3 Ottobre 2020 13:00

Come capire quando un uovo è fresco: tre metodi da provare

Ti è mai capitato di dover buttar via tutto per il dubbio di un uovo guasto? O di non riuscire a capire se quelle uova sono ancora utilizzabili? Ecco alcune tecniche per capire se le uova sono andate a male o meno.

A cura di Redazione Cucina
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Rompere un uovo e scoprire che non è fresco è un problema fastidioso spesso riscontrato in cucina. Al di là del cattivo odore e del brutto aspetto, si rischia di dover buttar via un intero composto, o peggio, tutto l’impasto. Ci sono, però, tre semplici test grazie ai quali possiamo determinare la freschezza delle uova. Grazie a questi tre tecniche di verifica, potrete finalmente dire addio alle spiacevoli sorprese in cucina.

1. La prova del galleggiamento

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Questo metodo consiste nel vedere se l’uovo galleggia o meno. Per metterlo in pratica ti servirà un recipiente abbastanza profondo, idealmente con una capienza di 3-4 litri. Dopo averlo riempito con dell’acqua e aver messo dentro le uova, ti troverai davanti quattro possibili scenari, che vanno interpretati diversamente. Mentre le uova che affondano e rimangono sul fondo del contenitore sono fresche, quelle che presentano un’estremità inclinata o rivolta all’insù sono uova vecchie di qualche giorno; le uova che si sollevano e si mettono in piedi sono stantie, ma non ancora del tutto guaste (sicuramente non adatte a preparazioni in cui è previsto che l'uovo sia crudo). Infine, quelle che galleggiano, invece, sono andate a male.

Perché accade

Ogni uovo ha al suo interno una piccola camera d’aria: con il passare dei giorni, attraverso il suo guscio poroso, l’uovo tende a perdere l’acqua di cui è composto l’albume e a espellere l’anidride carbonica. In questo modo al loro posto entra l’ossigeno, la camera d’aria si ingrandisce diminuendo la densità dell’uovo, che quindi tenderà a galleggiare.

Naturalmente questo metodo non è infallibile: possono intervenire diversi fattori a inficiare l'esperimento (come ad esempio gli sbalzi di temperatura). Ti suggeriamo quindi di osservare anche gli altri fattori come ad esempio l'odore e l'aspetto.

2. La prova della ciotola

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Questa tecnica è la più semplice, ma anche quella che crea più disordine, poiché consiste nel rompere l’uovo, anche solo parzialmente. Solitamente, infatti, è possibile capire se l’uovo è andato a male non solo dal cattivo odore, ma anche dal fatto che il guscio, induritosi nel tempo, risulterà difficile da rompere. In entrambi i casi, dunque, sarebbe consigliabile non consumarlo, tenendo però presente che, al contrario del cattivo odore, in alcuni casi la durezza del guscio (così come la sporcizia dello stesso) può essere riscontrata anche nelle uova fresche. Non dimenticare, inoltre, di lavare bene la ciotola dopo la rottura di ciascun uovo, in modo da evitare contaminazioni.

3. La prova della candela

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Questo trucco consiste nell’avvicinare una candela all’estremità più ampia dell’uovo, illuminandone il contenuto. Se questo non riempie bene il guscio, allora l’uovo potrebbe non essere fresco, poiché, come nel test del galleggiamento, è indice di una formazione di aria all’interno dello stesso. Se dovessi aver bisogno di un’ulteriore conferma, puoi provare ad agitarlo mentre lo illumini per controllare il movimento del tuorlo: se, infatti, questo sembra muoversi troppo liberamente, l’uovo probabilmente non è fresco.

Tempi di conservazione delle uova

Un uovo può essere consumato, generalmente, entro 28 giorni dalla data di deposizione: per essere sicuri però è bene non andare oltre i 21 giorni. Secondo l'Efsa, infatti, se la data di vendita raccomandata per il consumo domestico delle uova viene estesa da 21 a 28 giorni, il rischio d’infezione da salmonella aumenta del 40% e del 50% rispettivamente per le uova crude e per le uova poco cotte.

Le uova confezionate nei supermercati hanno ovviamente la data di scadenza e di deposizione riportata sia sulla scatola che sul guscio, ma come fare a capire se un uovo è ancora commestibile, soprattutto nel caso in cui non avessimo più l'etichetta con la data? I test che menzioniamo sopra non sono naturalmente infallibili: l’odore è sicuramente il miglior indicatore. L'uovo andato a male ha un distinguibile "odore di zolfo", percepibile anche attraverso il guscio, dovuto alla formazione di idrogeno solforato (H2S), ma non solo. Anche la vista può aiutare: se infatti vedi un tuorlo scolorito, o parti bianche intorpidite, è probabile che l'uovo non sia più buono da mangiare.

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