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31 Gennaio 2023 15:00

Tisana, infuso e decotto: tutte le differenze

Conosci davvero la differenza tra tisana, decotto e infuso? Ingredienti e lavorazioni diverse, tempi e usi differenti: facciamo chiarezza una volta per tutte.

A cura di Rossella Croce
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Nel periodo più freddo dell'anno, quando le temperature non danno tregua e la pioggia non sembra voler smettere, una bevanda calda e fumante è proprio quello che ci vuole: è il momento di preparare una deliziosa tisana, un concentrato di salute e benessere che scaldi cuore e palato. E se invece della tisana preparassimo un infuso? E il decotto allora? Parliamo di preparazioni simili che richiedono però tempi di cottura e spesso ingredienti diversi: una cuoce di più e si filtra, un'altra si può usare anche per impacchi e maschere di bellezza, tra di loro una si serve anche fredda, tutte vantano proprietà fitoterapiche, rilassanti e digestive. Cosa si intende per decotto e quanto tempo deve bollire? Che cosa sono gli infusi? È giunto l'inverno e con lui il tempo di fare chiarezza: vediamo tutte le differenze tra decotto, infuso e tisana e come possiamo prepararle e gustarle senza errori.

In principio fu la tisana

È proprio dalla tisana che possiamo iniziare per fare finalmente chiarezza. Quando parliamo di tisana ci riferiamo a un infuso o a un decotto a base di diverse sostanze vegetali come fiori, frutti, radici, cortecce o semi di varie piante, cotte in acqua bollente, filtrate gustate calde o fredde. Per non fare confusione possiamo affermare quindi che decotto e infuso sono bevande diverse (e fra poco vedremo perché e come prepararle) ma sono entrambe rientrano a pieno titolo nella grande famiglia delle tisane.

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Cos'è l'infuso

L'infuso è una bevanda calda o fredda ottenuta dalla macerazione d'ingredienti di origine vegetale in forma essiccata, immersi in acqua che verrà poi fatta bollire. In base al tipo d'infuso che si desidera preparare e quindi al tipo di erbe utilizzate, i tempi di macerazione saranno più o meno lunghi, oscillando tra i cinque e i dieci minuti. Prima di essere servito, l'infuso dovrà essere filtrato e, se lo si vuole gustare freddo, lasciato qualche minuto a riposo; generalmente può essere consumato entro 24 ore, tempo oltre il quale i principi delle piante e delle erbe iniziano a evaporare. Le erbe più comunemente usate per preparare un infuso sono menta, melissa, timo, sambuco, tè, malva o camomilla: attraverso la macerazione, le erbe essiccate rilasciano nell'acqua i principi attivi e le proprietà aromatiche e fitoterapiche.

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Cos'è il decotto

Il decotto è una bevanda ottenuta dalla cottura lenta e prolungata delle parti più dure e coriacee di piante ed erbe officinali. Il nome deriva dal latino decoctus, participio dal verbo "cuocere molto": radici, semi e cortecce vengono immerse in acqua fredda che poi verrà portata a bollore e lasciata a fuoco lento dai 15 ai 30 minuti; una volta spenta la fiamma, il decotto dovrà riposare per ulteriori 10 minuti prima di essere filtrato e servito. Come è facile intuire, il tipo di cottura incide anche sulla materia prima utilizzata: si usano infatti le parti dure delle piante che, grazie ai tempi più lunghi, riescono a rilasciare nell'acqua tutte le proprietà benefiche e aromatiche. Tra i decotti più conosciuti troviamo quello di zenzero, ottimo per alleviare sintomi da tosse, raffreddore e malanni stagionali. Il decotto, a differenza dell'infuso, viene impiegato sia per uso interno che per uso esterno, come per la preparazione di impacchi e maschere dal potere lenitivo.

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