Un viaggio tra i sapori di Procida, dove la semplicità della cucina isolana incontra la ricchezza dei vini vulcanici e dei liquori profumati della tradizione contadina.
L’isola di Procida, la più piccola tra le isole del Golfo di Napoli, non conquista solo per le sue casette colorate e i suoi panorami, ma anche per una tradizione gastronomica profondamente legata al mare, alla terra e alla semplicità della cucina mediterranea. Visitare Procida significa anche lasciarsi guidare dai profumi e dai sapori locali, scoprendo piatti genuini che raccontano storie di pescatori, contadini e antiche ricette tramandate di generazione in generazione. Ecco quali sono le specialità che devi assolutamente assaggiare se ti trovi in viaggio sull'isola di Procida.
Visitare Procida significa anche lasciarsi incuriosire dai sapori di un’isola che ha saputo conservare il suo spirito genuino. La cucina procidana, fatta di piatti semplici ma ricchi di carattere, è il modo migliore per entrare in contatto con la sua anima più vera. Che si tratti di una cena in riva al mare o di uno spuntino in una piazzetta tranquilla, ogni boccone racconta una storia di mare, sole e tradizione.
Sebbene Procida sia circondata dal mare, uno dei piatti simbolo dell’isola è il coniglio alla procidana, una ricetta che testimonia l’antica tradizione contadina. Simile ma – non identico – al coniglio all'ischitana, viene cucinato lentamente in un tegame di terracotta con aglio, vino bianco, pomodorini, peperoncino e aromi come il rosmarino e l’alloro. La carne, tenerissima, viene spesso servita con la pasta (di solito i bucatini), che viene condita con il sugo del coniglio, esattamente come si fa a Ischia. Un piatto saporito, rustico e profondamente identitario.
Il limone di Procida è diverso da quello amalfitano o sorrentino: ha una buccia spessa, profumatissima, e un albedo (la parte bianca) tenero e dolce, chiamato localmente "limone di pane". Con questo ingrediente unico si prepara l’insalata di limoni, un piatto fresco e inaspettato, perfetto per l’estate. I limoni vengono affettati e conditi con olio extravergine d’oliva, aglio, menta fresca, sale e peperoncino. Il risultato è un contorno agrumato e aromatico, che sorprende per la sua semplicità.
Durante la stagione giusta, tra primavera e inizio estate, non può mancare un piatto di pasta con i ricci di mare. Freschissimi, i ricci vengono appena scottati in padella con aglio e olio, così da conservare tutto il loro sapore iodato. Un primo piatto semplice ma estremamente raffinato.
Immancabile in ogni ristorante o trattoria sull’isola, la frittura di paranza è un tripudio di pesce fresco: triglie, calamari, alici, merluzzetti e gamberi, infarinati e fritti in olio bollente fino a diventare dorati e croccanti. Accompagnata da una spruzzata di limone, è l’espressione perfetta del legame di Procida con il mare e della sua cucina senza fronzoli.
5. Il pesce all’acqua pazza
Altro grande classico della tradizione procidana è il pesce all’acqua pazza: solitamente orata, capone, spigola o pezzogna, cotta con aglio, pomodorini, prezzemolo e un filo d’olio, sfumata con vino bianco e acqua. Il pesce resta morbido e profumato, con un sughetto perfetto per essere raccolto con il pane casereccio.
Tra i dolci più iconici di Procida c’è senza dubbio la lingua di bue, o lingua di Procida, una sfoglia fragrante ripiena di crema pasticcera al limone (ma esistono varianti con crema al cioccolato o alla nocciola). Il dolce prende il nome dalla sua forma allungata, simile a una lingua. È ideale per la colazione, magari accompagnata da un caffè affacciati sul porto di Marina Corricella.
Accanto alla cucina locale, anche la tradizione vinicola di Procida merita attenzione. L’isola, grazie al terreno vulcanico e al clima mite, ospita vitigni autoctoni come Biancolella e Falanghina, che danno vita a vini bianchi freschi, sapidi e profumati, perfetti da abbinare ai piatti a base di pesce e frutti di mare. Questi vitigni rientrano nelle denominazioni di origine controllata come la Doc Campi Flegrei e la Doc Ischia, che comprendono anche Procida nel loro disciplinare. Pur essendo una realtà vitivinicola di piccole dimensioni, l’isola mantiene viva una produzione artigianale, spesso familiare, che valorizza il legame con la terra.
Tra i liquori, spicca il limoncello, preparato con i limoni locali noti per il loro aroma intenso e la scorza ricca di oli essenziali. Non mancano infusi tradizionali come il finocchietto e il nocillo, che completano con carattere la ricca esperienza gastronomica procidana.