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Quante volte ti sei sentito triste, arrabbiato, solo o malinconico e hai pensato "meglio che oggi non esco"? Beh, in Giappone, queste emozioni negative potrebbero invece diventare il motivo giusto per uscire di casa: esistono infatti dei bar, chiamati crying cafè, in cui puoi piangere senza essere giudicato.
Tutto è pensato per farti piangere
Un film strappalacrime, una vaschetta di gelato e un bel pianto liberatorio: questo lo scenario che, più o meno tutti una volta nella vita, abbiamo vissuto. Nel Paese del Sol Levante, invece, pare che esistano dei locali in cui potersi sfogare liberamente senza occhi indiscreti né sguardi giudicanti: i crying cafè nascono dal bisogno di "buttar fuori" i propri sentimenti negativi, dovuti magari allo stress lavorativo, familiare ma anche a una delusione d'amore. Piccole salette arredate con cura, musica rilassante, luci soffuse e, a disposizione dei clienti, film struggenti o letture commoventi: praticamente il mix perfetto per dare il via libera alle tue emozioni.
Il pianto come debolezza dell'anima
In un momento storico in cui si dà sempre più importanza al benessere mentale, in Giappone – terra all'avanguardia per antonomasia – sembra invece che piangere in pubblico sia visto ancora come un segno di debolezza. Da qui, quindi, la necessità di creare dei posti in cui le persone possano sentirsi libere di sfogare tutta la loro rabbia, frustrazione e malinconia.
Per quanto possa sembrare, forse, bizzarro, non è la prima iniziativa del genere nel Paese giapponese: esiste infatti una pratica, chiamata rui katsu, che significa "la ricerca delle lacrime", che può essere definita come una specie di incontro collettivo del pianto. Il primo evento è stato organizzato da Hiroki Terai nel 2013 e si tratta proprio di appuntamenti in cui piangere è visto non come una fragilità, ma come una cura per liberarsi da tutte le sensazioni negative accumulate nella vita quotidiana.

Nel 2020 poi, a Tokyo, precisamente nella zona di Shimokitazawa, era particolarmente in voga il Bar Mori Ouchi, un vero e proprio negative cafè, in cui l'ingresso era autorizzato soltanto alle persone "negative" e, soprattutto, solo alle donne: gli uomini, infatti, potevano accedere solo se accompagnati. Piccole stanze private, menu composti soltanto da drink e la possibilità di sgranocchiare qualcosa portato dall'esterno: tutto solo per garantire la massima libertà di espressione emotiva.
Non solo bar, ma anche stanze di albergo
Terminiamo questa carrellata di curiosità con un altro esempio altrettanto originale: nell'hotel Mitsui Garden Yotsuya di Tokyo è possibile affittare una stanza dove poter piangere. Funziona in modo molto semplice: paga 10.000 yen per una camera, in cui troverai lenzuola calde, maschere per gli occhi e fazzoletti morbidi che ti coccoleranno durante il tuo sfogo emotivo. In più, è offerta anche una selezione di film – appositamente scelti per lo scopo – che aiuteranno a commuoverti più facilmente: film struggenti come Forrest Gump, The Notebook, One Day o A Moment to Remember.