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29 Maggio 2025 15:19

Vino: per uno studio in Spagna si cercano 10mila volontari che dovranno berlo ogni giorno

L'Università di Navarra, in Spagna, ha avviato un progetto di ricerca in cui serviranno volontari che berranno vino ogni giorno per quattro anni. Obiettivo dello studio? Indagare con dati scientifici i benefici di quest'abitudine.

A cura di Enrico Esente
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Bere un bicchiere di vino al giorno aumenta la longevità oppure no? È una domanda che ci poniamo da moltissimo tempo: ma a dimostrarlo sarà uno studio scientifico. I ricercatori dell'Università di Navarra, con sede a Pamplona, stanno infatti avviando le candidature per la ricerca di 10mila persone che, per il bene della scienza, si sottoporranno a un esperimento di ricerca.

Come si parteciperà allo studio e su cosa saranno basati i parametri di ricerca

Può realmente far bene alla salute bere un bicchiere di vino al giorno? Questa è la domanda che gli studiosi dell'Università di Navarra si sono posti come quesito principale di una ricerca senza precedenti. Saranno coinvolti 10mila volontari che saranno selezionati in base a dei criteri ben definiti. Verranno scelte persone di sesso sia maschile sia femminile con un età compresa tra i 50 e i 75 anni, residenti in Spagna, non astemi, in buona salute e senza un passato da alcolisti. I volontari verranno chiamati a bere vino ogni giorno per quattro anni con moderazione e rigore scientifico: saranno monitorati costantemente da un team di medici che seguirà di pari passo le ricerche. Si chiamerà UNATI –University of Navarra Alumni Trialist Initiative e dalla Spagna la hanno già definita come una ricerca unica appartenente al grande campo semantico del vino.

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Saranno oltre 500 i medici e i ricercatori che scenderanno in campo per l'ottima riuscita del progetto. L'ERC (European Research Council) ha stanziato un budget di oltre due milioni di euro (2,4 milioni) con il quale si cercherà di garantire l'indipendenza della ricerca e allontanarla dall'interesse commerciale. A coordinare gli studi sarà il professor Miguel A. Martínez-Gonzalez, professore di Medicina Preventiva e Salute Pubblica all'Università di Navarra, ricercatore nel campo della nutrizione e docente al dipartimento di Nutrizione anche alla prestigiosa Università di Harvard, negli Stati Uniti. Martínez-Gonzalez ha spiegato che le ricerche si incentreranno sul capire se il vino possa essere inserito in un modello alimentare che sia salutare e privo di rischi.

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Diverse sono gli approfondimenti fatti nei vari campi che collegano i temi della nutrizione e della salute che è certamente legata alla questione della longevità. Uno degli studi più importanti sul tema è quello svolto dal team di Dan Buettner, reporter americano, che ha individuato nelle Zone Blu, le aree del mondo in cui sono concentrati più centenari. Nello studio, durato oltre un ventennio, tra i punti inerenti all'aumento riguardo la prospettiva di vita c'è quello di limitare il consumo di alcol. Il vino, però, non solo fa parte della dieta mediterranea ma ne è proprio parte integrante e lo stesso Martínez-Gonzalez, in un altro studio, aveva già indagato sulle possibilità di rimuoverlo dallo stile alimentare.

Un esperimento che suscita interesse da tutto il mondo

Come spiegato dal Corriere della Sera, il professor Martínez-Gonzalez, per questa ricerca, si è proprio domandato se il vino potesse essere incluso in un modello alimentare salutare. "Vogliamo fornire una risposta chiara e solida dal punto di vista scientifico  – spiega Martínez-Gonzalez – a una questione che da anni divide gli studiosi: il consumo moderato di vino comporta davvero benefici alla salute? Questo sarà il primo vero tentativo su ampia scala e indagheremo in modo diretto e controllato".

Si penserà a fornire risposte precise che non potranno arrivare prima del 2029. Precedenti ricerche dell'Università di Navarra avevano già suggerito che piccole dosi giornaliere di vino potrebbero prevenire depressione, ansia e stress. Il nuovo studio mira a fornire evidenze scientifiche solide per aggiornare le linee guida sanitarie globali. I volontari verranno divisi in due gruppi e avranno due tipi diversi di alimentazione molto vicini alla dieta mediterranea: consumeranno alimenti come cereali, frutta secca, legumi, frutta e verdure stagionali, olio extravergine di oliva, ecc. Entrambi i gruppi, a questa dieta, includeranno anche attività fisica (essenziale per la buona salute e la longevità) con la differenza che una parte berrà vino quotidianamente in dosi moderate e l'altra avrà un regime alimentare in cui l'alcol non sarà previsto.

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Insomma si cercherà di capire i reali rischi per la salute non solo del vino in generale, ma del consumo di alcol (moderato in questo caso) e gli effetti su individui che conducono uno stile di vita equilibrato. Le persone che verranno scelte per questa ricerca quadriennale non riceveranno benefici economici ma saranno "ricompensati" con una fornitura di vino qualità garantita e una serie di benefit legati a benessere, salute e prevenzione.

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