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17 Gennaio 2023 10:41

Mnemiopsis leidyi: una medusa luminosa sta diventando un incubo per i pescatori

Nella black list dei pescatori del Mediterraneo ci finisce pure una particolare specie di medusa. La Mnemiopsis leidyi non è autoctona delle nostre acque, fa razzie di uova di pesce e pregiudica la raccolta di chi lavora in mare.

A cura di Alessandro Creta
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Un nemico in più per i pescatori. Negli ultimi tempi anche il Mediterraneo si è popolato di un particolare tipo di medusa, Mnemiopsis leidyi il nome scientifico, che sta rappresentando una minaccia per chi opera nel mare.

Non molto tempo fa avevamo parlato del granchio blu, specie non autoctona delle nostre acque e arrivata da qualche anno anche nel Mediterraneo. La sua presenza è un pericolo per l'ecosistema marino, in quanto questo granchio fa razzie di specie locali, attaccando e cibandosi di pesci autoctoni e di altri granchi che popolano i nostri fondali, rivelandosi una minaccia per la biodiversità. Un rischio per l'ambiente marino e anche un incubo per i pescatori, le cui raccolte sono messe in pericolo dall'attività e dalla voracità del granchio blu.

Ora accanto a questa specie aliena si affianca una particolare medusa, anche lei entrata nella lista nera dei pescatori. Il suo nome scientifico è Mnemiopsis leidyi ed è una medusa che di notte ha la capacità di illuminarsi grazie alla bioluminescenza di cui è dotata che la rende visibile anche al buio. Nonostante l'indubbio fascino però sicuramente si tratta di un animale che rappresenta un serio pericolo per l'attività e il lavoro dei pescatori.

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Che cos'è la Mnemiopsis leidyi e perché è un pericolo per i pescatori

Un'altra minaccia, insomma, per i pescatori. Queste meduse luminose si stanno diffondendo sempre di più, a scapito dell'attività di chi lavora in mare, mettendo a repentaglio la raccolta di pesci. In che modo? Le meduse non solo si cibano di uova di pesce, ma si aggirano anche nei pressi delle reti – o, più in generale, degli strumenti da pesca – in cerca di prede, spaventando in questa maniera i pesci che non vengono catturati. A dare l'allarme è Fedagripesca-Confcooperative, specificando come a questi "furti di mare" contribuiscano, oltre alle meduse, pure i già citati granchi blu, i cormorani e delfini. Snocciolando il tutto in numeri spiccioli: la conta dei danni economici nell'ultimo decennio è di circa 5 milioni di euro.

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Dove sono maggiormente presenti queste meduse? In Italia ultimamente sono stati segnalati alcuni esemplari nei pressi del delta del Po, ma da più tempo popolano pure le acque al largo del Friuli Venezia-Giulia, Marche e Toscana. Anche loro, così come il granchio blu, non sono una specie autoctona (originaria dell'Atlantico) e in quanto tale rappresentano una minaccia per la biodiversità e l'ecosistema locale.

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