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14 Novembre 2020 15:00

Una scatola con le prelibatezze provenienti da tutto il mondo: il caso Micatuca

Girare il mondo stando comodamente seduti sul divano. Micatuca è la prima box in abbonamento sui cibi del mondo creata con l'aiuto delle persone che quei Paesi li vivono. Ogni mese una nazione diversa, ogni mese 7 ingredienti, 2 ricette e una tovaglietta a tema di quella nazione. Un progetto di inclusione creato da una coppia di creativi milanesi che sta conquistando il mercato.

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Un servizio in abbonamento che vi farà arrivare direttamente a casa pietanze introvabili provenienti da tutto il mondo. Questo è Micatuca, una startup che compirà un anno a breve fondata da Chiara Levi e Stefano Bottura, una coppia di milanesi che lavora nella comunicazione e ama viaggiare. Grazie a questi viaggi l'intuizione: una box per entrare in contatto con culture e tradizioni differenti, non a caso il nome altro non è che l'acronimo di Mi CAsa es TU CAsa.

Cos'è Micatuca?

Si tratta di una scatola con all'interno, a sorpresa, prodotti provenienti da tutto il mondo. Ogni mese una nazione diversa, che siano nazioni quasi sdoganate come Giappone e Brasile o nuovi paradisi gastronomici da scoprire come lo Sri Lanka e le Filippine. Ogni scatola contiene 7 prodotti alimentari della nazione, selezionati grazie all'aiuto delle persone che abitano proprio in quel Paese. I prodotti sono sia ingredienti basici, come può essere il wasabi, sia snack dolci (dalla nostra box sono usciti dei biscotti al Tè Matcha), oppure ancora spezie, bibite, salse. Gli ingredienti sono scelti in maniera intuitiva: cos'è che non può mancare mai nella dispensa di ogni famiglia di quel Paese?

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Micatuca acquista direttamente dagli importatori perché per legge non è possibile acquistare direttamente nei Paesi d'origine. Un alimento, per poter essere venduto in UE (e in particolare in Italia) deve essere importato da un importatore registrato e ogni alimento deve avere l'ok dalla Comunità europea più l'etichetta o foglio degli ingredienti.

Oltre ai prodotti anche 2 ricette di famiglia, la scheda di spiegazione degli alimenti e una tovaglietta in cotone serigrafata a mano e stampata in edizione limitata, ispirata al Paese della box protagonista. Le scatole sono spedite nei primi giorni di ogni mese e abbonarsi è molto semplice: sul sito della startup ci si può abbonare ad una sola box al costo di 30.99 euro, oppure a tre box (ovvero tre mesi consecutivi al costo di 83.97 euro) oppure a sei box (ovvero sei box consecutivi al costo di 155.94 euro). Ovviamente più l'abbonamento è lungo, più si risparmia sulla singola scatola.

La moda dei servizi in abbonamento: le subscription box

Quanto fatto da Micatuca è una novità in Italia perché tratta la gastronomia internazionale ma non è una novità in termini assoluti. Negli ultimi anni sono nate moltissime realtà che spediscono di tutto, dalla birra a dei gin provenienti da tutto il mondo. Queste scatole sono molto in voga negli Stati Uniti: le prime box si videro nel 2007 ma non ebbero grande successo. Tra il 2011 e il 2012 invece furono fondati tre dei servizi di subscription box tuttora di maggior successo: Dollar Shave Club, che vende rasoi e altri prodotti di cura del corpo per uomini; Birchbox, che vende sempre prodotti cosmetici e fino a qualche tempo fa si rivolgeva solo a un pubblico femminile; e BlueApron, un servizio mensile che spedisce ricette e ingredienti per prepararle.

In Italia questo tipo di servizi esiste almeno dal 2012 con risultati altalenanti fino al 2018, quando c'è stata una vera "esplosione" del mercato. Le virgolette sono d'obbligo perché si parla di un mercato globale di circa 1 miliardo (non è tantissimo), quasi tutto localizzato negli Stati Uniti. Gli analisti hanno previsto un grande incremento a partire dal 2022: resta da vedere se la pandemia accelererà oppure rallenterà questa marcia. La startup milanese dal canto suo si è imposta subito sul mercato proprio perché è la prima subscrition box gastronomica a tema globale. Non a caso il Corriere della Sera a maggio l'ha inserita tra le 10 box più importanti in Italia.

L'esperienza con Micatuca è stata soddisfacente: ci è capitata la scatola del Giappone e ci si sono presentati ingredienti molto di nicchia di cui si sente spesso parlare come la miso soup, un must della cucina giapponese o lo yokan ai fagioli rossi per fare i dorayaki, uno dei dolci simbolo della pasticceria wagashi. Molto bella la tovaglietta in cotone su cui è dipinto un tipico paesaggio nipponico.

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