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16 Settembre 2021 15:00

The Best Chef: Dabiz Muñoz è il miglior chef al mondo. Male gli italiani in Top 100

Il bad boy della cucina iberica ha trionfato per la prima volta ai Best Chef Award, dopo essere arrivato terzo nel 2019. Scivola al quinto posto il campione in carica, René Redzepi. Male gli italiani: tra i primi 25 ci sono solo Massimo Bottura e Mauro Uliassi. Il Bel Paese si consola con i premi speciali ad Alfonso Iaccarino e Franco Pepe.

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Il madrileno Dabiz Muñoz è il miglior chef al mondo per The Best Chef, il premio ideato da Joanna Slusarczyk e Cristian Gadau, che seleziona i 100 migliori cuochi del pianeta, provenienti da ogni angolo del globo. Quest'anno il trionfatore è stato il cuoco del ristorante DiverXo a Madrid, uno dei 3 Stelle Michelin più giovani di sempre, il bad boy della gastronomia iberica.

Chi sono i migliori chef al mondo

L'edizione 2021 di Best Chef è tornata alla normalità, dopo lo scorso anno in cui tutto l'evento è stato trasformato in digitale a causa della pandemia. A ospitare la serata di gala con alcuni degli esponenti più importanti della gastronomia mondiale è stata Amsterdam, la Capitale dei Paesi Bassi che nell'ultimo periodo sta tanto facendo parlare di sé per delle proposte di ristoranti molto interessanti. Non è un caso dunque che lo slogan di questa edizione sia stato "Back to LIVE. Back to reality", un grido di rabbia per tutto quanto successo nell'ultimo periodo.

L'elenco di quest'anno include chef provenienti da 29 nazioni, tra le quali spicca la Spagna con i suoi 15 chef presenti. A vincere è stato come detto il 3 Stelle madrileno, che bissa il podio a Barcellona 2019. Muñoz ha detto che vincere questo premio "è un orgoglio e una responsabilità perché si tratta di uno dei premi più prestigiosi al mondo, è un sogno che si avvera, che riconosce molti anni di creatività, dedizione, passione e duro lavoro. Gli ultimi anni nel mondo di Xo sono stati molto intensi e decisamente forti, ma io e il mio team siamo sicuri che questo è solo l'inizio e che il meglio deve ancora venire. Non ci sono limiti in vista".

Al secondo posto della classifica, per la seconda volta consecutiva, Björn Frantzén del Frantzén di Stoccolma che si aggiudica anche un premio speciale, quello di "Miglior chef al mondo, votato dagli chef". Chiude il podio, a sorpresa, Andoni Luis Aduriz del Mugaritz di San Sebastián: il cuoco basco lo scorso anno era alla posizione numero 45. Il campione in carica, René Redzepi fresco di 3 Stelle Michelin, è invece finito al quinto posto.

Come sono andati gli italiani nella Best Chef

L'Italia è andata malino nella classifica della Top 100 di quest'anno per la Best Chef, con soli due cuochi nelle prime 25 posizioni: Massimo Bottura al sedicesimo posto e Mauro Uliassi al ventesimo. Seguono Enrico Crippa al 26 esimo posto e Niko Romito al 35 esimo. Poco più giù c'è la prima chef italiana in classifica: Antonia Klugmann ottiene la posizione numero 39 tra i migliori chef al mondo, unica monostellata italiana nella Top 100 insieme a Floriano Pellegrino e Isabella Potì (loro al 69 esimo posto).

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Gli altri italiani sono i tristellati Norbert Niederkofler (52) e Massimiliano Alajmo (61); e i bistellati Nino Di Costanzo alla posizione numero 68 e Michelangelo Mammoliti alla 74. Ci sono poi due "fusion" tra Italia e popoli ispanici: in classifica troviamo Paolo Casagrande, chef di Conegliano, in provincia di Treviso, e leggenda della gastronomia spagnola con le sue 3 Stelle Michelin al Ristorante Lasarte di Barcellona, e con Karime Lopez, chef messicana, monostellata da Gucci Osteria a Firenze.

Arrivano nel Bel Paese anche due premi speciali, quello "alla carriera", ovvero il Best Chef Legend consegnato ad Alfonso Iaccarino, di Don Alfonso 1890, e quello relativo al mondo della pizza, vinto da Franco Pepe. I due cuochi campani hanno ricevuto l'onorificenza per motivi molto simili, ovvero "per l'impegno nel far conoscere e promuovere la cucina del Sud Italia e renderla mondiale" nel caso del cuoco 2 Stelle Michelin, e per "il lavoro svolto negli anni al fine di rendere internazionale e riconoscibile il prodotto pizza senza banalizzarlo e, anzi, portandolo al livello successivo, ritagliandosi un posto nel fine dining" nel caso del pizzaiolo casertano.

Per leggere la classifica completa.

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