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7 Giugno 2025 16:00

Perché il caffè stimola l’intestino: la spiegazione scientifica

Se al mattino appena ti appresti a sorseggiare un buon caffè devi scappare in bagno...sappi che è normale. Ti spieghiamo quali sono i motivi scientifici dietro questa tendenza "irresistibile".

A cura di Redazione Cucina
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C’è un rito che accomuna milioni di persone ogni mattina: sveglia, tazza di caffè… e corsa in bagno. Coincidenza? Decisamente no. Per molti, il caffè è molto più di una spinta per il cervello: è anche un impulso diretto per l’intestino. Una sorta di "richiamo della foresta" gastrointestinale che non perdona ritardi.

Ma perché succede? È la caffeina? È colpa della moka? In realtà, la scienza ha parecchio da dire su questo effetto: e la cosa curiosa è che accade soprattutto al mattino, proprio quando il mondo intero sta ancora cercando di ricordare come ci si veste. Se anche tu non puoi bere il caffè senza avere una mappa mentale del bagno più vicino, sappi che non sei solo – e, no, non è tutto nella tua testa.

Vediamo perché il caffè stimola l’intestino, perché lo fa con più forza al mattino, e come funziona questo piccolo miracolo quotidiano del metabolismo. Spoiler: la caffeina non lavora da sola, e l’abitudine ha un ruolo più importante di quanto pensi.

L'effetto lassativo del caffè

Non tutte le persone hanno la stessa reazione al caffè. Circa il 30-40% delle persone nota un effetto lassativo significativo, mentre per altri l’effetto è minimo o nullo. Dipende da vari fattori: sensibilità individuale, composizione del microbiota intestinale, dieta generale e abitudini di consumo.

  • Effetto stimolante sulla motilità intestinale. La caffeina è un stimolante del sistema nervoso centrale. Può aumentare i movimenti peristaltici dell’intestino, ovvero le contrazioni muscolari che spingono il contenuto intestinale verso l’uscita. Questo effetto è stato osservato anche con caffè decaffeinato, il che suggerisce che altri composti del caffè (oltre alla caffeina) contribuiscano a questo effetto.
  • Aumento della produzione di gastrina. Il caffè stimola la secrezione di gastrina, un ormone prodotto dallo stomaco che aumenta l’attività intestinale e la secrezione acida. Anche questo contribuisce a stimolare l’intestino.
  • Stimolazione del riflesso gastrocolico. Dopo aver mangiato (o bevuto caffè), si attiva un riflesso chiamato riflesso gastrocolico, che segnala all’intestino di prepararsi a eliminare le scorie per fare spazio al nuovo cibo. Il caffè può intensificare questo riflesso, soprattutto nelle persone sensibili.
  • Composti bioattivi del caffè. Il caffè contiene centinaia di composti chimici, alcuni dei quali (come gli acidi clorogenici) possono contribuire alla stimolazione del tratto gastrointestinale.
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Perché soprattutto al mattino?

Il caffè tende ad avere un effetto più marcato sull’intestino al mattino per una serie di motivi legati al modo in cui il nostro corpo funziona appena svegli. Durante la notte, il sistema digestivo rallenta e l’intestino entra in una sorta di “pausa”. Al risveglio, è più sensibile a qualsiasi stimolo, e il caffè – soprattutto se bevuto a stomaco vuoto – arriva come un segnale forte e immediato, capace di riattivare rapidamente l’attività intestinale.

In quel momento della giornata, il corpo è anche guidato da ritmi ormonali specifici. Appena svegli, i livelli di cortisolo, l’ormone che ci aiuta ad attivarci e restare vigili, sono al massimo. Il cortisolo stimola anche l’apparato digerente, e quindi si somma all’effetto del caffè, potenziandolo.

Un altro fattore chiave è il riflesso gastrocolico, un meccanismo naturale che collega lo stomaco all’intestino: quando ingeriamo qualcosa, lo stomaco segnala al colon che può iniziare a svuotarsi. Questo riflesso è più attivo al mattino, dopo il digiuno notturno, quindi il caffè lo stimola in un momento in cui il corpo è già predisposto a liberarsi.

Infine, c’è l’abitudine e non credere che conti poco. Se ogni giorno bevi caffè come prima cosa appena sveglio, il tuo corpo si abitua a questa routine e impara a reagire sempre allo stesso modo, quasi automaticamente: è un effetto “condizionato” che nel tempo diventa prevedibile.

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