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4 Settembre 2025 16:00

Jackfruit: il gigante tropicale che ha conquistato le cucine del mondo

Il frutto più grande del mondo a crescere su un albero, capace di pesare fino a 40 chili, che ha saputo conquistare cucine e diete vegane. Da non confondere con "l'albero del pane", il jackfruit ha due volti: uno dolce, da maturo, e uno che gli permette di essere “carne vegetale”, da acerbo.

A cura di Francesca Fiore
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Immagina un frutto capace di raggiungere i 40 chili di peso e quasi un metro di lunghezza. Un frutto che cresce direttamente sul tronco di un albero, come se fosse appeso a grappoli enormi. Questo spettacolo della natura si chiama jackfruit, ed è diventato negli ultimi anni un vero protagonista della scena gastronomica mondiale.

Originario dell’India e del Bangladesh, oggi il jackfruit è coltivato in buona parte delle aree tropicali, dall’Asia fino all’Africa e al Sud America. Non a caso, in India e Bangladesh è considerato frutto nazionale, simbolo di abbondanza e di prosperità.

Un albero monumentale

L’albero del jackfruit, il cui nome scientifico è Artocarpus heterophyllus, è un sempreverde che può arrivare fino a 15–20 metri di altezza: ha una chioma fitta, foglie ovali e coriacee, e soprattutto porta i frutti direttamente sul tronco e sui rami principali, una caratteristica che lo rende ancora più impressionante da osservare.

Il frutto, invece, colpisce sia per dimensione che per struttura: all’esterno ha una buccia verde-giallastra, coperta di escrescenze dure e appuntite; all’interno, invece, nasconde una sorprendente ricchezza: decine di arilli carnosi, avvolti ciascuno intorno a un seme grande e commestibile.

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Un frutto, due volti

Ciò che rende unico il jackfruit è la sua versatilità, perché il suo sapore e il suo utilizzo cambiano completamente a seconda dello stadio di maturazione.

  • Quando è acerbo, la polpa ha una consistenza fibrosa, simile a quella della carne sfilacciata: non ha un gusto marcato, quindi assorbe facilmente i condimenti. È per questo che negli ultimi anni il jackfruit è diventato un vero “fenomeno vegano”: cotto con spezie, salse o affumicato, viene usato per preparare piatti che ricordano pulled pork, tacos, hamburger e curry vegetali.
  • Quando è maturo, invece, si trasforma in un frutto dolce e profumato. La polpa gialla ha un sapore tropicale che ricorda banana, mango e ananas, ed è perfetta da consumare fresca o da usare in frullati, gelati, dolci e marmellate.

Anche i semi hanno un ruolo importante: ricchi di amido e proteine, vengono bolliti, arrostiti o macinati in farina, diventando un alimento prezioso nelle cucine tradizionali.

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Proprietà e benefici del jackfruit

Il jackfruit non è soltanto curioso per la sua grandezza: è anche un frutto nutriente. È ricco di fibre, utili per il benessere intestinale, apporta vitamina C e diversi antiossidanti. Contiene potassio, minerale fondamentale per l’equilibrio idrico e la pressione sanguigna. I semi, come detto, offrono una buona quota di proteine vegetali.

In molte comunità tropicali il jackfruit è considerato una risorsa di sopravvivenza: cresce abbondante, richiede poche cure e i suoi frutti, così grandi e nutrienti, possono sfamare intere famiglie.

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Un simbolo culturale e identitario

Oltre che in cucina, il jackfruit ha anche un forte valore simbolico. In India, Sri Lanka, Filippine e Indonesia è protagonista di feste popolari, sagre e tradizioni religiose. In Bangladesh è frutto nazionale, celebrato non solo come alimento ma anche come simbolo di prosperità agricola.

Negli ultimi anni, con la diffusione delle diete vegetariane e vegane, il jackfruit ha trovato nuova vita anche in Occidente, diventando un ingrediente “di moda” nei ristoranti etnici e gourmet.

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L’albero del pane: il cugino più sobrio

Accanto al jackfruit, vale la pena citare il suo parente più stretto: lalbero del pane (Artocarpus altilis). A differenza del jackfruit, i frutti del breadfruit sono molto più piccoli – di solito tra 1 e 3 chili – e hanno una polpa compatta e farinosa, senza arilli distinti.

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La sua forza sta nell’elevato contenuto di amido, che lo rende un perfetto sostituto del pane o delle patate. Cotto al forno, fritto o bollito, il frutto dell’albero del pane ha un gusto neutro e nutriente, che per secoli ha rappresentato la base dell’alimentazione per le popolazioni delle isole del Pacifico. Non a caso veniva piantato vicino ai villaggi come pianta “di sopravvivenza”, sempre pronta a garantire cibo in abbondanza.

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Jackfruit e albero del pane sono parenti stretti, ma raccontano due storie diverse. Il primo colpisce per la sua imponenza, per i suoi due volti – quello dolce e quello “salato” – e per la sua capacità di conquistare la cucina contemporanea. Il secondo, più discreto, è stato una risorsa fondamentale per le comunità oceaniche, un alleato prezioso contro la fame. In comune hanno la stessa appartenenza botanica, la capacità di nutrire in modo semplice e sostenibile e il loro ruolo di piante “amiche dell’uomo”. Due esempi di come la natura, in forme diverse, abbia saputo offrire all’umanità soluzioni straordinarie di cibo e cultura.

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