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ricetta

Strangozzi: la ricetta della pasta fresca umbra

Preparazione: 60 Min
Cottura: 35 Min
Riposo: 30 Min
Difficoltà: Facile
Dosi per: 4 persone
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A cura di Eleonora Tiso
43
Strangozzi alla spoletina

ingredienti

Per la pasta fresca
Farina 0
125 gr
Semola rimacinata di grano duro
125 gr
Acqua
130 ml
Olio extravergine di oliva
1 cucchiaio
Sale
q.b.
Per il condimento
Pomodori pelati
400 gr
Pomodori piccadilly
200 gr
Aglio
1 spicchio
Prezzemolo fresco
1 ciuffo
Sale
q.b.
pepe
q.b.
Olio extravergine di oliva
q.b.
ti serve inoltre
Semola rimacinata di grano duro
q.b.

Gli strangozzi sono un formato di pasta fresca tipico della cucina umbra, in particolare della zona di Spoleto e Foligno, ottenuto impastando sapientemente a mano la farina di grano tenero con la semola rimacinata di grano duro, l'olio extravergine di oliva, l'acqua fredda e un pizzico di sale.

Simili a delle tagliatelle, ma confezionati senza aggiunta di uova, gli strangozzi, conosciuti anche come stringozzi, strengozzi o umbricelli, vengono qui preparati "alla spoletina", ovvero lessati in acqua bollente per pochi minuti e conditi poi con un sughetto semplice e aromatico a base di pomodorini piccadilly, pelati schiacciati e e prezzemolo tritato: per un primo piatto appetitoso e saporito, perfetto da portare in tavola per il pranzo della domenica in famiglia o una cena conviviale con ospiti.

Oggi è possibile gustare gli strangozzi tutto l'anno nei ristoranti e nelle trattorie locali, ma forse non tutti sanno che in passato questa squisita specialità della tradizione contadina veniva cucinata soprattutto nel periodo di Natale e Carnevale e per i banchetti di festa.

Scopri come preparare gli strangozzi seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova anche i pici all'aglione e gli scialatielli fatti in casa.

Come preparare gli strangozzi alla spoletina

Disponi le farine a fontana, versa al centro l'olio extravergine di oliva e l'acqua e aggiungi un pizzico di sale 1.

Impasta velocemente con le mani fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo 2, quindi avvolgilo con un foglio di pellicola trasparente e fai riposare in frigo per una mezz'ora.

In una padella capiente fai imbiondire l'aglio tritato con un filo generoso d'olio extravergine di oliva, quindi aggiungi i pomodorini, lavati, asciugati e tagliati in spicchi 3.

Versa anche i pomodori pelati 4.

Aggiusta di sale e di pepe e cuoci il tutto su fiamma media per circa 30 minuti, mescolando di tanto in tanto con un mestolo di legno 5. Al termine, spegni la fiamma e leva dal fuoco.

Trascorso il tempo di riposo, stendi la pasta con un matterello in uno strato sottile da circa 1-2 mm di spessore 6.

Spolverizza la sfoglia con la semola rimacinata di grano duro, quindi arrotolala su se stessa 7 in modo da ottenere un cilindro ben stretto.

Taglia il filoncino a rondelle da circa 3 mm di larghezza 8.

Srotola con le mani gli strangozzi e sistemali, man mano che sono pronti, su un tagliare cosparso con la semola 9.

Porta a bollore abbondante acqua salata, quindi tuffa gli strangozzi e lasciali cuocere per 3-4 minuti 10.

Scola la pasta e trasferiscila direttamente nella padella con il condimento 11.

Profuma il tutto con il prezzemolo tritato finemente 12 e manteca con cura.

Distribuisci gli strangozzi sui piatti individuali 13, porta in tavola e servi.

Consigli e varianti

A piacere puoi ultimare il piatto con una manciata di parmigiano, puoi sostituire i pomodori pelati con la passata di pomodoro, oppure puoi speziare il sugo con del peperoncino fresco a rondelle.

Se desideri puoi cimentarti con tante variazioni sul tema e condire gli strangozzi con un ragù di funghi porcini, asparagi saltati sul fuoco, quando di stagione, oppure con prodotti di eccellenza norcini: come la salsiccia, da sbriciolare e rosolare in padella con la panna fresca, e gustare poi con una spolverizzata di pecorino stagionato di Norcia, o del pregiato tartufo nero, da grattugiare preferibilmente sulla pasta solo poco prima del servizio, così da preservarne tutto l’aroma.

Gli strangozzi, se conditi, vanno consumati caldi e al momento. Da crudi si conservano in frigo, in un contenitore a chiusura ermetica e cosparsi con un po' di farina, per 1-2 giorni massimo.

Curiosità

Gli strangozzi sono un piatto appartenente alla cucina povera che affonda le sue radici nel lontano Stato Pontificio del XVI secolo. L’origine del nome è abbastanza singolare: sembra che ai tempi alcune decisioni prese dalle autorità ecclesiastiche, come quella di aumentare il dazio sul sale, avessero fatto crescere l’ira della popolazione locale la quale, in un moto di ribellione, decise di strangolare alcuni prelati con le stringhe delle scarpe. Da qui il nome strangozzi (strangola gozzi), confezionati da allora, proprio in memoria di quelle giornate rivoluzionarie, in modo da ricordare nella forma i caratteristici lacci in cuoio.

Oggi, per via di questa curiosa vicenda, gli strangozzi vengono erroneamente confusi con gli strozzapreti: tipologia di pasta fresca dalla storia e dal formato differenti.

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