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14 Gennaio 2022 16:58

Stop alla plastica monouso: posate, bicchieri, piatti non saranno più immessi sul mercato

Da oggi in vigore una legge che vieta l’immissione sul mercato di prodotti in plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile. Prepariamoci a dire addio a posate, bicchieri e piatti di plastica: ecco cosa dice il decreto “salva ambiente”.

A cura di Alessandro Creta
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Il 14 gennaio del 2022 è la data in cui si dà ufficialmente una forte spallata all’uso della plastica. Oggi infatti entra in vigore il decreto, già approvato lo scorso novembre, con il quale si vieta l’immissione al consumo di plastica monouso. Possono invece continuare a circolare prodotti realizzati in materiale biodegradabile e compostabile (che siano conformi alle norme Uni En 13432 o Uni En 14995) con percentuali di plastica riciclabile uguali o superiori al 40% (percentuale destinata a salire tra due anni).

A essere vietata, va specificato, non è la vendita al consumatore finale di questi prodotti, bensì l’iniziale immissione nel mercato. Per i trasgressori sono previste multe da 2500 a 50000 euro.

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Alla luce della nuova legge entrata in vigore oggi a cosa dovremo rinunciare? Prepariamoci a dire addio, tra le altre cose, a posate, bicchieri, piatti monouso per esempio, ma anche cannucce e tazze per drink in polistirene espanso con rispettivi tappi e coperchi. Un provvedimento reso necessario per motivi di salvaguardia ambientale: i mari di tutto il Mondo di fatto sono toccati dalla piaga della plastica, con molte specie animali a rischio per l’inquinamento del loro habitat. Solo per fare un numero, stando a uno studio condotto da Legambiente l’84% dei rifiuti trovati sulle spiagge italiane è composto proprio da prodotti o residui di plastica.

Stop alla plastica monouso: cosa dice il decreto

Il decreto legislativo 196/21 dello scorso 8 novembre (a sua volta attuazione di una direttiva dell’Unione Europea datata 2019), oltre a voler limitare l’utilizzo della plastica monouso, vuole “… promuovere la transizione verso un'economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo alla riduzione della produzione di  rifiuti, al corretto funzionamento del mercato e promuovendo comportamenti responsabili rispetto alla corretta gestione dei rifiuti in plastica”.

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Lo stop riguarda anche anche tutti i prodotti in plastica oxodegradabili (vale a dire contenenti additivi chimici per la frammentazione) e gli attrezzi da pesca contenenti plastica. La legge non interviene invece sull’utilizzo di beni biodegradabili e compostabili con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40%. Indice che salirà al 60% dal primo gennaio 2024.

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Quello che i piatti non dicono
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