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Celli ripieni: la ricetta dei biscotti abruzzesi ricchi e golosi

Preparazione: 60 Min
Difficoltà: Facile
Dosi per: 6 persone
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ingredienti
Farina 00
500 gr
Vino bianco
140 gr
mandorle già pelate
100 gr
Biscotti secchi
30 gr
confettura d’uva
400 gr
Limone
1/2
Cacao amaro in polvere
2 cucchiaini
Cannella in polvere
q.b.
Zucchero semolato
30 gr
Olio extravergine d’oliva
130 gr
per la decorazione
Zucchero semolato
q.b.

I celli ripieni sono dei deliziosi biscottini tipici della tradizione gastronomica abruzzese. Vengono realizzati con un impasto friabile a base di farina, olio e vino bianco e poi farciti con marmellata d'uva, mandorle tostate, cacao e cannella. La sfoglia ottenuta viene sigillata a forma di cappelletto, passata nello zucchero semolato e infine cotta in forno, per un risultato super goloso. Un tempo venivano preparati in occasione di matrimoni e ricorrenze speciali, ma sono talmente semplici e veloci che potrete gustarli in qualunque momento della giornata: dalla merenda, in accompagnamento a un buon tè, fino al dolcetto con cui chiudere in bellezza una cena tra amici. Scoprite come realizzarli seguendo passo passo la nostra ricetta.

Come preparare i celli ripieni

Versate in un pentolino il vino bianco e aggiungete lo zucchero 1, quindi mettete sul fuoco, a fiamma dolce, e lasciate cuocere finché lo zucchero non sarà sciolto.

Aggiungete l’olio e con una frusta amalgamante per bene 2.

Raccogliete la farina in una ciotola e formate la classica fontana; versate al centro il composto liquido 3, poco alla volta, iniziando a impastare.

Trasferite l'impasto su un piano di lavoro e proseguite fino a ottenere un panetto liscio e morbido 4; copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa 30 minuti.

Intanto preparate il ripieno: sbriciolate i biscotti secchi in una ciotola e unite le mandorle, leggermente tostate in padella 5. Frullate il tutto fino a ottenere una polvere sottile.

Versate la marmellata in un'altra ciotola e aggiungete la cannella e 2 cucchiaini di cacao amaro. Grattugiatevi la scorza del limone 6.

Unite la farina di mandorle e biscotti 7 e amalgamate per bene il tutto. Trasferite in frigorifero e fate rapprendere per qualche minuto.

Trascorso il tempo di riposo, stendete la pasta con un matterello o con l'apposita macchinetta, fino a ottenere una sfoglia abbastanza sottile. Distribuite sopra tanti mucchietti di ripieno, avendo l'accortezza di metterli a intervalli regolari 8.

Chiudete la sfoglia su se stessa e con le dita eliminate per bene tutta l’aria che si formerà attorno al ripieno. Con una rotella ricavate delle mezzelune 9.

Chiudete le estremità delle mezzelune, come fossero dei cappelletti 10.

Passate i celli nello zucchero semolato 11 e disponeteli man mano in una teglia, foderata con un foglio di carta forno. Fate cuocere in forno statico a 180 °C per circa 15 minuti.

Trascorso il tempo di cottura, sfornate i celli, trasferiteli su un piatto da portata e serviteli 12.

Consigli

Con le dosi indicate otterrete circa 20 celli ripieni. Potete lavorare l'impasto a mano oppure, per maggiore comodità, utilizzare un robot da cucina.

Dal momento che ne andrà utilizzata la scorza, si consiglia di acquistare dei limoni biologici e non trattati chimicamente; prelevate la buccia con l'apposita grattugia, facendo attenzione a non arrivare alla parte bianca che risulterebbe amara.

Potete sostituire la marmellata d’uva con una marmellata di mirtilli neri oppure di qualsiasi altro gusto a vostro piacere. Al posto del cacao, potete aggiungere al ripieno 30 gr di cioccolato fondente, tritato finemente o in gocce. Nel caso in cui non abbiate i biscotti secchi in casa, potete aggiungere al loro posto un po' di pangrattato.

A piacere, una volta sfornati, potete spolverizzare i celli ripieni con una miscela di zucchero a velo e cannella in polvere.

Se vi è piaciuta questa ricetta, provate anche quella dei soffioni abruzzesi e dei caggionetti.

Conservazione

I celli ripieni si conservano a temperatura ambiente, riposti in una scatola di latta o in un apposito contenitore ermetico, per circa 2 giorni.

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