Vegetariano sì, ma con tolleranza. La dieta flexitariana è un nuovo regime alimentare che sta spopolando sempre di più e che predica il principio della flessibilità: è un’alimentazione di ispirazione vegetariana che non esclude carne e pesce ma invita a consumarli con moderazione.
È sana, è ricca ed è anche sostenibile, tanto che qualcuno la elegge anche a alimentazione ideale del futuro per la salvaguardia del pianeta e degli animali: si tratta della dieta flexitariana, un nuovo e particolare regime alimentare che fa della flessibilità il suo concetto principale.
Flexitariana, infatti, è un neologismo che deriva da dall’unione di due parole inglesi, “flexible”, cioè flessibile, e “vegetarian”, vale a dire vegetariano, per creare il termine “flexitarian”. La parola perfetta per descrivere un regime alimentare di ispirazione vegetariana ma, appunto, flessibile, ovvero che non elimina del tutto la possibilità di consumo di carne, pesce e prodotti di origine animale, seppure in quantità ridotte.
La parola d’ordine di questa alimentazione è equilibrio, una vera e propria filosofia di vita che invita chi la segue ha non privarsi di niente ma a consumare gli alimenti in modo consapevole, prestando attenzione alla sostenibilità ambientale e animale ma senza rinunciare a specifiche tipologie di cibo.
La dieta flexitariana è un regime alimentare inventato negli Stati Uniti d’America nel 2008 dalla nutrizionista americana Dawn Jackson Blatner e introdotta tramite il suo libro The Flexitarian Diet. Inizia diffondersi nel resto del mondo dal 2017 e oggi, in seguito al boom delle tendenze healthy, sta conquistando sempre più seguaci.
I concetti chiave dell’alimentazione flexitariana sono flessibilità e vegetarianismo: l’obiettivo della dottoressa Blatner, infatti, è ridurre il consumo di carne e pesce senza eliminarli completamente ma integrandoli in modo consapevole in un regime che predilige comunque cibi a base vegetale. Questo, secondo la dottoressa, promuove la varietà alimentare, una nutrizione equilibrata che mantiene il corpo in salute e anche una maggiore attenzione dal punto di vista della sostenibilità.
Infatti la dieta flexitariana non invita solo a ridurre il consumo di carne e pesce, ma anche di sceglierli con cura al momento dell’acquisto, andando a preferire i prodotti a chilometro zero rispetto a quello quelli ricavati da animali provenienti da allevamenti intensivi o pescati con tecniche che hanno effetti negativi sull’ambiente marino. Un buon compromesso se vuoi migliorare il suo impatto sull’ambiente ma non te la senti di abbracciare alimentazioni più “inflessibili” come le diete vegetariane e vegane, o magari non puoi farlo per motivi di salute.
La dieta flexitariana rappresenta una buona alternativa e secondo gli esperti della nutrizione fa anche bene alla salute: essendo un’alimentazione molto varia si avvicina alla classica dieta mediterranea e non escludendo nessun gruppo alimentare fornisce tutti i nutrienti necessari per sostenere l’organismo. Le diete vegetariane e vegane, invece, spesso hanno bisogno di integratori di supporto proprio perché, escludendo del tutto alcuni alimenti, potrebbero comportare la carenza di alcuni nutrienti fondamentali se non ben integrati.
Ma, all’atto pratico, cosa dovresti mangiare per seguire una dieta flexitariana? In realtà scegliere gli alimenti è molto più semplice del previsto proprio perché non è un’alimentazione che impone regole rigide, motivo per cui la puoi adattare facilmente al tuo stile di vita.
In generale l’alimentazione prevede la predilezione di alimenti di origine vegetale, quindi largo spazio a verdure, ortaggi, legumi e frutta, ma anche ai classici alimenti delle diete vegetariane e vegane come il tofu o gli alimenti a base di soia. Molto incentivato anche il consumo di semi oleosi e frutta secca, che forniscono la base proteica quando non si consumano prodotti animali.
A tutto questo, in un numero prestabilito di volte a settimana, puoi integrare carne, pesce, uova e latticini, a patto che siano prodotti acquistati a km 0 da contadini, macellai e pescatori di fiducia: comprarli nei supermercati, e quindi a livelli industriali, andrebbe a inficiare la filosofia stessa alla base della dieta flexitariana.
Proprio per via della sua grande flessibilità la dieta flexitariana non prevede un menu settimanale fisso (né un apporto calorico prestabilito) ma puoi comporre i pasti quotidiani come più preferisci, seguendo però una serie di linee guida che ti permettono di applicare al meglio questa filosofia alimentare.
Prima di tutto sono sempre previsti 5 pasti (colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena) in cui andare a bilanciare l’assunzione di proteine animali secondo quantità precise: latte e yogurt 3 volte a settimana, pesce 3 volte a settimana, uova e carne 1 o 2 volte a settimana. Per il resto è importante abituarti a rendere centrali i vegetali, che devono arrivare a coprire il 40% della tua alimentazione settimanale.
Per quanto riguarda gli altri alimenti la dieta flexitariana suggerisce di inserirli secondo questi principi:
A completare il piano alimentare settimanale la dieta flexitariana suggerisce anche di limitare il consumo di dolci e di zucchero, meglio ancora se lo sostituisci con alternative più salutari e di preferire l’assunzione regolare di cibi naturali “alternativi” a quelli più elaborati e poco salutari. Soprattutto, punto molto importante, ricordati una o due volte a settimana di consumare il tuo comfort food, ovvero quell’alimento che tocca le tue corde dell'anima e che ti fa stare immediatamente meglio.