
La Festa dei morti in Italia è una celebrazione che affonda le sue radici nella cultura popolare e religiosa, mescolando sacro e profano – proprio come Halloween o il famoso Dia de los Muertos messicano – in un ricordo collettivo dei defunti. In tutte le regioni della Penisola si tramanda l’usanza che nella notte tra l’1 e il 2 novembre le anime dei trapassati tornino a visitare i propri cari, sia portando doni sotto forma di dolci, sia venendo accolti da delizie di semplice fattura. Ecco quindi che tra semplici biscotti e preparazioni più elaborate spuntano da Nord a Sud specialità che spesso è facile trovare nei panifici, nelle pasticcerie – alcune perfino al supermercato – come il pan dei morti diffuso in Lombardia o il torrone dei morti tipico di Napoli, passando per la piada dei morti riminese e i tanti dolcetti siciliani, dove spicca la scenografica frutta martorana. Seppur diversi tra loro, il filo conduttore di questi dolci è lo stesso: ingredienti locali, semplici da reperire e di stagione, come miele, frutta secca, cereali, che omaggiano chi non c’è più e valorizzano sapori del passato. Qui, abbiamo raccolto 15 ricette da realizzare home made.
1. Torrone dei morti

Iniziamo con una specialità che a Napoli e dintorni non manca nelle pasticcerie, nei chioschi e nelle bancarelle in occasione di Ognissanti e del giorno dei defunti: stiamo parlando del famoso ‘o murticiell (piccolo morto), ovvero un torrone al cioccolato che nell’aspetto ricorda la forma di una bara dato che si presenta come un lingotto scuro a base di cioccolato e nocciole.
2. Torrone dei morti al pistacchio

Il torrone dei morti si può realizzare in diverse versioni, sia per quanto riguarda la copertura, sia il ripieno. In questa ricetta protagonista è la crema di pistacchio che si unisce come farcitura alla crema di nocciole bianca (senza cacao), al cioccolato bianco fuso, creando un composto omogeneo: alla fine si aggiungono i pistacchi interi sgusciati. Il tutto è racchiuso da un guscio di cioccolato fondente come nell’originale.
3. Torrone dei morti al caffè

Altra variante perfetta da gustare dopo il pranzo è quella al caffè, per un fine pasto davvero goloso. Riprendendo la ricetta classica, l’esterno resta uno strato di cioccolato fondente che racchiude cioccolato bianco fuso, crema spalmabile alle nocciole e nocciole intere, amalgamati tra loro e arricchiti con caffè solubile zuccherato, così da ottenere un dolce dall’aroma inconfondibile e dal gusto deciso.
4. Torrone al cioccolato bianco

Se le precedenti proposte non ti sono bastate, te ne proponiamo un’altra, questa volta sotto il segno del cioccolato bianco, che diventa l’ingrediente principale sia della copertura sia della farcia. La prima si realizza semplicemente sciogliendo il cioccolato per poi foderare lo stampo, mentre per la seconda si mescolano cioccolato bianco fuso, crema spalmabile bianca alle nocciole, mandorle e nocciole intere tostate.
5. Pan dei morti

In molte zone del Nord Italia, tra Liguria e Lombardia, il dolce simbolo di questa ricorrenza è il pan dei morti, diffuso soprattutto nelle province di Milano, Bergamo e della Brianza. Si tratta di dolcetti dalla forma ovale morbidi all’interno e dalla crosticina croccante, con un impasto ricco a base di biscotti sbriciolati, uvetta, farina, cacao e frutta secca. Le origini si fanno risalire addirittura all’antica Grecia, e ogni famiglia custodisce una propria ricetta, anche se ora è facile acquistarli al supermercato oltre che nei panifici e nella pasticcerie.
6. Fave dei morti

Sono conosciute più o meno in tutta la Penisola, in particolare nel Veneto e il Centro Italia e sono chiamate così perché la forma è simile a quella del tipico legume, tra i cibi sacri del 2 novembre perché legati alla rinascita. Le fave dei morti sono dei biscottini tondeggianti realizzati generalmente con farina, farina di mandorle, burro, uova, cannella, vaniglia e scorza di limone: a seconda della regione si aromatizzano ulteriormente con grappa, rum o anice e possono contenere anche pinoli.
7. Rame di Napoli

Si potrebbero paragonare ai mostaccioli natalizi per il loro ripieno morbido e speziato e la guarnizione al cioccolato fondente. Le rame di Napoli sono dolcetti molto golosi a base di cacao, marmellata di arance, farina e granella di pistacchi che non arrivano dalla Campania, bensì dalla Sicilia, più precisamente dalla città di Catania.
8. Nzuddi

Restiamo sempre a Catania e nell’ambito dei biscotti: ecco che nelle pasticcerie fanno la loro apparizione anche gli nzuddi realizzati con farina di mandorle, mandorle, cannella e scorza di arancia. Riconoscerli è semplice: l’aspetto è quello di dischetti schiacciati che vengono impreziositi con una mandorla al centro. Il modo migliore per consumarli? A fine pasto, con un bicchierino di vino liquoroso.
9. Nucatoli

Si gustano per le ricorrenze di Ognissanti e dei defunti, e compaiono anche sulle tavole natalizie tra le province di Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa: sono i nucatoli, classici dolcetti a S che rappresentano un vero e proprio tripudio di ingredienti e di sapori. Il motivo? Hanno un guscio di frolla con strutto e limone, una sostanziosa farcitura con fichi secchi, nocciole, mandorle, miele e canditi e le versioni più raffinate sono completate da una candida glassa a base di albumi, succo di limone e zucchero a velo.
10. Biscotti tetù

Sono noti con il nome di “tetù e teio”, che significa “uno a me e uno a te”, proprio per dare risalto al loro essere irresistibili, sia nel gusto sia nella presentazione, visto che da tradizione fanno parte di vassoi assortiti. I biscotti tetù sono tipici del palermitano e hanno come base una frolla morbida realizzata con farina, mandorle pelate, uova, latte, strutto che viene profumata con vaniglia, cannella, cardamomo, chiodi di garofano: una parte di impasto è addizionato con cacao, così da creare due varianti, una bianca e una nera, che alla fine vengono entrambe leggermente glassate.
11. Papassini

Concludiamo la rassegna dei biscotti con i papassini, che sono i protagonisti delle celebrazioni tradizionali del “su mortu mortu”, ovvero il “dolcetto o scherzetto” sardo, un rituale antico, affascinante e misterioso. Sulla tavola delle notti del 31 ottobre e del 1° novembre non possono mancare questi dolcetti romboidali glassati e colorati da codette di zucchero, dove l’ingrediente imprescindibile è la papassa (l’uva passa), che arricchisce un impasto speziato dove si mescolano farina, noci, mandorle, scorze di agrumi, strutto, uova, rum, semi di anice e un pizzico di lievito.
12. Frutta martorana

La frutta martorana è senza dubbio la specialità più scenografica, ideale da presentare in ceste o cassette di legno: si tratta della riproduzione di frutti e ortaggi che avviene modellando a regola d’arte la pasta di mandorle, conosciuta anche come pasta reale, dandole la forma, tra gli altri, di fichi d’india, mele, banane, melanzane, arance, mandarini, uva, pere. Un lavoro di precisione che arriva dalla maestria delle monache della Chiesa della Martorana, nel centro di Palermo, che le confezionavano fino a metà del’900. La ricetta home made richiede una certa manualità e i giusti strumenti, tra stampini in gesso, pennelli e colorante alimentare: impegnativa, ma non impossibile.
13. Grano dei morti

La ricorrenza dei defunti coincideva con il momento delle ultime semine e così si ringraziava anche la terra per i frutti che aveva donato: ecco perché la melagrana, simbolo di abbondanza e di buon auspicio, diventa uno degli elementi principali del grano dei morti (detto anche colva pugliese), un dolce tipico della città di Foggia che per tradizione veniva realizzato con il grano benedetto durante la messa del 2 novembre. Come si fa? Per ottimizzare i tempi usa del grano precotto e dopo averlo lavato mettilo in una terrina alla quale aggiungerai chicchi di melagrana, cioccolato fondente tritato, gherigli di noci sminuzzati, cannella, zucchero di canna e un goccio di vincotto: mescola bene e dopo il riposo in frigo di almeno un’ora la bowl è pronta.
14. Piada dei morti

Se ti piace mettere le mani in pasta, ecco alla fine della nostra lista due lievitati dolci, morbidi e profumati che fanno al caso tuo. Con il primo andiamo in Romagna, si chiama piada dei morti (o pida de murt), non ha nulla a che vedere con la classica piadina e si prepara da secoli per il giorno dei defunti: l’impasto è simile a quello di una focaccia dolce che non diventa alta, farcita con uvetta, pinoli, gherigli di noce e mandorle.
15. Pane dei santi senese

Il secondo lievitato ci porta in Toscana, dove ogni famiglia custodisce la propria versione del pane dei santi (pan co’ santi), tipico della città di Siena. Una pagnotta invitante che si caratterizza per avere note dolci e speziate grazie al particolare e abbondante mix di noci, uvetta e pepe nero. La mollica è gustosa: spalmaci un velo di confettura di castagne o marmellata di arance, per una merenda speciale.