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22 Maggio 2021 15:00

Dalle Marche parte il primo food truck gestito completamente da ragazzi con disabilità

Da Osimo, in provincia di Ancona, a tutte le fiere d'Italia. La colazione della cooperativa Frolla arriva in tutto il Paese con il suo Frollabus, il primo food truck interamente gestito da ragazzi che presentano delle disabilità. Caffè, cappuccini e soprattutto gli squisiti biscotti preparati tutti i giorni saranno a disposizione dei food lovers in tutta la nazione.

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A Osimo, nelle Marche, è nato un food truck che porta la colazione in tutte le piazze d'Italia. Fin qui niente di speciale direte voi, ma il FrollaBus non è un bar pasticceria itinerante come tutti gli altri: è gestito totalmente da ragazzi disabili. Il merito di questa idea è della cooperativa sociale Frolla che ha preso un pulmino da portare in giro per mercati, fiere e piazze di tutto il Paese. Un'iniziativa davvero importante che ricorda quella del progetto di PizzaAut, la prima pizzeria gestita interamente da ragazzi con autismo. I due progetti, simili e ambiziosi, vogliono regalare un sogno a tutte le persone che, per una vita, si sono sentite additate come "diverse" e che vogliono semplicemente essere accettate per ciò che sono, senza sentimenti di compassione o pietismi di alcun tipo.

Il progetto del FrollaBus

La cooperativa sociale ha messo su il furgoncino partendo da una base solida: a San Paterniano a Osimo, in provincia di Ancona, c'è già un bar e punto vendita gestito dai ragazzi disabili dell'associazione. Il food truck è però un'ambizione più grande che Frolla vuole portare in giro per l'Italia. Per farlo ha aperto una campagna di raccolta fondi, sul sito di Produzioni dal Basso, a cui si può partecipare donando piccole o grandi cifre.

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La mission della cooperativa è quella di promuovere l'inclusione sociale ma soprattutto di inserire nel mondo del lavoro le persone portatrici di handicap. La specialità della casa sono i biscotti, fatti con ingredienti di qualità e un processo molto semplice che permette a tutti di poter lavorare senza problemi. Sono sempre le persone disabili, poi, a vendere i biscotti: il processo permette loro di preparare il cibo, migliorando la manualità, e di interfacciarsi con gli estranei, migliorando la possibilità di confronto con gli estranei.

La cooperativa vuole "sfruttare" il bar itinerante per produrre un impatto sociale e culturale: il Frollabus sarà una sorta di "spot" pensato per comunicare e testimoniare l’inclusione socio-economica dei soggetti svantaggiati. Una diramazione di Frolla, così da attrarre altri investitori e aiutare il maggior numero di persone possibili. Lavorare in un'attività aperta al pubblico incrementa le capacità di adattamento ai nuovi contesti e migliora le doti di problem solving, fondamentali se si è costretti a vivere una vita con degli handicap. I ragazzi inseriti nel progetto vivranno anche delle situazioni sotto stress, saranno costretti a gestire il lavoro di squadra, con creatività, impegno e coraggio. Capiranno che la vita è meravigliosa e merita di essere vissuta appieno perché se qualcuno è in difficoltà troverà sempre qualcun altro che gli porgerà la mano.

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Quello che i piatti non dicono
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