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5 Febbraio 2023 11:00

Cosa mangiava San Francesco (che non era vegano)? I mostaccioli il suo ultimo pasto

Cosa predicava San Francesco in riferimento al cibo e quali erano i suoi piatti preferiti? Mostaccioli, luccio e gamberi tra i più amati, con un occhio attento verso la questione spreco alimentare.

A cura di Alessandro Creta
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Povertà e penitenza, ma non necessariamente precetti sulla completa privazione del cibo nella sua varietà. E no, niente veganesimo, con buona pace del Peta che, solo qualche anno fa, aveva esortato Papa Bergoglio ad abbracciare una dieta più green proprio in suo onore. San Francesco (nato Giovanni di Pietro di Bernardone) è tra le figure più influenti e importanti della nostra storia, non esclusivamente religiosa, e attraverso alcune testimonianze sappiamo non solo cosa predicava in ambito alimentare, ma anche che cosa amava mangiare.

E ci dispiace per i vegani convinti della dieta del Santo priva di carne: nonostante fosse molto legato a tutte le creature, Francesco da Assisi non seguiva prettamente un'alimentazione vegetariana o del tutto orfana di cibi di origine animale.

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Che cosa mangiava San Francesco? Cibi umili, di estrazione popolare: oltre agli immancabili pane e focacce pure cereali, erbe selvatiche, verdure ma anche qualcosa di meno povero (lui figlio di un mercante di stoffe) come uova, formaggi, pesce, carni bianche e dolci. In particolar modo pare che il Santo andasse matto per i mostaccioli di mandorle, richiesti anche pochi giorni prima di morire a Jacopina dei Settesoli, religiosa dell'ordine francescano a quanto pare piuttosto abile nella preparazione di questi dolcetti realizzati con mosto d’uva, fichi secchi e uvetta.

I precetti di San Francesco sul cibo

Tra i vari insegnamenti religiosi di chi venne definito come il "poverello di Assisi", oltre all'osservanza periodica del digiuno, c'è pure un monito a tema spiritual-nutrizionale. San Francesco, infatti, in qualche modo fu promotore anche di una dieta sana ed equilibrata. Va chiarito come il Santo non fosse vegano: smentita la teoria, lanciata chissà da chi e adottata dal Peta per sostenere il movimento green (come avvenne anche per Gesù). Il frate infatti predicava sì la povertà, ma allo stesso tempo invitava a non privarsi del cibo nel suo grande assortimento.

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Fu lo stesso Francesco a mettere nero su bianco, nella sua Regola non bollata, redatta attorno al 1220, questo insegnamento: "… E ogniqualvolta sopravvenga la necessità, sia consentito a tutti i frati, ovunque si trovino, di servirsi di tutti i cibi che gli uomini possono mangiare, così come il Signore dice di Davide, il quale mangiò i pani dell’offerta che non era permesso mangiare se non ai sacerdoti". Lo spreco, quello davvero no, non era contemplato, così come l'eccesso.

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Niente restrizioni plant based insomma, anzi a ben vedere i piatti preferiti dal Poverello pare fossero composti di pesce e crostacei. Luccio, gamberi di fiume e carne bianca tra le sue preferenze, oltre ai già citati mostaccioli alle mandorle. Quelli che assaggiò a malapena ormai sfinito dalla sua malattia: furono, probabilmente, il suo ultimo pasto.

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Quello che i piatti non dicono
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