
Se devi scegliere fra alimenti freschi o in scatola è normale che la scelta ricada sui primi: i prodotti in scatola, benché molto comodi e in alcuni contesti dicentino armi fondamentale contro la fame, hanno un sapore meno intenso e gustoso dei rispettivi prodotti freschi. Ma ti sei mai chiesto perché?
Quando si parla di cibo in scatola, molti di noi pensano alla comodità e alla lunga durata di conservazione: non c'è dubbio che le scatolette di cibo siano un salvavita quando si ha poco tempo o quando si cerca una soluzione pratica per i pasti. Tuttavia, spesso si sente dire che il cibo in scatola è meno saporito rispetto a quello fresco e non si tratta di una frase fatta: oggi ti raccontiamo perché fra prodotti freschi e in scatola ci sono differenze di gusto e anche di qualità, partendo dal processo di produzione fino alle caratteristiche del cibo stesso.
La magia del calore: come la cottura in scatola altera i sapori
Una delle principali cause che rende il cibo in scatola meno saporito rispetto a quello fresco è il processo di conservazione. La maggior parte degli alimenti in scatola viene sottoposta a un trattamento termico intenso per garantire che sia sicuro da consumare anche dopo lunghi periodi di conservazione. Questo processo, noto come sterilizzazione o pastorizzazione, comporta una cottura a temperature elevate che elimina batteri e microbi, ma ha anche un effetto collaterale: la perdita di sapore.
Il calore elevato può distruggere alcune delle sostanze volatili che contribuiscono al sapore naturale degli ingredienti freschi: ad esempio, gli aromi delicati di un pomodoro appena colto o le note fresche di un peperone vengono compromessi, risultando in un gusto più "spento" nel prodotto finale.

Sale e conservanti: i "trucchetti" che mascherano il gusto naturale
Un altro fattore che influisce sul gusto del cibo in scatola è l'aggiunta di conservanti, sale e zucchero. Questi ingredienti sono fondamentali per prolungare la durata di conservazione degli alimenti, ma non sempre sono amici del nostro palato, né della nostra salute. Sebbene i conservanti mantengano il cibo sicuro e consumabile nel tempo, possono alterare il sapore degli ingredienti, aggiungendo note che mascherano quelli originali.
Il sale, ad esempio, è comunemente usato per preservare e insaporire il cibo in scatola: tuttavia, un suo uso eccessivo può facilmente sopraffare i gusti più sottili degli ingredienti, rendendo il cibo meno saporito o più "pesante" rispetto a una versione fresca. Allo stesso modo, lo zucchero può essere utilizzato per bilanciare l'acidità di alcuni cibi in scatola, ma anche questo può influire sulla percezione del sapore.
Nutrienti in fuga: come la conservazione in scatola ruba il sapore
Il cibo fresco, quando viene consumato subito dopo la raccolta o la preparazione, conserva un'elevata concentrazione di nutrienti e composti aromatici. Questi composti, che includono oli essenziali, vitamine e antiossidanti, sono fondamentali non solo per i benefici che comportano, ma anche per il gusto e la freschezza degli alimenti. Purtroppo, il processo di conservazione in scatola comporta una certa perdita di questi composti.

Durante la cottura ad alte temperature, molte di queste sostanze volatili si dissipano o vengono danneggiate, riducendo il sapore complessivo del cibo. Ad esempio, le verdure in scatola sono spesso conservate in un liquido che può contenere sale o zucchero, e durante il processo di sterilizzazione, le temperature elevate possono compromettere il gusto e i nutrienti. Inoltre, la consistenza delle verdure in scatola tende a diventare più molle rispetto a quelle fresche, con il risultato che non offrono la stessa freschezza e croccantezza.
Il gusto, infatti, non dipende solo dai sapori, ma anche dalla consistenza degli alimenti. Quando mangiamo cibo fresco, come frutta, verdura o carne, apprezziamo anche la loro freschezza e la texture croccante o succosa. Tuttavia, durante il processo di inscatolamento, i cibi vengono cotti e conservati in un liquido che può alterarne la consistenza.
I pomodori freschi, ad esempio, hanno una consistenza che difficilmente ritroveremo nella loro versione in scatola, perché avranno subito trattamenti a temperature elevate: questo cambiamento nella consistenza può influire sulla nostra percezione del sapore, poiché la masticazione e la sensazione in bocca sono strettamente legate alla percezione del gusto.
L'effetto del tempo
Infine, un altro motivo per cui il cibo in scatola sembra meno saporito riguarda il tempo. Gli alimenti freschi sono consumati poco dopo essere stati preparati, quando i loro sapori sono ancora vivi e intensi. Al contrario, il cibo in scatola è stato preparato mesi o addirittura anni prima che venga aperto, e anche se la tecnologia ha fatto enormi progressi nel conservare i sapori, il tempo e il processo stesso influiscono inevitabilmente sulla qualità. Le scatolette di cibo possono sembrare pratiche, ma il loro lungo periodo di stoccaggio implica che i sapori si siano affievoliti; il cibo fresco, invece, non ha il tempo di perdere le sue proprietà aromatiche.

I cibi surgelati: una tecnica che preserva meglio il sapore
A differenza del cibo in scatola, il processo di surgelamento è meno invasivo e riesce a conservare in modo più efficace il sapore e i nutrienti degli alimenti. Il surgelamento professionale – quindi quello che viene fatto a monte della vendita – consente di mantenere quasi intatti i composti aromatici e le vitamine, che vengono degradati più facilmente durante la cottura a lungo termine.
È bene però capire che anche i cibi surgelati non sono del tutto uguali ai freschi: alcune variazioni di gusto possono comunque verificarsi, specialmente se il cibo è stato conservato per lunghi periodi o se la catena del freddo è stata interrotta, cosa che li rende anche meno sicuri. Inoltre, la consistenza può cambiare, in particolare in alimenti che contengono molta acqua, come la frutta, che può diventare più morbida e acquosa una volta scongelata. In generale, però, i cibi surgelati mantengono un sapore molto più vicino al fresco rispetto a quelli in scatola.