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28 Giugno 2022 13:00

Perché al ristorante si paga alla romana? L’origine del detto e come dividere il conto

Che cosa significa pagare alla romana? Perché con questa espressione si intende l'esatta divisione del conto tra i commensali? Da cosa nasce questo termine e perché alcuni invece tirano in ballo Genova?

A cura di Alessandro Creta
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La scena è di quelle famigliari. Ristorante, una bella comitiva di amici a tavola, fine pasto, sorseggiato il caffè e bevuto anche il digestivo, arriva il momento di chiedere il conto. Tornando indietro di qualche minuto ripercorriamo come questa cena è stata vissuta dai presenti. C’è quello che si è scofanato tutto il menu, dall’antipasto fino al dolce, passando per primo, contorno senza farsi mancare poi l'amaro. C’è invece chi, più attento magari alla linea, si è limitato solamente a un paio di portate leggere, relativamente poco costose, e a bere semplicemente dell’acqua.

Altri, invece, esperti di vino veri o presunti, hanno ordinato una bottiglia, alla quale però non tutti hanno avuto il piacere o la volontà di attingere. E poi c’è il momento fatidico, quello in cui viene chiesto il conto al cameriere, il quale porgendolo poi si allontana lasciando i commensali discutere sul da farsi, ma in realtà consapevole che da lì a pochi secondi qualcuno di loro se ne uscirà con la più classica delle frasi. “Vabbè, si fa alla romana?”.

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Colui che si è passato in rassegna tutto il menu non fa una piega, e ci mancherebbe altro, chi invece è stato più morigerato non accoglie favorevolmente (almeno nei pensieri) questa soluzione, magari rimanendo in un primo momento stizzito, così come chi con quella bottiglia di vino da 50 euro (e ci andiamo cauti) non ha avuto niente a che vedere. Fatto sta, per comodità e velocità si paga alla romana, dividendo il conto in parti uguali a prescindere da cosa e quanto si è mangiato o bevuto. “Stecca para per tutti”, si direbbe a Roma: e così la somma finale viene equamente frazionata tra i commensali presenti, evitando così di fare lunghi e spesso non semplici calcoli su cosa si sia effettivamente consumato e quanto costasse questo o quel piatto.

Sembra ormai questa, quando si è a cena con più amici, la metodologia preferita per pagare: la più immediata e semplice da calcolare. Ma per quale motivo si dice “pagare alla romana”, da cosa deriva questa espressione figlia della tradizione orale e popolare? E Roma che c’entra in tutto ciò?

Perché si dice pagare alla romana

Secondo alcune fonti il modo di dire trarrebbe la sua origine dalle trattorie e osterie romane (un po’ come la voce del coperto, che in tanti vorrebbero eliminare dal conto finale), un tempo spesso visitate da pellegrini, che per praticità e rapidità facevano pagare il conto ai viandanti dividendo direttamente il costo finale per le persone dell'intera tavolata. Ipotesi verosimile, ma se sia realtà o leggenda non ci è dato saperlo. Sembrerebbero, comunque sia, varie le interpretazioni sull'origine di questa espressione.

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Un altro racconto, sicuramente molto più folkloristico e di costume, narra di come all’osteria Sora Pina di Trastevere ci fosse una proprietaria decisamente sui generis, che per invitare (eufemismo) i suoi clienti a pagare velocemente minacciava di picchiarli con una scopa. Per questo gli ospiti, per non rischiare di tornare a casa con i lividi, per saldare il proprio debito in tempi stretti dividevano per il numero dei commensali la fattura finale.

Un’altra teoria ancora farebbe risalire l’origine del termine alle classiche romanate in campagna, vale a dire le scampagnate dei cittadini della Capitale per le campagne che circondano la città. In queste occasioni pare che ciascuno dei commensali pagasse una quota della spesa complessiva necessaria per “finanziare” la merenda fuori porta.

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Se, in particolar modo nel Centro Italia, con l’espressione pagare alla romana si intende dividere il conto in parti uguali, c’è anche chi a questa frase attribuisce invece il significato opposto: vale a dire ogni commensale paga per ciò che ha consumato. A ben guardare, però, pare che questa metodologia sia conosciuta maggiormente come “pagare alla genovese”, dallo stereotipo dei genovesi dal braccino corto e disposti solamente a coprire ciò di cui hanno effettivamente, e singolarmente, fruito.

A mettere tutti d'accordo ci prova l’Accademia della Crusca con la sua definizione di “pagare alla romana”, modo di dire riferito al fatto di "… spartire equamente fra amici una spesa comune”.

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