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22 Marzo 2024 11:00

La torta al formaggio delle monache benedettine di Sant’Anna (che spopola in tv)

Immancabile sulle tavolate pasquali, pilastro della tradizione soprattutto nell’area del centro Italia, la torta al formaggio è una ricetta semplice da preparare e buonissima da gustare. Ogni regione ha la sua, ma l’Umbria ne ha una tutta speciale: quella raccontata in tv dalle protagoniste “La Cucina delle Monache”.

A cura di Martina De Angelis
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Soffice, alta e saporitissima: la torta al formaggio la amano tutti. È un prodotto da forno tipico del centro Italia, in particolare di Lazio, Marche e Umbria, conosciuto anche come crescia e tradizionalmente preparato in occasione della Pasqua per accompagnare salumi, formaggi e uova sode durante la colazione di festa.

Esiste una ricetta classica che mette d’accordo un po’ tutti, ma è chiaro che ogni zona poi ha la sua variante. E non solo ogni zona, ma anche ogni monastero! Sì perché anche la torta al formaggio, come tantissime altre ricette, è stata ideata da alcune monache, nello specifico quelle del monastero di Santa Maria Maddalena a Serra de’ Conti, nell’anconetano, in epoca medievale.

E proprio da un altro gruppo di monache arriva una squisita variante alternativa per preparare la torta al formaggio. Sono le protagoniste di “La Cucina delle Monache”, nuovo format televisivo di Food Network: quattro monache del Monastero Benedettine di Sant’Anna, a Bastia Umbria, aprono la porta della loro cucina per preparare con i telespettatori alcune delle ricette che custodiscono tra le mura del convento.

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La tradizione della torta al formaggio

Una delle monache protagonista, l’abbadessa del monastero Madre Noemi, si è raccontata a Cucina Italiana e ha rivelato qualche curiosità sulle ricette che vengono proposte, comprese la torta al formaggio.

Questa semplice preparazione, infatti, è molto amata dalle monache ed è stata proposta perché ottima non solo a Pasqua come da tradizione, ma tutto l’anno. Permette infatti di recuperare formaggi che rischierebbero magari di rovinarsi, è semplice e piace a tutti.

Le monache del monastero Benedettine di Sant’Anna la propongono in modo leggermente diverso da come è generalmente conosciuta, con l’aggiunto di strutto, burro e capocollo per la guarnizione. Il motivo viene spiegato sempre da Madre Noemi: la ricetta della torta al formaggio, come tutte le altre proposte, proviene da un libro antico che si tramanda nel monastero, con ricette che risalgono al ‘600 e al ‘700.

Come preparare la torta al formaggio delle monache

Al di là di qualche ingrediente, la torta al formaggio delle monache è abbastanza simile, dal punto di vista della preparazione, alla classica torta al formaggio. In questo caso non si usa il latte, il primo impasto si prepara con una parte della farina e una parte del lievito sciolto in acqua e poi si lascia riposare per mezz’ora.

Intanto al resto della farina e il lievito si aggiungono le uova, lo strutto, il burro, l’olio e una dose molto abbondante di pecorino e parmigiano grattugiati. Dopo avere impastato tutto si aggiungono per ultimi il panetto lievitato, poi si inserisce l’impasto in una tortiera dai bordi alti e si aggiunge l’emmenthal tagliato a cubetti.

A questo punto la preparazione deve lievitare per circa due ore fino a raddoppiarsi, per poi essere cotta in forno. Prima di servirla le monache consigliano di lasciare raffreddare la torta al formaggio e poi di guarnirla con fette di capocollo, da sistemare intorno e sopra la torta.

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Il programma di cucina delle monache

Non solo torta al formaggio: in “La Cucina delle Monache” le protagoniste raccontano tantissime altre ricette, tutte sullo stesso stile di quella che è diventata un po’ il simbolo del programma.

Si tratta di preparazioni quotidiane che si fanno con quello che si ha in casa, cercando di riutilizzare ingredienti che altrimenti potrebbero essere buttati via e che aiutano anche a spendere meno in cucina.

Qualche esempio? Il gateau di Santa Chiara, il “torcolo delle monache”, un ciambellone soffice e leggero, il pancotto alle verdure, i fagioli in salsa, specialità delle consorelle dell’800, e i tozzetti che, come racconta madre Noemi nella sua intervista, la Madre Priora prepara esattamente come stati tramandati dallo storico libro di ricette.

 

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