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Assetati
rubrica
14 Aprile 2023
14:00

Bere un bicchiere di vino rosso al giorno non fa bene al cuore

Per anni ci è stato detto che bere un bicchiere di vino rosso al giorno "fa buon sangue". Non è così e ci sono tantissimi studi che sconfessano questa teoria.

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Quante volte abbiamo sentito che bere un bicchiere di vino rosso al giorno fa bene al cuore? Ci siamo sempre sbagliati. Questa non è altro che una bufala, molto antica a dir la verità, perpetuata perfino da tanti medici. Tutti gli studi scientifici effettuati sul tema smentiscono questa teoria: non esiste alcun livello di alcol, neanche moderato, che non comporti un rischio anche lieve di problemi cardiaci. Bere con moderazione non è molto pericoloso perché il nostro corpo è bravo a smaltire le tossine ma anche un solo bicchiere porta un leggerissimo rischio per la nostra salute. Per farla breve: i rischi di malattie cardiovascolari bevendo anche un solo bicchiere di vino al giorno sono quasi zero, ma non sono zero. Cerchiamo di andare alle origini di questa diceria però, perché se per tanti anni abbiamo creduto a questa storia non è per disinformazione degli utenti.

La falla nel metodo scientifico

Come siamo arrivati a pensare che il vino potesse far bene? A causa di alcune ricerche passate che non hanno tenuto conto di vari elementi. I ricercatori che sostenevano la salubrità del bicchiere di vino non tenevano conto degli altri fattori della vita delle "cavie". In questi studi notavano che chi si limitava con il consumo di alcol aveva benefici sulla propria salute rispetto a chi beveva molto. A questa conclusione arrivavano ignorando lo stile di vita delle persone sottoposte allo studio: chi beveva poco generalmente conduceva anche uno stile di vita migliore rispetto a chi beveva tanto, quindi gli effetti benefici non erano merito degli alcolici.

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Secondo le ricerche del passato una piccola quantità d'alcol aiuterebbe a proteggere il cuore ma mai nessun ricercatore ha spiegato, con esattezza, in che modo questo processo potesse avvenire. Era puro empirismo: i bevitori moderati venivano colpiti meno spesso dalle malattie cardiache rispetto a chi beveva molto. Secondo l'analisi del Massachusetts General Hospital e del Broad Institute del MIT le ricerche non tenevano conto della vita dei soggetti: chi beveva poco alcol generalmente aveva uno stile di vita che portava a una diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari. C'è anche un altro dato molto interessante, questa volta proveniente dalla UK Biobank: un database di quasi mezzo milione di britannici con dati clinici messi a disposizione degli scienziati in forma anonima. Stando a quanto scritto dall'Airc di questi cittadini circa 333.000 avevano dichiarato di consumare alcol, in quantità e frequenza varie, mentre quasi 22.000 avevano invece detto di non avere mai assunto bevande alcoliche nemmeno saltuariamente. Ai partecipanti era stato chiesto quanto alcol consumavano settimanalmente, e di che tipo. In base alle risposte le persone che avevano dichiarato di assumere meno di 14 unità alcoliche alla settimana sono state inserite nella categoria di consumo moderato, mentre quelle che ne assumevano più di 14 unità nella categoria di consumo elevato. Ma cos'è l'unità alcolica? Un’unità alcolica corrisponde a 12 grammi di etanolo: una lattina di birra, un bicchiere di vino e un bicchierino di liquore contengono mediamente un’unità alcolica ciascuno. Le linee guida raccomandano di non superare due unità alcoliche giornaliere per gli uomini e una unità alcolica per le donne.

I risultati di questo studio dicono anche, a sorpresa, che chi non beve ha un rischio cardiovascolare più alto: perché allora? Perché i non bevitori inclusi nello studio risultavano essere meno attivi fisicamente, con indice di massa corporea e pressione sanguigna più elevati. Confrontare il rischio cardiovascolare dei bevitori con quello dei non bevitori introdurrebbe quindi un errore sistematico che porta a sottostimare l’effetto dell’alcol o addirittura a vedervi un effetto protettivo per la salute. Gli studiosi hanno anche confermato che esistono alcune molecole contenute nel vino che fanno bene alle coronarie ma sono così poche da non avere effetti, soprattutto se messe in correlazione con i rischi per la nostra salute dati da tutte le altre cellule. L'analisi, scrivono gli autori, "dimostra che l'alcol non ha nessun effetto protettivo sulla salute e anzi è associato a un aumento del rischio cardiovascolare anche quando si consumano 14 unità alcoliche o meno alla settimana".

Possiamo quindi dire, senza ombra di dubbio, che bere alcolici fa sempre male e che più ne beviamo più i rischi aumentano esponenzialmente. Se per esempio una persona di mezza età che non consuma alcol ha una probabilità del 9% di contrarre una malattia cardiaca, per chi beve un bicchiere di vino al giorno le chances sono del 10,5%: l'aumento è minimo come puoi vedere. Più beviamo più la forbice tra le due percentuali aumenta rapidamente, quindi dobbiamo stare molto attenti: bere un bicchiere di vino al giorno non ci ucciderà, né ci migliorerà la salute, ma più ne beviamo, più rischiamo di stare male.

Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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