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26 Dicembre 2023 15:00

Tutto quello che c’è da sapere sull’astemia: una scelta, ma anche una malattia

Siamo abituati a considerare l’astemia come una scelta di vita, ma in realtà la scienza ci dice che dietro c’è molto di più: il non consumare bevande alcoliche, infatti, potrebbe essere anche una vera e propria "malattia". Ecco tutto quello che devi sapere su chi non consuma alcol.

A cura di Martina De Angelis
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A tutti è capitato di conoscere una persona astemia, ovvero qualcuno che non consuma vino, birra o nessun tipo di bevande alcoliche. È una condizione abbastanza diffusa, che nella maggioranza dei casi è semplicemente una scelta di vita personale, dovuta al gusto, alla morale o all’etica di ciascuno. In alcuni casi più rari, però, l’astemia è dettata da motivi di salute e quindi potrebbe essere considerata una vera e propria malattia da curare come tale. Oggi esploriamo insieme tutti i significati dell’essere astemio.

Che cos’è l’astemia: origine del termine

La parola con cui, in italiano, indichiamo la condizione di una persona che non consuma alcol è astemia. Come quasi tutto il nostro vocabolario, è un termine che deriva dal latino, e in particolare dalla parola abstemius, composto da abs (traducibile con "lontano da") e da temetum (bevanda inebriante). Il temetum, infatti, era una delle primissime bevande alcoliche distillate dai Romani: l'espressione era dunque perfetta per indicare colui che si tiene lontano dal consumo di, come dice il termine, bevande inebrianti.

L’astemia è una scelta o una condizione di salute?

Generalmente, nella maggior parte dei casi, essere astemi è una scelta personale che può nascere da tantissimi motivi diversi. Quello dell’astemia è un vero e proprio movimento che si sviluppò agli inizi degli anni Ottanta: risale a questo periodo il famoso gruppo Straight Edge, che promosse la cultura del rifiuto di alcolici e tabacco. La corrente principalmente si appellava all’ideologia dell’astensione in favore di mantenere l’organismo da sostanze nocive, ma non mancavano anche sfumature politiche. Oggi chi sceglie di non consumare alcol o fa principalmente per motivi legati alla forma fisica, anche se non mancano astemi per motivi di tipo religioso.

In alcuni casi però essere astemio non è una scelta, ma una necessita derivata da una condizione fisica. Non reggere l’alcol, infatti, dipende da tanti fattori, uno dei quali può essere anche un’intolleranza. Alcune persone, per via del proprio corredo enzimatico, fanno fatica a digerire qualsiasi tipo di sostanze alcoliche. A questo punto l’astemia non è più una scelta, ma una vera e propria condizione di salute che va trattata con attenzione: in alcuni soggetti, infatti, le reazioni potrebbero essere estreme e pericolose.

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Cosa succede se un intollerante beve alcol

Le reazioni dei soggetti astemi per motivi fisici davanti al consumo di alcol posso essere diverse e di varia entità. Nei casi più lievi si tratta di sintomi molto simili a chi soffre di intolleranze alimentari come nausea e capogiri, oppure semplicemente reazioni da ubriacatura, che nei soggetti astemi si verificano anche con una quantità di alcolico minima.

In altri casi più seri, invece, l’assunzione di alcol può scatenare una vera e propria reazione allergica, con sintomi più invalidanti come forti dolori alla pancia, forte mal di testa, vomito e diarrea, ma anche tachicardia, ipotensione e, in casi molto gravi, difficoltà respiratorie e convulsioni e sfoghi cutanei. Questi sintomi si manifestano in soggetti con condizioni di intolleranza genetica particolare, come per esempio l’allergia all’istamina o ai solfiti, entrambi fortemente presenti nel vino.

Per fortuna oggi esistono tantissime opzioni per permettere anche agli astemi di bere una buona bevanda a zero contenuto di alcol, dallo spumante analcolico fino ai mocktail, i cocktail analcolici tutti da provare con le nostre 8 ricette facili e gustose.

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Quello che i piatti non dicono
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