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25 Novembre 2022 15:00

Donazione di sangue: cosa mangiare prima e dopo? Serve il digiuno? Risponde l’Avis

Cosa è preferibile mangiare prima di andare a donare il sangue? Quali cibi invece sono sconsigliati? È vero che è meglio andare a digiuno e che il vino rosso fa bene? Tutte le risposte a queste domande da parte del Presidente nazionale dell'Avis.

A cura di Alessandro Creta
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Cosa è meglio mangiare prima e dopo una donazione di sangue? Cosa, invece, sarebbe preferibile evitare e perché? È vero che è necessario rimanere a digiuno prima di donare e un bicchiere di vino, nel post, aiuta a ritrovare le forze? Ne abbiamo parlato con il Presidente dell'Avis.

Si avvicina il Natale e per molti questo periodo è sinonimo (concreto o solo dichiarato) di belle azioni, gesti solidali e aiuti verso il prossimo. Si entra in quella fase in cui, almeno così si dice, siamo tutti più buoni e quale migliore occasione per iniziare (o continuare) a sostenere campagne di donazione di sangue? Un supporto concreto, sempre necessario e utile; un gesto solidale e altruistico al quale tutti siamo chiamati. Tanti, però, sono ancora titubanti, incerti se iniziare a donare o meno, magari perché poco informati sul tema o semplicemente ‘spaventati' da ago e laccio emostatico.

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Eppure per essere donatori di sangue basterebbe molto poco: un mix di volontà, spirito altruistico e un minimo di sopportazione verso un piccolo picco sul braccio. Per fare ulteriore luce su questo mondo ci siamo chiesti come l'alimentazione influisca sulla donazione di sangue, e cosa sarebbe meglio mangiare (ed evitare di assumere) prima e dopo. Ne abbiamo parlato con il Presidente nazionale dell'Avis, dott. Gianpietro Briola, che ci ha chiarito questi aspetti sfatando anche un paio di falsi miti.

Donazione di sangue: cosa mangiare e cosa no

Va detto come mantenere un'alimentazione sana e variegata sia sempre preferibile, ma nello specifico a ridosso delle donazioni cosa è meglio mangiare e cosa è consigliabile evitare? "Nelle 24 ore precedenti almeno è meglio non assumere alcolici e cibi eccessivamente grassi per non avere transaminasi troppo alte o problemi da enzimi epatici alterati" ci dice il dott. Briola. Quella del presentarsi nella sede Avis a digiuno è, invece, una falsa credenza: "Nella fase immediatamente prima della donazione non è necessario: si può bere il caffè con un paio di biscotti, del tè pur senza eccedere nello zucchero, eventualmente della frutta e bere abbondantemente". Il digiuno prima della donazione è insomma un mito sfatato: "Si usava una volta ma è leggenda metropolitana, è stato appurato come questo non incida sul buon esito della donazione e sugli esami svolti successivamente. Prima della donazione è anzi preferibile mangiare qualcosa".

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Bere molta acqua, invece, è importante. Si tratta di buona abitudine per tutti, generalmente parlando, perché: "… mantiene una buona funzionalità renale ed è sempre bene anche bere lontano dai pasti, evitando bibite zuccherate per quanto possibile. È allo stesso modo importante bere prima della donazione, ma anche durante o subito dopo, perché i liquidi aumentano il volume circolante del sangue e questo consente di ridurre rischi di svenimenti o problematiche nel corso o nel post donazione".

A donazione conclusa, invece, cosa si può mangiare? Detto di come questa solitamente avvenga la mattina presto, una volta terminata c'è tempo per un'altra, leggera, seconda colazione. Meglio evitare cibi che contengano troppi grassi e siano eccessivamente pesanti, capaci di sovraccaricare e rallentare la digestione. Ok a biscotti e brioche, meno bene pane e salame (solo per fare un esempio) perché aumenta il tempo e le difficoltà digestive, richiamando un maggiore quantitativo di sangue allo stomaco. La frutta va bene, così come uno yogurt, si può bere tè e caffè zuccherati per aumentare la glicemia. Per quanto riguarda il pranzo post donazione meglio ancora adottare qualche accortezza. "Nel pasto – dice il dottor Briola – si può tornare a regime normale, senza troppe difficoltà, sempre con l'accorgimento di non sovraccaricare troppo la digestione con porzioni e pasti eccessivamente abbondanti, perché possono allungare il tempo della digestione con il rischio di un calo di pressione. Di norma è consigliabile un pasto leggero almeno a pranzo: elementi semplici come una pasta condita con olio e pomodoro è più ideale di una pasta al ragù o una porzione di lasagne".

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Capitolo alcolici, che ruolo hanno (o possono avere) e quali accorgimenti adottare se si è a ridosso della donazione? "Un bicchiere di vino a pasto non influisce, è il sovraccarico da dover evitare. Nel post è meglio non consumarli almeno nella prima giornata o comunque nelle 12 ore successive. Un bicchiere di rosso dopo aver donato, sfatiamo un altro falso mito, non fa bene: l’alcol è un vasodilatatore e quindi può creare lipotimie o svenimenti, giramenti di testa, legati alla pressione che si abbassa. Meglio evitare quindi".

Un ultimo appello, poi, in previsione delle feste e dei mesi invernali: "Nel periodo natalizio e nei primi mesi dell’anno in generale si registra il picco influenzale, e c’è un calo fisiologico delle donazioni. Sarebbe utile che i donatori abituali venissero prima di Natale, così da avere scorta di sacche per il periodo successivo. Ai potenziali nuovi donatori chiedo di avvicinarsi con curiosità a questo mondo, venite a chiedere informazioni e fate la prima donazione, così da diventare poi donatori periodici".

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Quello che i piatti non dicono
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