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20 Luglio 2022 11:51

Dagli Usa arriva l’intelligenza artificiale sommelier: successo nei test di degustazione

Negli Stati Uniti è stata messa a punto un'intelligenza artificiale in grado di degustare e analizzare i vini, come un vero esperto enoico. Precisione del 95% nei test di assaggio, ma non è una "minaccia" per i sommelier.

A cura di Alessandro Creta
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Dopo la creazione di un robot capace di fare la pizza e quello in grado di assaggiare i piatti al posto dell'uomo, effettivamente mancava l'intelligenza artificiale creata per degustare i vini, analizzando le loro proprietà come un tradizionale sommelier "umano". È l'ultima trovata ideata negli Stati Uniti: i ricercatori del National Institute of Standards and Technology, nel Maryland, sono riusciti a inventare un'intelligenza artificiale in grado di assaggiare i vini, raggiungendo una precisione nelle prove di tasting vicina al 95%.

Il robot è stato sottoposto a una serie di test di "assaggio" al termine di un training comprensivo di quasi 150 etichette di vini, ottenute da tre varietà di uve. Una vera e propria intelligenza artificiale inventata e resa sommelier, insomma, in grado di andare vicina alla perfezione nelle prove di assaggio alle quali è stata sottoposta, con appena due errori totali. Nello specifico i dati valutati dal palato virtuale del robot erano 13, tra i quali il livello di alcol, il colore, la cenere (vale a dire il contenuto delle sostanze minerali presenti), l’alcalinità, il magnesio e via discorrendo.

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Dopo l'addestramento i ricercatori hanno sottoposto la propria invenzione alla prova finale: un assaggio di 30 vini inediti, mai degustati dal sistema virtuale. Quello che ne è emerso ha sorpreso in primis gli stessi studiosi: una precisione del 95% raggiunta nonostante le etichette fossero tutte nuove per l'intelligenza artificiale. Come riporta anche Federvini uno degli autori dello studio, il dottor Jabez McClelland, ha commentato con soddisfazione l'esito dell'esperimento: "Ottenere il 95,3% ci dice che funziona".

C'è il robot sommelier: ma il fattore umano è salvo

Brian Hoskins, altro ricercatore impegnato nell'esperimento, ha fatto invece un paragone con il tasting operato da un sommelier umano: "Si tratta di una degustazione virtuale di vino, ma l'assaggio viene effettuato da un'apparecchiatura analitica che è più efficiente ma certamente meno divertente dell'assaggio in prima persona". Va detto come lo scopo di questo studio non sia quello di sostituire i sommelier in carne e ossa con quelli robotici, quanto dimostrare come dispositivi simili, seppur in miniatura, possano rivelarsi utili per i produttori di vino. Questa nuova tecnologia, in ottica (più o meno) futura, potrebbe essere anche implementata in droni o sensori capaci di elaborare i dati alla fonte. Il tastevin, insomma, sembra essere salvo.

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Quello che i piatti non dicono
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