Un'incredibile quantità di ingredienti da utilizzare per prepararla ma l'oden è la zuppa che "scalda il cuore" di chi la mangia. Questo non è solo un piatto ma un'esperienza che racchiude convivialità e semplicità.
Chi è appassionato di cucina giapponese saprà già coma è bene far sapere a tutti cos'è questa pietanza e perché nel Paese del Sol Levante è considerata una vera e propria specialità. L'oden è la zuppa "scaldacuore" che ha origini così antiche partono dal Giappone feudale. Oggi ti spieghiamo qualcosa in più su uno dei piatti più conviviali di questa cucina.
L'oden è una delle pietanze che rientrano a pieno nella lista di quelli creano più armonia e convivialità a tavola. Questo non solo perché è molto popolare nei mesi invernali dove si sta tutti insieme per scaldarsi, ma anche perché con il tempo è rientrato tra i capostipiti delle tradizioni locali e popolari. Fondamentalmente si tratta di uno stufato che viene preparato con una grande varietà di ingredienti che si cuociono lentamente e per tanto tempo. Il piatto è composto da un brodo caldo fatto con il dashi (brodo a base di alga kombu e palamita) e radici, tofu, uova, carne, zucca, patate, daikon e funghi shitake.
Tutti gli ingredienti vengono bolliti per ore in questo brodo così da rilasciare, con il tempo, tutti gli aromi diventando un piatto ricco di sapore. La caratteristica principale di questa specialità giapponese è che tutti i componenti possono essere cambiati a seconda delle preferenze nei gusti e sopratutto in base alle ricette regionali e stagionali. Quasi tutte le famiglie in Giappone possiedono un fornello elettrico che, culturalmente, viene posto al centro della tavola. In occasione di festività o eventi particolari, l'oden termina di cuocere direttamente a tavola dove, tra una brindisi e una chiacchierata, i commensali aspettano prima di trasferire il tutto all'interno dei piatti.
Le origini risalgono al periodo Muromachi (1336-1573) dove veniva inizialmente chiamato dengaku ed era composto da spiedino di tofu, konnyaku (tubero asiatico) cotti in una salsa a base di miso. Durante il periodo Edo (1603-1868) è diventato il piatto che si prepara oggi. Molte persone si trasferirono nella capitale per lavorare e così, i venditori delle bancarelle ambulanti pensarono fosse più semplice tenere in caldo una zuppa pronta che dover preparare degli spiedini al momento. Il miso fu sostituito con la salsa di soia e al nome, abbreviato in den, fu aggiunta la O in senso onorifico, da qui il nome del piatto.
L'oden è molto nutriente, ricco di proteine e minerali provenienti dagli ingredienti come tofu, uova, radici con un brodo ricco di sapori umami grazie al dashi. Con il periodo Meiji (1868-1912) i metodi e le tecniche di cottura si sono affinate. Non più solo cibo da strada, ma veniva servito anche nei ristoranti che rilasciavano un intenso odore caldo dove le persone si fermavano a mangiarlo nelle fredde giornate d'inverno. Oggi l'oden non è solo un pasto ma una vera e propria esperienza sociale. C'è chi si riunisce nelle taverne specializzate per condividere la pentola di oden mangiando e conversando lentamente. Oltre a essere un piatto ricco di sapori, ha anche un valore simbolico proprio perché viene preparato d'inverno e serve a contrastare i climi rigidi e freddi. Preparare e mangiare questo piatto significa essere partecipe di un momento di relax e calore familiare, con amici e parenti che si riuniscono intorno alla tavola per gustare un piatto in piena atmosfera conviviale.