
Non sono più un rito riservato alle baite d’alta quota o alle vacanze sulla neve: fonduta e raclette stanno vivendo una nuova stagione di popolarità anche lontano dalle montagne, conquistando le tavole domestiche durante l’inverno e soprattutto nel periodo delle feste. Piatti caldi, avvolgenti e conviviali, rispondono al desiderio di condivisione e semplicità, diventando una soluzione ideale per cene informali in coppia o in famiglia, senza lunghe preparazioni e con pochi ingredienti ben riconoscibili.
Una scelta pratica e un rito allo stesso tempo
Uno degli elementi che spiegano il successo di fonduta e raclette è il costo contenuto. Secondo stime diffuse in Francia e riprese da Ansa, una cena casalinga per quattro persone a base di raclette, completa di formaggi, salumi, patate e una bottiglia di vino bianco, resta mediamente sotto i 35 euro. Un dato che riflette una tendenza più ampia anche in altri Paesi europei: il consumo domestico di piatti “one pot” o da tavola condivisa cresce nei mesi freddi, favorito dall’inflazione alimentare e dalla ricerca di soluzioni economiche ma gratificanti.

Alla base della fonduta tradizionale troviamo formaggi simbolo della cultura alpina, come il gruyère svizzero Aop o la fontina valdostana, sciolti lentamente e accompagnati da pane di segale. Il consumo non è solo alimentare, ma rituale: basti pensare alle regole codificate che prevedono l’immersione del pane con un movimento a otto nella pentola, un gesto che trasforma il pasto in esperienza condivisa. Un patrimonio culturale che continua a essere celebrato anche in eventi internazionali dedicati a questo piatto iconico.
Consumi in crescita e attenzione alla qualità
I dati sul consumo di formaggi raccontano un interesse crescente per prodotti a forte identità territoriale. In Italia, secondo le più recenti analisi di mercato, i formaggi Dop e di origine certificata mostrano una maggiore tenuta nei carrelli della spesa rispetto ai prodotti standard, soprattutto durante le festività. Fonduta e raclette si inseriscono in questo contesto come preparazioni che valorizzano la materia prima, rendendo il formaggio protagonista assoluto del pasto.

Sostenibilità come criterio di scelta
La spinta non è solo gastronomica. La sostenibilità è diventata un criterio sempre più rilevante nelle scelte di acquisto degli italiani: secondo diverse ricerche di mercato, circa un consumatore su due dichiara di tenere conto di aspetti ambientali ed etici al momento della spesa, mentre l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy evidenzia come oltre l’80% dei prodotti di largo consumo presenti oggi in etichetta almeno un claim legato alla sostenibilità, a conferma della crescente centralità di questi temi nel rapporto tra consumatori e industria alimentare.
Il ritorno di fonduta e raclette racconta quindi una storia più ampia: quella di una cucina che riscopre la lentezza, la convivialità e il valore del cibo come esperienza collettiva. Un comfort food invernale che unisce memoria e contemporaneità, adattandosi alle nuove abitudini di consumo e alle sensibilità dei consumatori, sempre più attenti a ciò che portano in tavola.