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17 Agosto 2023 9:30

Il bicchiere d’acqua gratis non è un diritto inalienabile del cliente

I bar non sono obbligati a servire il bicchiere d'acqua gratis a clienti o avventori occasionali. Vale sia per l'acqua in bottiglia sia per quella del rubinetto. Sta alla discrezione del barista.

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I bar sono obbligati a servire acqua gratis ai clienti? Questa usanza è tutta italiana e varia spesso da città a città. Diciamo subito che non esiste alcuna legge che impone agli esercizi commerciali di somministrare l'acqua gratuitamente ai clienti. I bar sono obbligati ad avere una fonte di acqua potabile che rispetti le norme igieniche ma non impone che l'acqua del rubinetto sia regalata a chi la chiede. Non dice neanche il contrario, quindi come spesso accade in questi casi la questione si risolve nel più semplice dei modi: è a discrezione del titolare. C'è chi la offre, c'è chi la fa pagare, c'è chi la regala solo in determinate occasioni (come a un bambino che in una giornata assolata chiede refrigerio, ad esempio). L'unico obbligo a cui sono sottoposti i titolari delle attività, qualora facciano pagare il bicchiere d'acqua, è indicarlo in menu. Se lo chiede un avventore esterno, invece, il barista è totalmente libero di rifiutarsi o di far presente il prezzo del bicchiere.

Il bicchiere d’acqua gratis al bar va considerato un diritto del cliente?

L'acqua è un costo che i proprietari hanno il diritto di recuperare quindi non si può imporre la gratuità del bicchiere d'acqua. La scelta è a discrezione del barista, d'altronde basti pensare all'acqua che accompagna il caffè: in alcune città è un "diritto" sacrosanto imposto dal costrutto sociale, in altre invece si fa pagare a parte. Potrà sorprendere ma hanno tutti ragione.

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Molti usano l'escamotage del chiedere l'acqua dal rubinetto ma non vale lo stesso: è vero, l'acqua è un bene pubblico, ma nei pubblici esercizi non è proprio di "nostra proprietà". Questo dipende dalle norme a cui sono sottoposti i ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie e quant'altro. La legge impone che si abbia acqua potabile e che l’acqua del rubinetto rispetti le regole igieniche. Per ovviare a questo problema molti si sono attrezzati con i depuratori per microfiltrare l'acqua e questo è un costo che il barista deve recuperare in qualche modo. Anche nel caso in cui il bar sfrutti l'acqua pubblica deve comunque mantenere la pulizia e il controllo dell'impianto idrico, la cui frequenza deve essere indicata nel manuale Haccp del bar. I locali possono utilizzare l'acqua del rubinetto al posto della minerale in bottiglia (anzi sarebbe l'opzione migliore per ridurre l'inquinamento) a meno che non ci siano dubbi sulla potabilità dell'acqua.

Finora abbiamo incentrato il discorso sull'avventore casuale che entra in un bar e chiede l'acqua ma vale lo stesso discorso anche se sei già un cliente pagante. Se bevi il caffè e chiedi l'acqua, il barista ha tutto il diritto di chiederti un supplemento. Non esiste una legge che vieti di chiedere un corrispettivo sull'acqua servita, purché il prezzo sia indicato in menu.

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A cura di
Leonardo Ciccarelli
Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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