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22 Settembre 2020 11:00

Varietà di nocciole italiane: 5 tipologie da conoscere e usare in cucina

Sapevate che l'Italia è il primo paese in Europa per produzione di nocciole? Nella nostra penisola se ne producono non solo tante, ma anche numerose diverse varietà, apprezzate in tutto il mondo per gusto, aroma e storia. Ecco le cinque più note, come riconoscerle e apprezzarle nei nostri piatti.

A cura di Rossella Croce
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Frutti del Corylus avellana, le nocciole sono un vero e proprio vanto italiano: dalle Langhe piemontesi ai crateri del Vesuvio, sulla nostra Penisola se ne producono tante, di varietà diverse. Piccole sfere ricche di profumi, aromi e sapore, apprezzate e decantate dai Latini prima che dai poemi medievali, le nocciole devono il loro nome alla particolare forma del guscio che ricorda l'elmo degli antichi Greci; sono ricche di vitamina E e vitamina B9, fonte di grassi monoinsaturi e amiche del cuore, buone da mangiare come snack energetico o nelle più disparate preparazioni dolciarie. Ecco una piccola guida per riconoscere le varietà più note e apprezzate, tra grandi e piccole produzioni che il mondo ci invidia.

1.  Nocciola "Tonda Gentile delle Langhe"

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Forse la più conosciuta tra tutte le varietà di nocciole, quella Tonda Gentile delle Langhe che, dal 1993, ha ottenuto il marchio di "Nocciola Piemonte Igp" è una nocciola dal sapore fine e delicato, caratterizzata da una forma sferica e un guscio sottile, ma molto resistente. La sua produzione si concentra nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, tra il Monferrato e le Langhe, ovviamente. Tostata, la nocciola piemontese trova un largo utilizzo in cucina, soprattutto nella pasticceria (la parola gianduia vi dice qualcosa?) ma può essere gustata praticamente in ogni modo, tanto è buona.

2. Nocciola "Romana"

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Ci spostiamo in provincia di Viterbo e incontriamo la nocciola Tonda gentile romana, a marchio Dop: una varietà la cui origine risale addirittura al Medioevo, riconoscibile per la sua forma sferica, la sua tessitura compatta e il suo sapore fine e delicato. Costituisce una (se non la più) larga fetta del mercato dell'industria dolciaria: ottima per torte, creme, gelati e liquori, si sposa benissimo con tutto ciò che implica il cioccolato.

3. Nocciola di Giffoni

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La nocciola di Giffoni si riconosce per la sua forma perfettamente sferica e una polpa di colore bianco, soda e consistente. Ha un sapore aromatico, si presta molto bene alla tostatura (anche se è ottima gustata fresca come snack energizzante) e viene utilizzata in particolare nella pasticceria, anche a livello industriale. Quella di Giffoni è un nocciola a marchio Igp, prodotta principalmente nella provincia di Salerno e nei terreni vulcanici dell'Avellinese, tanto che in Campania se ne possono trovare numerose sotto-varietà. Come tutte le nocciole, anche quella di Giffoni è una varietà ricca di vitamine e sali minerali, un vero e proprio vanto della nostra produzione.

4. Nocciola tonda di Avellino

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Siamo in Irpinia, zona dell'Avellinese famosa per la produzione di nocciole già a partire dal Settecento, quando la città di Avella viene indicata, in un antico scritto, come patria del nocciolo comune. Numerose sono le varietà che possiamo trovare in questa zona: tra le più note spicca quella "tonda di Avellino", caratterizzata da una polpa soda e una forma sub-elissoidale. Più di nicchia ma non meno apprezzate la nocciola Camponica e quella Mortarella, ottime per il consumo da tavola.

5. Nocciola Siciliana

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Nocciola tonda dal sapore delicato e spiccatamente aromatico che viene esaltato dal processo di tostatura, la nocciola siciliana è particolarmente indicata come base per la pasticceria, insieme o in sostituzione (come tradizione siciliana richiede) della tanto amata mandorla. Della stessa regione vanno ricordate anche la nocciola Curcia, la Carrello e la Minnulare.

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Quello che i piatti non dicono
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