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Un dolce che ha viaggiato oltre i secoli e i continenti che, partendo dai paesi nordeuropei, è arrivato a conquistare il Giappone dov'è diventato simbolo di eleganza e raffinatezza. Stiamo parlando del baumkuchen un dolce tedesco, traducibile con "torta albero", che grazie a un pasticcere proveniente dalla Germania, Karl Juchheim, è riuscito a diventare parte integrante della cultura del Paese del Sol Levante. Vediamo insieme la lunga storia di questo prodotto.
Il lungo viaggio del baumkuchen
Se ti è capitato di visitare il Giappone, quasi sicuramente sarai stato in un "kombini", ossia quegli store aperti 24 ore su 24 che vendono praticamente di tutto. Nel reparto dolciumi, probabilmente avrai visto questo piccolo dolce, simile a una ciambella ma a strati e che ricorda il tronco di un albero: quello è il baumkuchen. La sua storia è lunga e misteriosa con l'origine che è attribuita alla Germania. Qui viene preparato sin dal Medioevo ma, tuttavia, ciò che conosciamo oggi di questo dolce risale a tempi più recenti. Secondo alcuni esperti, fu perfezionato nel XVIII secolo e la sua preparazione prevedeva una cottura a fuoco su uno spiedo, cosa che gli conferiva il caratteristico aspetto a strati. Per cucinarlo è richiesta una tecnica speciale: l'impasto viene versato a strati su un girarrosto, ognuno viene cotto separatamente ed è così che si crea l'effetto "anello" che ricorda i cerchi di un tronco di un albero.

La storia è un po' confusa, non si sa se derivi dal dolce nazionale ungherese, il famoso kürtőskalács, diventato celebre anche a Praga come trdelink ma, a esportare il baumkuchen in Giappone, fu quasi sicuramente Karl Juchheim agli inizi del secolo scorso. Originario di Kaub, cittadina a sud ovest della Germania, Juchheim aveva un laboratorio di pasticceria in Cina a Tsingtao, all'epoca sotto il controllo tedesco. Durante la Prima guerra mondiale, il pasticcere fu catturato dai giapponesi e spedito a Hiroshima dove, in occasione di una mostra di prodotti realizzati dai prigionieri, decise di realizzare il baumkuchen. Fu un successone. Appena liberato, nel 1920 Juchheim decise di aprire una pasticceria a Yokohama in cui iniziò a vendere tutti i dolci nordeuropei.
Il Baumkuchen in Giappone
Un devastante terremoto, nel 1923, distrusse il negozio del pasticcere tedesco ma non la sua ambizione. Fuggì a Kobe (città oggi famosa per la carne di wagyu) dove il suo dolce continuò a guadagnare fama. Fu persino offerto durante la parata navale per l'ascesa al trono dell'allora Imperatore del Giappone, Hirohito. Tuttavia, la Seconda guerra mondiale portò nuove difficoltà: la mancanza di personale, la morte di Karl e la deportazione della moglie Else in Germania segnarono un periodo buio. Nonostante tutto, lo Juchheim’s riprese vita grazie all'impegno di ex dipendenti, che riavviarono l'attività a Kobe e richiamarono Else. Oggi, Juchheim conta ben 351 negozi in Giappone e il baumkuchen è uno dei dolci più amati dai giapponesi.

I giapponesi hanno perfezionato la preparazione rendendolo ancora più leggero e con nuove varianti: con crema alle fragole, al matcha o al cioccolato. Con il suo sapore delicato, in Germania è simbolo di festività mentre, nel Paese del Sol Levante, richiama concetto di eternità e buon augurio. Proprio con l'Imperatore nipponico, questo dolce ha un legame speciale, infatti gli viene offerto al compleanno come emblema di longevità. Insomma stiamo parlando di un dolce che ha attraversato secoli e continenti trovando una seconda casa in Oriente con una storia che continua a essere scritta, strato dopo strato.