Non sa di niente, ma in realtà sa di tutto: il pimento è una delle spezie più particolari che esistono, perché non ha un suo sapore specifico ma è come se fosse una combinazione di tanti sapori diversi. Originaria dell’America Centrale, è usatissima nella cucina giamaicana ma, in realtà, può essere impiegata in vari modi. Ecco tutto quello che devi conoscere sul pimento e sul suo utilizzo.
Le spezie sono da sempre una grandissima risorsa per l’uomo, non solo a livello culinario ma a livello culturale: lo accompagnano fin dall’antichità e hanno dato vita a rotte commerciali leggendarie, influenzando la storia e intere civiltà. Di questi semi dalle mille sfumature e polveri colorate ne esistono decine di varietà diverse e oggi te ne presentiamo una davvero molto particolare da molteplici punti di vista. Si chiama pimento ed è una delle pochissime spezie non originarie dell’Oriente, poiché nasce da una pianta tipica dell’America Centrale.
Simile all’aspetto ai grani del pepe, la sua particolarità è che sa di niente e di tutto allo stesso tempo: non ha una sua nota distintiva e tipica ma è come se fosse un insieme di tante altre spezie diverse e ricorda il gusto di della cannella, della noce moscata e del chiodo di garofano, con una nota aggiuntiva di piccantezza. Nei Paesi anglofoni, proprio per questa sua caratteristica, viene chiamata “allspice” (tutte le spezie), un vero e proprio mix di spezie racchiuso in un unico prodotto: da noi si chiama anche pepe giamaicano o pepe garofanato. Ma questa è solo una delle molte proprietà del pimento: scopriamo cos’è e come si usa questa preziosa spezia.
Il pimento è la spazia che si ottiene dai frutti essiccati, venduti in grani come il pepe o in polvere, provenienti dalla pianta Pimenta dioica, originaria della Giamaica e appartenente alla famiglia delle Myrtaceae. La parola “pimento” viene dallo spagnolo e significa proprio pepe: venne chiamata così dagli spagnoli, che arrivati in Giamaica scambiarono i grani della pianta per il pepe poiché le bacche sono molto simili, anche se quelle del pimento sono più grandi.
In Europa viene spesso confusa con i chiodi di garofano (perché il garofano è una delle note aromatiche che spicca di più al suo interno), motivo per cui è conosciuto anche come pepe garofanato, anche se il nome più diffuso è pepe giamaicano. La caratteristica principale del pimento è quella di non avere un suo sapore proprio ma di essere un mix di spezie diverse che lo rende, motivo per cui è molto utilizzato come insaporitore, soprattutto nella cucina caraibica e latinoamericana.
Il miglior pimento proviene ovviamente dalla Giamaica, che ne il maggiore produttore, ma si trovano varietà coltivate anche in Guatemala, Honduras e Messico, anche se sono considerate meno pregiate rispetto al pimento giamaicano. Se conservato bene – al riparo dal sole, in barattolo ermetico e in un luogo fresco – il pimento si conserva anche per anni.
Il pimento non è solo delizioso a livello di sapore ma può avere diversi effetti benefici sul nostro organismo, proprio come nel caso di moltissime spezie: ha un profilo nutrizionale molto ricco, che comprende una buona dose di vitamine, minerali e, soprattutto, una ricca presenza di antiossidanti. Un suo consumo regolare può essere un valido aiuto a livello digestivo (nella medicina popolare sudamericana che lo considerava un toccasana per lo stomaco), inoltre ha effetti antisettici intestinali come il pepe, è un buon ricostituente proprio per la ricchezza di sali minerali ed è anche un buon antinfiammatorio.
Nella medicina naturale e popolare del suo paese d’origine, il pimento è anche usato per alleviare i dolori muscolari e i dolori da artrite, perché i frutti della pianta sono vasodilatatori e aumentano il flusso sanguigno producendo un effetto riscaldante e distensivo. Non solo: uno dei componenti principali è l’eugenolo, un agente antimicrobico che elimina i cattivi odori.
Proprio per questo, tra il Settecento e l’Ottocento, era usato come deodorante naturale (si dice che nella Campagna di Russia del 1812 i soldati tenessero negli stivali delle bacche di pimento per mantenere i piedi caldi e tenere lontani i cattivi odori) e ancora oggi si trova all’interno di molti prodotti cosmetici come oli, creme e detergenti per il corpo, soprattutto quelli maschili, per conferire un aroma speziato e per le sue proprietà benefiche per la pelle e i capelli.
Il pimento può essere usato sia intero in grani sia macinato: la variante in polvere ha un sapore più intenso ma perde rapidamente la sua piccantezza, mentre le bacche intere mantiene meglio le note piccanti presenti nel profilo aromatico della spezia. In base al modo in cui lo usi può essere impiegato in tantissime ricette diverse.
Il pimento in grani di solito è usato per speziare la carne, infatti è ingrediente fondamentale di uno dei più celebri piatti della cucina giamaicana, il Jerk, ovvero un piatto a base di carne marinata e grigliata che non è solo una ricetta, ma un vero simbolo culturale dell’isola. Estremamente versatile, il pimento in grani o in polvere può aromatizzare purè di patate, verdure, zuppe e minestre, stufati di carne, pesce e persino le uova. In America Centrale è molto usato sulla carne e per le salse: è ingrediente fondamentale per il mole, una ricca salsa della cucina messicana.
Senza che tu lo sappia, si trova in tantissime ricette che probabilmente hai assaggiato più volte, per esempio nei famosi würstel tipici della Germania, negli smorrebrod, tipiche tartine danesi, nelle celebri polpette svedesi o köttbullar e in quasi tutti i sottaceti; inoltre è anche uno dei componenti del berberè, la celebre miscela di spezie etiope.
I paesi anglofoni ne fanno un uso tutto particolare: sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna, infatti, il pimento viene usato in polvere all’interno di tantissime ricette dolci. In particolare si trova spesso all'interno della pumpkin pie, l'iconica torta di zucca tipica del Giorno del Ringraziamento americano e nel Christmas pudding inglese. Non una grande sorpresa, perché già gli Aztechi usavano questa spezia per dare un tocco speziato e piccante al cioccolato.