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27 Ottobre 2022 16:00

Mari invasi dalle noci di mare: cosa sono e perché sono così pericolose

Molto simile a una medusa, ma priva dei tipici aculei tossici. È una minaccia reale per l'ecosistema marino in cui vive. Cos'è la noce di mare e perché è così pericolosa.

A cura di Alessandro Creta
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Per lo più innocue per l'uomo, pericolose per l'ecosistema marino. I nostri mari negli ultimi anni si stanno popolando di specie infestanti, spesso non autoctone (il granchio blu ne è un altro esempio) capaci di rivelarsi una minaccia per l'ambiente in cui si trovano a vivere. Questo discorso riguarda anche le cosiddette noci di mare (da non confondere con i tartufi di mare), poco note magari al grande pubblico, bella noia per i pescatori e al contempo un reale pericolo per i mari.

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Pare siano arrivate dalle coste atlantiche delle Americhe e negli ultimi tempi ne sono stati avvistati branchi sia nel Tirreno sia nell'Adriatico. Come sono giunte le noci di mare nelle nostre acque? Sembra trasportate da petroliere e navi cargo con rotte tra l'oceano e il Mar Nero.

Che cos'è la noce di mare?

Cosa sarebbe la noce di mare? Nome scientifico Mnemiopsis leidyi, si tratta di uno ctenoforo (dotata di cteni, parti con le quali si muove), ed è un animale dalla lunghezza massima di 12 centimetri per una larghezza di 2 e mezzo gelatinoso, trasparente proprio come una medusa ma con alcune sostanziali differenze. Su tutte non è pericolosa per l'uomo: la noce di mare infatti non è dotata di aculei velenosi, quindi non può pungere né arrecare danno a eventuali bagnanti. Il particolare nome? Dalla peculiare conformazione dell'animale, le cui nervature ricordano, per l'appunto, quelle delle noci.

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Proprio come la medusa, però, anche questa è una specie infestante, una minaccia per l'ambiente marino in cui vive e di cui non è originaria. Non a caso è stata catalogata tra le 100 specie invasive più dannose al mondo. Come ha spiegato in passato il Sistema nazionale di protezione ambientale, questi animali sono in grado di "… modificare fortemente interi ecosistemi e ridurre drasticamente l’ittiofauna delle aree che riesce a colonizzare, creando danni non tanto di tipo igienico sanitario, ma ambientale". La minaccia, insomma, è per il delicato ecosistema mediterraneo in cui queste specie si muovono e si nutrono. La loro dieta è a base di organismi molto piccoli, come le larve e le uova dei piccoli pesci, e cibandosene riducono fortemente la fauna subacquea.

Le noci di mare sono in grado di mangiare nell’arco di poche ore tutte le sostanze nutritive (essenziali per altri pesci) presenti in 100 litri d’acqua, arrivando a consumare una quantità di cibo fino a quattro volte il loro peso.

Analogamente alla medusa (già ampiamente consumata in Asia), ottima fonte di proteine e povera di grassi, non è detto che la noce di mare non possa rappresentare un'alternativa alimentare in un futuro nemmeno così lontano. Non essendo nemmeno urticante, il suo utilizzo potrebbe rivelarsi anche più semplice rispetto a quello della sua cugina tossica e velenosa.

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