Sebbene i piatti principali della cucina yoshoku traggano ispirazione dall'Europa e dall'America, sono stati adattati ai palati locali. Si tratta della fusion più importante del Paese asiatico e ti andremo a spiegare di cosa si tratta.
Non solo sushi e ramen, la cucina giapponese propone ricette dai sapori a noi familiari come il tonkatsu che, altro non è, che una cotoletta di maiale fritta e impanata nel panko. Un piatto che siamo abituati a mangiare sin da bambini e che, in tantissime cucine straniere, è stato riadattato ai sapori locali, Giappone compreso. La cotoletta non è però l'unica pietanza simbolo della cucina yoshoku: uno dei primi e più riusciti esempi di cucina fusion nella storia che rappresenta la tradizione nipponica con le influenze occidentali.
Da sempre sinonimo di perfetto equilibrio tra semplicità e raffinatezza: è così che la cucina giapponese ha conquistato i palati di tutto il mondo. C'è però un lato di questa che non tutti conoscono ed è rappresentato proprio nella cucina yoshoku che letteralmente significa "cibo occidentale". Si riferisce a piatti che, pur essendo di ispirazione Occidentale, sono stati letteralmente "giapponesizzati" per essere adattati ai gusti locali e creare così nuove tradizioni culinarie.
Le sue origini sono strettamente legate alla Restaurazione Meiji (1868-1912) periodo in cui il Giappone era chiuso al mondo dato un tipo di politica isolazionista. Fu proprio l'imperatore Meiji ad aprire le porte del suo Paese all'Occidente che man mano iniziò a importare elementi della cultura europea e americana. Durante questo periodo, il Giappone cominciò a incorporare piatti tipici delle cucine occidentali e, come spiegato in precedenza, per far sì che fossero apprezzati dai locali, vennero adattate secondo i loro gusti reinterpretando le ricette con ingredienti diversi e tecniche culinarie del posto.
La "nuova cucina fusion" venne apprezzata anche dalla marina giapponese: il corpo militare più a contatto con gli occidentali. Qui la yoshoku fu introdotta tra i pasti per familiarizzare con le buone maniere e l'etichetta a tavola degli stranieri. Mangiare carne si rivelò un grande successo: la cucina yoshoku è più nutriente della tipica dieta giapponese di un secolo fa e, grazie a questa, si rilevarono molti meno casi di malattie intestinali tra i marinai. Fu così che con il passare del tempo iniziarono a spuntare fuori le prime bancarelle con cibi come il kare (ovvero il curry, di ispirazione indiana) o i korokke, ossia crocchette di patate ripiene di carne, impanate e fritte.
Caratterizzata dall'utilizzo di ingredienti giapponesi tradizionali combinati a tecniche di preparazione occidentali, i piatti della cucina yoshoku tendono a essere più ricchi e saporiti rispetto a quelli tradizionali del Giappone. Qui viene fatto un maggiore uso di grassi, salse e cotture al forno che, per il Paese del Sol Levante, sono poco comuni.
Se stai pianificando il viaggio che hai sempre desiderato in Giappone qui ti elencheremo una serie di piatti di questa cucina che, una volta arrivato a destinazione, dovrai per forza assaggiare.
Lo abbiamo detto in apertura, il tonkatsu è una cotoletta di maiale impanata e fritta. Oggi è diventato uno dei piatti più iconici della cucina giapponese e si tratta di una fetta di carne molto spessa che viene prima impanata in uovo, farina e panko e poi fritta nell'olio di semi o soia. Solitamente si abbina con una salsa speziata a base di soia, carote, zucchero e altre spezie. Nel Paese esistono tanti ristoranti che servono solo il tonkatsu e, i menu, variano in base ai diversi tagli da assaggiare. Il set base della portata comprende, oltre alla carne, una ciotola di riso gohan, zuppa di miso e cavolo tritato. Le origini del piatto sono chiaramente Occidentali se pensiamo alla cotoletta alla milanese o alla Wiener schnitzel austriaca.
Un piatto davvero delizioso il cui nome deriva da una fusione tra omelette e rice, riso in inglese. Stiamo infatti parlando di una ricetta che viene preparata cucinando il riso con pollo e verdure (stile cantonese) che viene coperto con una morbida omelette e può essere condita con una salsa demi-glace o ketchup. Esempio perfetto di come un piatto occidentale come l'omelette sia stato adattato a ingredienti e sapori tipicamente asiatici.
Uno dei piatti più amati della cucina yoshoku. Sebbene il curry abbia origini indiane, fu introdotto in Giappone dai britannici e successivamente adattato ai palati locali. Il curry giapponese è più denso e dolce rispetto a quello delle versioni indiane o thailandesi e solitamente viene servito accompagnato dal riso bianco. Il katsu-kare è invece un piatto di riso al curry sul quale viene adagiata sopra una cotoletta di maiale (tonkatsu). Una pietanza diventata così radicata nella società giapponese che è quasi impossibile che una casa tipica sia sprovvista degli ingredienti per prepararla.
Purtroppo questo è un piatto che non avremo voluto descrivervi ma che va aggiunto: si tratta fondamentalmente di spaghetti con il ketchup e in Giappone ne vanno ghiotti. Di chiara ispirazione alla cucina italiana, questo è un piatto economico che viene servito spesso nelle catene di ristoranti italiani. BBC Travel nel 2020 ha scritto un articolo molto specifico sulla "Western Japanese Cuisine" definendo tutti i piatti "sorprendenti" e in particolare questo "più buono di quel che sembra".
Patto a base di manzo stufato con una salsa ricca a base di vino rosso, pomodoro, brodo e servito con riso bianco. Sebbene le origini del piatto siano legate alla cucina francese, la versione giapponese si presenta con l'utilizzo di un brodo dal sapore più dolce e con il riso al posto della pasta.
Si tratta del classico hamburger tanto celebre nel mondo occidentale. Viene preparato con carne trita di maiale e manzo e aromatizzata con spezie e aglio. Solitamente gli si dà una forma più allungata per somigliare di più a una sorta di bistecca e viene servita con una salsa demi-glace e un‘insalata di patate fredde.