Vi è mai capitato di dover buttar via tutto per via di un uovo andato a male? O di non riuscire a capire se quelle uova sono ancora utilizzabili? Se non volete che accada di nuovo, potete provare a testarne la freschezza prima di romperle o bollirle: vi spieghiamo 3 tecniche infallibili per capire quando un uovo è ancora buono e quando invece dovete buttarlo.
Rompere un uovo e scoprire che non è fresco è un problema fastidioso spesso riscontrato in cucina. Al di là del cattivo odore e del brutto aspetto, si rischia di dover buttar via un intero composto, o peggio, tutto l’impasto. Ci sono, però, tre semplici test grazie ai quali possiamo determinare la freschezza delle uova. Grazie a questi tre tecniche di verifica, potrete finalmente dire addio alle spiacevoli sorprese in cucina.
Questo trucco, veloce e immediato, è uno dei più comuni, e consiste nel vedere se l’uovo galleggia o meno. Per questo motivo, dovremo utilizzare un recipiente abbastanza profondo, idealmente con una capienza di 3-4 litri. Dopo averlo riempito con dell’acqua e aver messo dentro le uova, vi troverete davanti a quattro possibili scenari, che vanno interpretati diversamente. Mentre le uova che affondano e rimangono sul fondo del contenitore sono fresche, quelle che presentano un’estremità inclinata o rivolta all’insù sono uova vecchie di qualche giorno; le uova che si sollevano e si mettono in piedi sono stantie, man non ancora guaste: non adatte a preparazioni in cui è previsto che l'uovo sia crudo. Infine, quelle che galleggiano, invece, sono andate a male.
Questo accade perché, mano a mano che un uovo invecchia, nell’estremità più ampia viene ad accumularsi sempre più aria, facendo sì che, trascorso troppo tempo, questo galleggi.
Questa tecnica è la più semplice, ma anche quella che crea più disordine, poiché consiste nel rompere l’uovo, anche solo parzialmente. Solitamente, infatti, è possibile capire se l’uovo è andato a male non solo dal cattivo odore, ma anche dal fatto che il guscio, induritosi nel tempo, risulterà difficile da rompere. In entrambi i casi, dunque, sarebbe consigliabile non consumarlo, tenendo però presente che, al contrario del cattivo odore, in alcuni casi la durezza del guscio (così come la sporcizia dello stesso) può essere riscontrata anche nelle uova fresche. Non dimenticate, inoltre, di risciacquare la ciotola dopo la rottura di ciascun uovo, in modo da evitare contaminazioni.
Questo trucco consiste nell’avvicinare una candela all’estremità più ampia dell’uovo, illuminandone il contenuto. Se questo non riempie bene il guscio, allora l’uovo potrebbe non essere fresco, poiché, come nel test del galleggiamento, è indice di una formazione di aria all’interno dello stesso. Se doveste aver bisogno di un’ulteriore conferma, potete provare ad agitarlo mentre lo illuminate per controllare il movimento del tuorlo: se, infatti, questo sembra muoversi troppo liberamente, l’uovo probabilmente non è fresco.