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5 Ottobre 2023 11:00

Cos’è la “Festa dei sette pesci” di The Bear: la tradizione italiana che non esiste

In una puntata della seconda stagione della serie televisiva di Disney+ il protagonista ricorda di una festa italiana che italiana non è affatto: The Vigil.

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Conosci quella famosa tradizione italiana che prevede un pasto con almeno sette diversi tipi di frutti di mare prima della mezzanotte della vigilia di Natale? Se non la conosci non devi preoccuparti: non esiste. Eppure in America sono convinti che "The vigil", così la chiamano, sia una consolidata tradizione dell'Italia meridionale. Tutta "colpa" di The Bear, la serie tv diventata cult pur essendo alla sua seconda stagione.

Non è ancora entrata nel cuore di tutti gli italiani ma nel resto del mondo e soprattutto negli Stati Uniti si tratta di un vero e proprio caso televisivo. Protagonista della serie è uno chef, con la sua brigata e con la sua cucina, quindi il cibo ha grande spazio nella sceneggiatura: non proprio tutto il cibo ha un fondamento reale però. Un esempio è proprio questa "vigilia". Siamo di nuovo in quel caso di cultura italo-americana che dall'altro lato dell'Atlantico confonde le idee. Nel Sud Italia "The Vigil", ovvero la vigilia di Natale, ha sì pantagruelici pasti ma non c'è nulla che imponga i sette frutti di mare diversi a tavola. Cerchiamo di capire da dove viene questa tradizione e per quale motivo negli USA siano così convinti che questa cosa si faccia in Italia.

The Bear racconta un pezzo d'Italia che non esiste ma che è importante

La scena in cui compare "The Vigil" nella seconda stagione di The Bear è a dir poco bizzarra, in una puntata altrettanto particolare. Siamo alla sesta puntata e in questo episodio gli autori esplorano la storia della famiglia del protagonista Carmy Berzatto, chef italo-americano, e del loro rapporto col cibo. È un episodio flashback e racconta una stranissima vigilia di Natale nella famiglia Berzatto: qui si parla della tradizione italiana dei "Seven Fishes".

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Foto di Christopher Testani for The New York Times. Food Stylist: Simon Andrews.

Ovviamente non è italiana ma ci sono cascati anche gli attentissimi autori del New York Times. Si legge infatti che questa Vigil sarebbe addirittura "la festa dei sette pesci" e che sarebbe "un’usanza dell’Italia meridionale in cui viene servito un pasto di almeno sette diversi tipi di frutti di mare prima della mezzanotte della vigilia di Natale".

L'articolo prosegue con un listato di "idee tradizionali, e non così tradizionali, per la tua festa" con 35 ricette a base di pesce per rispettare questa importantissima tradizione meridionale. Il Times si spinge anche oltre parlando di una speciale torta salata chiamata, ovviamente "Feast of the Seven Fishes Pie". In realtà qui le cose si confondono un pochetto perché secondo i colleghi statunitensi questa sarebbe una torta di pesce farcita con frutti di mare, con una salsa delicata per essere "il classico confort food per il freddo, tipica nelle isole britanniche".

Per quale motivo un pasticcio di pesce del Sud Italia dovrebbe ristorare dal freddo e dovrebbe ispirarsi al Regno Unito? Ovviamente non c'è alcuna ragione e infatti spieghiamo il mistero: questa descritta è effettivamente una tradizione, si prepara il 23 dicembre in Cornovaglia, la punta estrema a sud-ovest del Regno Unito. Ha forti significati allegorici e si prepara per festeggiare il superamento di un anno di carestia. Non è bellissima a vedersi perché ha delle teste di pesce che sporgono dalla crosta della torta ma Paese che vai, usanze che trovi.

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Di Jonathunder – Opera propria, GFDL 1.2, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35080947

In questo passaggio c'è però tutta la spiegazione alla questione di The Bear. Negli Stati Uniti una "tradizione" è quella di mettere un po' tutti i "Paesi della Terra" insieme. Stati Uniti contro "Resto del mondo", come le partite di calcio degli anni '80. Quando si tratta di cucina sono bravissimi a collegare le più svariate tradizioni all'Italia, consci (forse) delle molte sfaccettature della nostra cucina e delle nostre tradizioni gastronomiche.

C'è anche qualche ben pensante che prova ad avanzare un'altra teoria, potenzialmente corretta a dire il vero. Gli sceneggiatori e i consulenti di The Bear potrebbero aver contattato qualcuno che effettivamente ha questa tradizione in famiglia, magari un immigrato di seconda o terza generazione a cui è stato tramandato l'infinito e allegorico cenone della vigilia di Natale a Napoli. La cultura italo-americana è fatta di tutte queste piccole cose che la rendono unica: pensa agli spaghetti with meatballs o alla parmigiana di pollo. Piatti che in Italia non esistono, che sono diventati parte di una nuova società e che facevano sentire accettata un'intera comunità messa a dura prova dalla povertà e dal viaggio verso un nuovo mondo.

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Quello che i piatti non dicono
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