rape, barbabietole e così via. Una volta per tradizione si usavano i cardi gobbi di Nizza Monferrato, topinambur e peperoni "nella raspa", conservati cioè nella vinaccia. Per tradizione viene portata in tavola nel dian, tegame di cottura in terracotta, e mantenuta alla giusta temperatura grazie a uno scaldino di coccio riempito di braci vive, la s-cionfetta.
Le origini della Bagna Cauda non sono note: è un piatto dalla lunga storia, anche se la prima descrizione della ricetta nella sua versione attuale è di Roberto Sacchetti e risale al 1875. Di cruciale importanza, per la sua nascita, le vie del sale: tramite queste rotte i commercianti si approvvigionavano dell'ingrediente fondamentale del piatto, cioè le acciughe. Per molto tempo resta un piatto povero: le famiglie nobili rifiutavano la pietanza a causa della presenza dell'aglio, considerato "sconveniente" per il suo odore; ma la Bagna Cauda non è "solo" una ricetta, piuttosto un vero e proprio rito collettivo: il recipiente messo al centro era infatti unico e questo spingeva i commensali a condividerlo. Oggi per questioni di praticità e igiene spesso si usano recipienti individuali fatti in terracotta, i fojòt: delle ciotole con un un fornellino che mantiene calda la salsa.
Impossibile non parlare di Bagna Cauda Pax, un ottimo esempio di come il cibo sia motore di relazioni e condivisione anche fra culture diverse. Domenica 24 novembre, alle 12.30 presso lo Storico Refettorio del Seminario (via Giobert 15) una cuoca ebrea, Daniela Diveroli, e una di origini musulmane, Zoulikha Laradji, cucineranno insieme la bagna cauda, con la supervisione di Pina e Piero Fassi, storici contitolari del Gener Neuv. Gli appuntamenti interessanti all'interno tre giorni in realtà sono tanti: ecco l'elenco dei locali che aderiscono al Bagna Cauda Day con iniziative di vario tipo) come la Marcia Cauda, una corsa podistica non competitiva di 8 chilometri per le vie di Asti, l'incontro sulle origini e quello sulla candidatura Unesco, il Barbera Kiss di Mezzanotte. Ogni giorno di mattina il Bagna Cauda Market con i produttori locali che espongono e invitano all'assaggio delle proprie eccellenze, mentre la sera c'è Bagna a Palchetto, la location dedicata a musica e performance live.