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10 Gennaio 2024 15:49

Doggy bag obbligatoria: la proposta di legge di Forza Italia fa discutere chef e manager

Una proposta di legge per obbligare i ristoratori a consegnare la doggy bag: ma non è ancora chiaro se ci saranno multe e come si esprimerà l'obbligatorietà. Senza contare il problema dei contenitori, l cui uso potrebbe così aumentare a dismisura.

A cura di Redazione Cucina
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Una legge per obbligare i ristoratori a preparare e consegnare la "doggy bag" ai clienti che la richiedono: è la proposta di legge sottoscritta dal deputato di Forza Italia Giandiego Gatta insieme  al capogruppo Paolo Barelli. Un modo per evitare di buttare troppo cibo e ridurre così gli sprechi, che però ha già sollevato polemiche delle associazioni di categoria e dei ristoratori.

L'idea della doggy bag obbligatoria

"La proposta consiste nell'obbligatorietà a carico dell'esercente di un servizio di ristorazione di fornire al consumatore che ne faccia richiesta di un contenitore, una vaschetta, che sia riciclabile o riutilizzabile" ha spiegato Gatta. "Il consumatore avrà così il diritto di pretendere dal gestore di avere una vaschetta. Oggi capita in molti ristoranti ma è una sorta di concessione benevola del ristoratore. Con questa legge diventerebbe un obbligo come già è in Francia, Germania e Usa". Ma non tutti sono d'accordo con la proposta, criticandone l'efficacia: la doggy bag è consegnata dalla gran parte dei ristoratori, quando il cliente ne fa richiesta.  Non è ancora chiaro però come si esprimerà l’obbligo, se il cliente sarà costretto a ritirare il cibo avanzato o potrà rifiutarsi (ad esempio nel caso in cui non stia tornando a casa, opppure non abbia la macchina e così via); altro grande punto interrogativo è quello su una eventuale una multa in caso di mancato rispetto della legge.

Le critiche di chef e associazioni di categoria

Molti dei protagonisti del settore non sono però così d'accordo, perché non vedono nella proposta una reale efficacia quanto piuttosto un aggravio economico e di lavoro. "La doggy bag? È già una realtà: non penso ci siano ristoratori che negano la possibilità di portarsi a casa eventuali avanzi – ha risposto Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet, l'associazione dei pubblici esercizi Confesercenti – La verità però è che pochi clienti chiedono di farlo: imporre multe a un ristoratore che ha finito le vaschette di alluminio non cambierà la situazione". Bisognerebbe, insomma, prima costruire la "cultura" della doggy bag.

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"Ridurre gli sprechi è nell'interesse di tutti – ha spiegato Banchieri – dell'ambiente, dei consumatori e anche dei ristoratori. Per raggiungere questo obiettivo, però, bisogna lavorare sulla promozione di comportamenti e strategie anti spreco. Un impegno che ci prendiamo volentieri: proporremo ai nostri associati di esporre nei loro ristoranti cartelli che invitino i clienti a chiedere la doggy bag. Ma occorre chiarire in modo definitivo le responsabilità: una volta usciti dal ristorante, spetta ai clienti conservare correttamente gli alimenti".

Meglio incentivare che obbligare

I punti oscuri della proposta sono diversi: oltre all'eventuale multa e alle precisazioni dovute rispetto alla "obbligatorietà", sarà necessario strutturare norme e procedure anche, per esempio, per i contenitori da usare, così da evitarci di raddoppiare il packaging mentre riduciamo gli sprechi di cibo. La domanda che sorge spontanea: perché anziché introdurre un obbligo non si prova a incentivare i ristoratori a usare la doggy bag? Si potrebbe, ad esempio, intervenire con sgravi fiscali e agevolazioni, così da mettere la questione dello spreco del cibo in un'ottica positiva e non punitiva.

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